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Il
made in Italy agroalimentare è da sempre capace di generare profitti altissimi ed è molto apprezzato in ogni luogo del mondo. Non si tratta di un punto di vista, ma di un dato di fatto. Ed a dimostrarlo sono i turisti che ogni giorno attraversano il nostro Paese e portano a casa
souvenir enogastronomici, che hanno ormai del tutto soppiantato la vecchia e romantica cartolina. È con questo spirito che
Coldiretti Vicenza si prepara ad affrontare non il futuro, ma il presente, perché
e-commerce e
web marketing non sono termini da libri di fantascienza, ma sono da tempo entrati a far parte del nostro vocabolario quotidiano.
“Fare i conti con le opportunità che la tecnologia mette a disposizione – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – significa individuare strade nuove per garantire o aumentare il reddito delle nostre imprese agricole.â€.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Francoforte svela le vecchie debolezze della banca che si prepara all'aumento di capitale da 13 miliardi: nel 2016, 12 miliardi di perdite per la pulizia di bilancio (e svaluta la quota in Atlante)Â
Chi si fosse messo l'animo in pace dopo l'annunciata nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena, ieri ha avuto modo di ricredersi, trascinato di nuovo nel gorgo dei problemi bancari da Unicredit, prima Banca del Paese. Ieri il rirolo ha chiuso in Borsa a -5,4 per cento, trascinando al ribasso il resto del listino. A innervosire il mercato, l'accelerazione impressa all'aumento di capitale, che dovrebbe partire già lunedì prossimo. Un'operazione maggiore di quella della banca senese, 13 miliardi contro gli 8,8 di Mps, e altrettanto delicata in termini di sofferenze (i crediti inesigibili) da vendere, svalutazioni di bilancio e deficit di patrimonio. Ieri si è riunito un consiglio di amministrazione straordinario per esaminare i risultati 2016, e la Consob ha approvato il documento di registrazione predisposto dalla banca, in base al quale azionisti e investitori dovranno valutare l'opportunità di mettere i loro soldi nell'operazione.
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Categorie: Economia&Aziende
Servono altri 5,7 miliardi di euro per mettere in sicurezza la Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. E un paio di questi miliardi dovrà metterli la mano pubblica, probabilmente sotto forma di prestito con un bond del Tesoro. Il conto finale del risanamento dei due gruppi messi in ginocchio dalle gestioni di Gianni Zonin e di Vincenzo Consoli salirebbe così attorno a 8,2 miliardi. A dire esattamente quale cifra è necessaria sarà la Banca centrale europea, che vigila direttamente i due istituti e in queste settimane si confronta con i loro vertici e con il loro azionista, il fondo consortile che ne detiene il 98%. Il progetto di massima, che sarà portato a Francoforte tra i due cda di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca che oggi esaminano le linee guida della ristrutturazione e il 9-10 febbraio prevede nuovo denaro per 5,7 miliardi.
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Categorie: Economia&Aziende
Il
Comitato Nazionale Azionisti BPVI, da cui era nata l'omonima Associazione poi naufragata, ha incontrato ogi, 30 gennaio, i vertici della
Banca Popolare di Vicenza per discutere di una serie di punti della
transazione propsota che
ieri avevamo riassunto. Ci riferisce dell'esito dell'incontro, a cui erano presenti per il Comitato anche Christian Pozza e l'avv. Giorgio Dal Castello, Simone Bassotto, uno dei fondatori del Comitato. «
Con Giampiero Beltotto - dice Bassotto -
era presente per la BPVi uno dei due vice direttori generali Luca Reverberi, responsabile della Direzione Community Banking, che in sintesi ha ribadito il ristoro di 9 euro e la probabile emissione di warrant. Chi vuole fare ricorso all'arbitro Consob può comunque, prima della sua pronuncia, addivenire a transazione con BPVI che allora chiederà all'arbitro di non decidere».
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Categorie: Economia&Aziende
La proposta dell'
Eba di far nascere una '
bad bank' a livello europeo per gestire i 1000 miliardi di crediti deteriorati "è un tappeto blu a stelle dove nascondere per tre anni i rifiuti dei crediti deteriorati. Si compra del tempo ma, sia chiaro, i rischi restano tutti a obbligazionisti e soci delle banche che rischiano comunque di saltare". Lo afferma il docente della Bocconi
Carlo Alberto Carnevale-Maffè secondo cui "bisogna sperare che questi crediti vengano ceduti altrimenti, appunto dopo i tre anni di scadenza della possibilità di cederli, ritornano alle banche con un ulteriore perdita di valore e quindi l'applicazione del bail con danni".
