Coldiretti a Pozzoleone: l’etichetta c’è: narra il latte, la carne, l’ortofrutta, il pesce e… il made in Italy

L’etichetta diventa sempre più parlante e chiara. E non si tratta di un processo virtuoso innescatosi autonomamente o per caso, ma è in gran parte merito del lavoro straordinario condotto da Coldiretti. Da oltre 15 anni, infatti, Coldiretti ha siglato un patto strategico con il consumatore, per accorciare le distanze tra chi produce e chi acquista i “gioielli†della terra. È aumentata la fiducia ed i cittadini hanno acquisito strumenti critici e conoscitivi di grande importanza. “Ci abbiamo messo la faccia – commentano il presidente di Coldiretti Vicenza e Veneto, Martino Cerantola ed il direttore di Coldiretti Vicenza, Roberto Palù – e ce l’abbiamo fatta. Coldiretti è diventata la forza amica del Paese, un’organizzazione di produttori sempre più vicina al cittadino, attenta a comprenderne le esigenze ed i desideri. Spunti importanti per le aziende agricole del territorio, che hanno imparato a valorizzare le produzioni d’eccellenza che contraddistinguono il Veneto ed il Vicentino in particolareâ€.
Continua a leggereRenato Bertelle ha riunito finalmente la sua Associazione Nazionale Azionisti BPVi: in 100 gli regalano una nuova presidenza. A caccia di clienti, non contro "mass...ria" Bankitalia?

Un AD spesso è determinante per le sorti di un'azienda industriale, quasi mai per una banca: Penati e Viola puliranno i bilanci di BPVi ma i problemi potrebbero ripetersi

Un socio della BPVi chiede: è vantaggioso il conto vincolato proposto oltre al ristoro? Le valutazioni Codacons e i calcoli VicenzaPiù

Coldiretti: arriva l’ok ad Asiago e Gorgonzola made in Canada

Achille Variati non affianca i vicentini traditi da Zonin e dal "sistema": lui e i suoi assessori rimangono muti sulla tutela "solidale" delle 2.216 azioni BPVi del Comune di Vicenza

BPVi e Veneto banca: le parole di Alessandro Penati come quelle di Jean Pierre Mustier. E anche come quelle di Gianni Zonin?
Parafrasando Don Abbondio si potrebbe dire "Quaestio, chi era costui?". Fra gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza, alzi la mano chi, prima del patatrac, conosceva la società "Quaestio". Oggi, invece, tutti i possessori di azioni BPVi la conoscono, dal momento che si sono visti recapitare una lettera su carta intestata "Quaestio Capital Management SGR SpA". Cosa c'era scritto su questa lettera? Beh era una comunicazione, una comunicazione piuttosto importante. In pratica prima si informavano gli azionisti della nostra Popolare che Quaestio (una società con sede a Milano con un capitale sociale di poco più di 4 milioni di euro) era diventata gestore del fondo di investimento "alternativo riservato chiuso" (stupenda questa definizione) denominato Atlante, quindi si comunicava loro che, ai sensi dell'art, 45, comma 2 ... bla bla bla ..., in data 4 maggio 2016 la SGR (società di gestione del risparmio) Quaestio aveva acquisito una partecipazione "di controllo" in Banca Popolare di Vicenza.
Continua a leggereVeneto Banca, il rimborso anche a chi non è più cliente: alcune regole, valide anche per BPVi

Fabio Poloni su Il Mattino di Padova illustra alcuni aspetti della transazione proposta ai soci di Veneto Banca ma utili da capire anche per i "cugini", prossimi fratelli della Banca Popolare di Vicenza. Vi proponiamo l'articolo di seguito.
L'offerta: chi aderisce non potrà fare causa ai dipendenti ma neppure ai promotori. Scrive Fabio Poloni su "Il Mattino di Padova" di oggi: "Facciamo pace? Dai, ti ridò indietro qualcosa e ti faccio pure un nuovo conto senza costi". Il riassunto è estremo - in realtà sono ventisei pagine di regole, riferimenti, tempi, cifre - ma il succo è questo: dopo lo tsunami che ha raso al suolo il valore delle azioni, Veneto Banca lancia l'«offerta di transazione» ai propri soci. Un accordo, insomma, per evitare di andare allo scontro legale. L'impalcatura è ormai nota: l'ex Popolare di Asolo e Montebelluna offre ai soci il quindici per cento del valore andato in fumo, e c'è tempo fino al 15 marzo per accettare.
Continua a leggereFederconsumatori ha incontrato a Vicenza soci BPVi e Veneto Banca: "Risarcimento inadeguato, cerchiamo casi apripista"

Banche, Il Sole: 15 miliardi di perdite dalla cura Npl

Ognuno, almeno all'apparenza, nell'ultimo scorcio del 2016 ha avuto le sue buone ragioni per le pulizie generali del portafoglio crediti: UniCredit il maxi-aumento, Mps l'imminente ingresso dello Stato, Banco e Bpm la fusione, Ubi l'acquisizione delle good banks. Il 2016 è stato un anno straordinario per le banche italiane, e buona parte di esse ne ha approfittato per un'ondata straordinaria di svalutazioni dei crediti avariati: le rettifiche sono pressoché raddoppiate rispetto al 2015, toccando i 26,8 miliardi. Facendo precipitare il risultato netto complessivo a quota -14,8 miliardi, che sembrano raccontare tutt'altra storia rispetto ai 6,1 miliardi di utili 2015. Certo, dietro la classica media del pollo c'è di tutto. Intesa Sanpaolo, che - complici alcune poste straordinarie - ha centrato il target dei 3 miliardi di dividendi pur a fronte di un governo più serrato del rischio, visto che le rettifiche sono cresciute del 12,2% a quota 3,7 miliardi.
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