Secondo l'ultima elaborazione dei dati INAIL effettuata dagli esperti dell'Osservatorio Sicurezza di Vega Engineering, è tragico il bilancio degli infortuni sul lavoro in Italia nel primo semestre 2017. Sono 473 le vittime registrate di cui 337 in occasione di lavoro e 136 in itinere. Nella graduatoria nazionale, le regioni che contano il maggior numero di vittime in occasione di lavoro sono l'Emilia Romagna e la Lombardia entrambe con 36 casi, seguite da Sicilia (31 vittime) e Veneto (29 decessi). L'unica regione in cui non è stato rilevato alcun incidente mortale è la Valle D'Aosta. A livello provinciale, si mantiene stabile al primo posto Roma con 14 casi registrati e un indice di incidenza sugli occupati pari a 7,9. Subito dopo si trovano Torino (12 morti), Pescara e Milano con 11 decessi.
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Alla domanda sulle azioni della BPVi da lui vendute come "banchiere" e da lui "comprate" come uomo di fiducia del marchese Giuseppe Roi, Gianni Zonin, ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, ora in liquidazione coatta amministrativa, e della Fondazione Roi, "demolita" dalla sua gestione (cfr "Roi. La Fondazione demolita"), risponde ai due pm che da due anni conducono le indagini sul crac della banca, Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, che la scelta dei titoli non l'ha fatta lui (oddio, che meraviglia!) ma Divo Gronchi, ovviamente anche lui nel cda di banca e fondazione, anche se giusto il tempo di fare da parafulmine postumo a Zonin sulla questione del conflitto di interessi (per non parlare dell'eccesso di investimento speculativo concentrato su un solo titolo da parte di una, ora ex, Onlus). Ma Zonin dice di più ai due pm.
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Pubblichiamo volentieri l'analisi che fa il presidente di ViNòva, Otello Dalla Rosa, del default della Banca Popolare di Vicenza con una doverosa premessa e puntualizzazione su una sua frase. Dalla Rosa, che non ce ne vorrà per la nostra "pignoleria", dice di aver seguito "il dibattito sulla crisi delle banche partito dalle pagine del Corriere della Sera e giunto di recente alle pagine del Giornale di Vicenza e delle testate on-line locali...". In effetti, se il dibattito è partito solo oggi sui media a cui fa cenno, la denuncia del default in arrivo è iniziata su VicenzaPiu.com dal 13 agosto 2010, come ben sa il presidente di ViNòva, che ha presentato "Vicenza. La città sbancata" per secondo e tra i pochi a Vicenza.
Se il presidente Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni ci tengono tanto, come pare, a rinnovare il mandato del governatore della Banca d'ItaliaIgnazio Visco che scade a novembre, dovrebbero almeno chiedergli qualche spiegazione. E farcela conoscere, qualora la ottenessero. Il "Fatto" sta documentando la distrazione degli ispettori di Bankitalia. Hanno stazionato per mesi, a più riprese dal 2010 al 2015, negli uffici della Banca Popolare di Vicenza senza accorgersi che il padre-padrone Gianni Zonin la stava sfasciando. Non si sono accorti che BPVi ha finanziato l'acquisto di proprie azioni da parte dei clienti per oltre un miliardo di euro.
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"Reticenza dei controllori - via Nazionale sapeva tutto dei trucchi di Zonin sui conti ma per 21 mesi il capo della vigilanza Barbagallo ha taciuto informazioni ai pm": ecco come il sommario dell'articolo scritto su Il Fatto Quotidiano odierno da due firme eccellenti, quelle di Carlo Di Foggia e Giorgio Meletti, mette in ordine e sintetizza quanto la molto più modesta mia firma scrive e sostiene da tempo su VicenzaPiù col supporto di documenti che abbiamo (...letto) anche noi, a parte le missive esplicative citate dai due maxi colleghi. Buona lettura col nostro modestissimo avallo...
Lo Stato ripete continuamente che il popolo approfitta della Sua bontà e allora i goveranti aumentano le tasse, fanno tagli disastrosi, privatizzano la Sanità e in tutti i ministeri ci sono solo provvedimenti a discapito dei cittadini, ma poi consegnano 80 euro e chi si è visto si è visto... grazie per l'elemosina Per ultima c'è una ciliegina sulla torta, non mi ero dimenticata: lo stato italiano vuole così bene ai suoi cittadini che pensa di mettergli le mani in tasca, togliendo tutti i risparmi e vendendo le banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, a un euro, salvando la parte buona a vantaggio di Intesa Sanpaolo e mettendo al tappeto 220.000 famiglie. Loro vivono nel lusso più sfrenato, noi cittadini in un po' meno di un bicchiere di acqua,
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Il Veneto migliora le proprie performance nell'efficienza energetica: il 40 % dell'energia prodotta in Veneto proviene da fonti rinnovabili, grazie al crescente contributo dato dagli impianti fotovoltaici e dalle centrali a biomasse. Sono infatti oltre 93 mila gli impianti a pannelli solari censiti nel territorio regionale. A confermare il ‘boom' delle energie rinnovabili in Veneto è l'ultimo bollettino mensile del Sistema statistico regionale, "Statistiche flash", dedicato appunto alle energie rinnovabili. Il report redatto dagli statistici della Regione Veneto certifica l'avvenuto superamento degli obiettivi strategici fissati dall'Europa per l'energia: il ‘pacchetto 2020' della direttiva Ue del 2009 stabiliva un aumento del 20% dell'efficienza energetica e che il 20% dei consumi finali di energia fosse coperto da fonti rinnovabili.
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Quella che si aprirà tra un paio di settimane con ampio anticipo, a causa del caldo africano, sarà dopo dieci anni la prima vendemmia a fare i conti senza i voucher, i buoni lavoro utilizzati per tanti anni per le raccolte stagionali. Tra i grappoli d'uva debutteranno i contratti di prestazione occasionale, che stanno incontrando parecchie perplessità nelle aziende vitivinicole a causa della complessità burocratica nell'utilizzo. Proprio per questo Confagricoltura Vicenza ha confezionato un manualetto, dal titolo "Lavoro e vendemmia. Le regole per essere in regola", nel quale vengono descritte tutte le tipologie contrattuali possibili per far fronte alla raccolta alle porte.
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Nell'interrogatorio del 22 marzo 2017 la Guardia di Finanza, davanti ai pm dell'indagine sul crac della ora fu Banca Popolare di Vicenza,Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, alla presenza del Col. Vincenzo Sciaraffa, Comandante Provinciale, e del Ten. Col. Fabio Dametto, Comandante del Nucleo di P.T., Gianni Zonin, in qualità di ex presidente della BPVi, viene sentito anche "in merito agli acquisti di azioni BPVi da parte della Fondazione Roi". Sulla vicenda complessiva della Roi questo mezzo, anche col libro dossier "Roi. La Fondazione demolita", sta fornendo da tempo molti altri elementi che meriterebbero attenzione non solo mediatica.
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Sembra impossibile ma una banca storica come la Banca Popolare di Vicenza non esiste più. Una delle più solide popolari, protagonista del boom economico del dopoguerra, e soprattutto del miracolo universalmente attribuito al "modello veneto", si è volatilizzata come neve al sole. E' possibile che ciò sia imputabile ad un solo personaggio? Fermiamoci un attimo a pensare quale è stato l'atteggiamento dei membri dei consigli di amministrazione della BPVi, dei revisori dei conti e dei dirigenti di vertice, e chiediamoci se esso sia stato all'altezza della fase storica che l'economia italiana e vicentina hanno attraversato.
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