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Categorie: Economia&Aziende
Una società di gestione a livello europeo, una vera e propria 'bad bank', che possa affrontare la massa di 1000 miliardi di euro crediti deteriorati (Npl) aggregata degli istituti del Vecchio Continente. E' quanto chiede il presidente dell'autorità bancaria europea (Eba) Andrea Enria. Le banche, secondo la proposta, trasferirebbero i crediti alla bad bank al loro valore di mercato e la differenza fra gli attuali prezzi di mercato e il valore reale potrebbe essere teoricamente esente dall'aiuto di stato e coperta, ad interim, dalla stessa Bad bank e da investitori privati.
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Domani, lunedì 30 gennaio, alle 9 in via Btg. Framarin il
Comitato Nazionale Azionisti BPVI , da cui era nata l'omonima Associazione poi naufragata grazie alla (non) gestione di Renato Bertelle, incontrerà i vertici della
Banca Popolare di Vicenza per discutere dei seguenti punti riguardo alla proposta di
transazione avanzata dalla
BPVi il 9 gennaio: 15% con o senza warrant?; se un socio ha acquistato con soldi dei genitori invalidi ha diritto a 30 euro per azione o 9?; gli anziani tutti a 30 euro?; il ricorso alla Consob impedisce di accedere alla proposta transattiva?; perchè lasciare le somme avute in depositi vincolati?; accreditamento come le associazioni dei consumatori ai tavoli per scavalcati, disagiati e anziani in difficoltà ; proposta coinvolgimento negli utili per la valorizzazione degli NPL. Saranno presenti per il Comitato Nazionale Azionisti BPVI il dr.
Simone Bassotto (nella foto), il dr.
Christian Pozza e l'avv.
Giorgio Dal Castello.
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Raccolta fondi, il digitale emoziona e invita all'azione. Realtà virtuale, chat bot e social rendono più efficaci le campagne delle ong, che affinano le tecniche e la narrazioneLa realtà virtuale ha illimitate potenzialità nel gioco e nell'entertainment ma è anche un modo potente per guidare importanti cambiamenti sociali. Parola di
Oculus Vr, la società di Facebook, che ci ha scommesso nel settore un milione di dollari e ha portato questa settimana al Sundance Film Festival otto video nati dalla collaborazione tra organizzazioni non profit, registi ed esperti di realtà virtuale. Consapevole che lì è la frontiera dell'emozione e del coinvolgimento. Le maggiori ong si stanno muovendo in questa direzione per comprendere come la tecnologia possa sostenere la
raccolta fondi (
fundraising). Tra qualche mese
Medici senza frontiere ripeterÃ
#Milionidipassi, la campagna che ha portato nelle piazze italiane il racconto dei lunghi viaggi di chi scappa dai luoghi di guerra.
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Categorie: Ambiente, Economia&Aziende
«
Continueremo a crescere facendo leva sul nostro ruolo di soggetto aggregatore nei territori di riferimento».
Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del
Gruppo Hera, persegue la linea di espansione a piccoli e medi passi della multiutility, controllata da un plotone di 200 soci pubblici, di cui 118 vincolati da patti parasociali che blindano il 51,3% del capitale. Il gruppo, che negli ultimi anni si è allargato a macchia d'olio, dal
baricentro emiliano verso un'
ampia area del nord est per poi proseguire anche lungo la
costa adriatica nelle Marche e in Abruzzo, ha appena elaborato un ambizioso piano industriale al 2020 che rivede al rialzo gli obiettivi finanziari, riproponendo la sua formula vincente, fatta di un mix di crescita organica e per linee esterne, con il supporto di ben 2,5 miliardi di investimenti.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Atlante e il rebus della svalutazione. Salvataggi. Banche e altri quotisti orientati a ridurre di oltre un terzo il valore della partecipazione nel fondo
Tra le tante incombenze contabili di queste settimane dedicate alla chiusura dei bilanci 2016, c'è un rebus particolarmente complesso (e fastidioso) che vede impegnati vertici e consigli delle principali banche italiane. E con loro gli altri azionisti di Atlante 1: Fondazioni, assicurazioni, Cdp. Come contabilizzare la quota nel primo fondo di salvataggio targato Quaestio? O meglio: quanto svalutarle?
Il boccone, si diceva, è amaro. Perché Atlante 1 ha chiuso il 2016 con un solo intervento: i 2,5 miliardi investiti tra maggio e giugno negli aumenti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Che però in poco più di sei mesi sono pressoché evaporati, considerato che i due istituti - tra gli altri 938 milioni iniettati a gennaio 2017, gli oneri della procedura di conciliazione e le potenziali perdite derivanti dallo smaltimento degli Npl - versano di nuovo in condizioni a dir poco precarie.
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