Salve direttore, mi permetto ancora di disturbarla, sono quel Paolo di Torino di cui lei ha già pubblicato la storia con la Banca Popolare di Vicenza riguardante appunto la truffa del secolo, io la definisco così. Ho letto altri casi da voi pubblicati (scrivete a [email protected], vi risponderemo in privato ma i casi di interesse più generale verranno pubblicati rispettando, se richiesto, l'anonimato per dare consigli tramite associazioni e legalli a chi si trovasse in situazioni simili, ndr) e mi sembra di sognare, ritornare all'epoca del proibizionismo, ad Al Capone e company. Io sono uno dei fortunati, si fa per dire, con in gioco "solo" 100 azioni, 6.250 euro, ma nonostante questo non sono disposto a lasciare a quei delinquenti neppure 1 centesimo. Mi lascia esterefatto che continuiamo a parlare tra noi come deficienti, le associazioni sbraitano, i forum continuano a fare riunioni, ognuno dice la sua e si piange addosso e quelli scusi il termine se ne fottono. Il Procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri sembra non esista e non dà notizie, continuo a mandargli mail e se ne fotte pure lui.
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E' partito il servizio "SMS - Se Mi Scordo" con cui Equitalia "vuole proseguire nella riforma del modello di riscossione e nel contempo costruire un nuovo rapporto con i contribuenti". Lo rende noto la società , spiegando che arriverà un messaggio sul cellulare o posta elettronica con mittente "Equi Info" per preannunciare una cartella, per ricordare a chi sta pagando a rate che ne manca soltanto una per decadere, ma anche segnalare che il pagamento delle rate non risulta regolare. Il progetto, voluto dall'amministratore delegato Ernesto Maria Ruffini, "rientra nella riforma messa in campo da Equitalia per fornire un nuovo servizio ai cittadini e strumenti più innovativi come ad esempio il portale responsive e l'app Equiclick", sottolinea l'agenzia. 'Se Mi Scordo' può essere attivato sia rivolgendosi ad uno dei 202 sportelli della società di riscossione, che sul portale www.gruppoequitalia.it.
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Se "Vicenza. La città sbancata" è arrivata alla sua seconda edizione vuol dire che moltissimi, tra i soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza e chi solo volesse saperne di più, come il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri e vari magistrati e avvocati, sono quelli che ne hanno una copia, ma non molti dei nostri politici, di qualunque livello ma con asserite radici sul territorio, se ne sono procurati una copia. Questi ultimi, se sono ben attenti a rilasciare comunque poche ma comode dichiarazioni, sono ancora più restii, per pigrizia attuale o collusioni precedenti, consapevoli o incoscie, a prendere posizione contro un sistema, quello che ruotava intorno a Gianni Zonin e denunciato, anche se solo una volta per esserne poi zittito, anche dal vice sindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d'Elci. Da ieri, 12 novembre, "Vicenza. la città sbancata" è nelle mani del vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, che ci ha promesso di leggerlo.
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Di seguito l'intervento del sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, che ha partecipato questa mattina 12 novembre alla presentazione del rapporto di Unioncamere del Veneto sugli effetti della crisi delle due principali banche popolari del territorio Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza
Riccardo Nencini, Segretario Nazionale del PSI e Viceministro per le infrastrutture, venuto a Vicenza oggi per incontarre i quadri dirigenti del PSI veneto (nella foto Nencini è con Fantò alla sua destra e con Tosetto), e la stampa locale, per parlare delle iniziative del partito in merito al referendum costituzionalevoleva concentrarsi su questo argomento per cui le immaginabili domande su un tema ancora delicato come la TacTav e sulla situazione dei soci della Banca Popolare di Vicenza, di cui riferiremo a seguire, non volevano di certo essere da lui evitati di per se stessi ma erano un "disturbo" alla volontà di concentrarsi sul Sì sostenuto dal Psi nazionale nella tornata referendaria del 4 dicembre. Ci abbiamo, comunque, provato e, dopo la scontata conferma dell'attivazione dei primi due step, quello della Brescia - Verona e l'altro della Verona - ingresso di Vicenza, è arrivata l'affermazione della necessità di completare i collegamenti a nord est con Verona snodo principale del sistema anche per le merci : «la cosiddetta "via della seta" di fatto attiva su ferrovia fino a Lione consentirà di farle viaggiare dalla Cina e per la Cina in 15 giorni, invece che nei 45 necessari fino a ieri via nave».
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Un rapporto «preoccupante» tra crediti deteriorati e crediti netti pari al 22,82%, sofferenze nell'ordine dell'8,31% e 60 sportelli di troppo in Veneto: uno su cinque è a rischio chiusura. Sono questi i numeri del "matrimonio" tra Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Dopo avere esaminato i bilanci dei due istituti nei primi sei mesi dell'anno, l'ufficio studi Orietta Guerra del sindacato Uilca ha reso nota la "dote" della banca post-fusione. Tra gli indicatori presi in considerazione dallo studio c'è la distribuzione delle filiali dei due istituti in Veneto: sono 58 i comuni dove entrambe la banche sono presenti e gli sportelli in queste piazze sono 123.
Il Gruppo Veneto Banca annuncia che il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca, riunitosi in data odierna 11 novembre, ha preso atto delle dimissioni dalla carica di Presidente del dottor Beniamino Anselmi e ha quindi provveduto a nominare l’ingegner Massimo Lanza nuovo Presidente di Veneto Banca. Il CdA e il Collegio Sindacale hanno espresso al neo Presidente Lanza i migliori auguri di buon lavoro per lo svolgimento dell’incarico assunto e al dottor Anselmi il sincero riconoscimento per l’impegno profuso durante il suo mandato.
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Una partecipata presentazione di “Vicenza. La città sbancata†all'associazione ViNova nella sede in viale Verdi a Vicenza. Il presidente Otello Dalla Rosa e l'economista Paolo Gurisatti, membro del direttivo, hanno ospitato il direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello per quella che è stata "una delle più grandi crisi bancarie" ha esordito Dalla Rosa nella sua introduzione iniziale. "Rappresenta la crisi di un sistema e degli azionisti che si trovano mazziati due volte, oltre che la crisi della classe dirigente". E Dalla Rosa poi accusa che "siamo di fronte a tempi insostenibili della Procura di Vicenza, è inaccettabile, come pure la mancanza finora di un'azione di responsabilità verso gli amministratori".Â
Dietro all'improvviso licenziamento di Ario Gervasutti, il precedente direttore de Il Giornale di Vicenza , ufficializzato dall'editore mercoledì 7 settembre, nonostante i "chiarimenti" da lui esternati in redazione come da noi rivelato in esclusiva (e da nessuno smentiti) permane ancora un alone di mistero al di là dell'unica motivazione plausibile, quella del taglio dei costi che ha portato Luca Ancetti sulla tolda di comando del quotidiano confindustriale. Ma non c'è mistero alcuno sulla continua perdita di copie vendute anche solo analizzando i dati delle tirature del giornale (le copie stampate), resi noti ogni giorno in quarta pagina dello stesso. Anche dopo l'uscita di Gervasutti, ora al gruppo editoriale di Caltagirone, i numeri sono continuati a scendere. Se il precedente direttore parlava di 34.000 copie vendute in media al giorno, il 16 settembre, solo pochi giorni dopo la sua defenestrazione, il ben noto cronista di giudiziaria del GdVIvano Tolettini in un importante convegno lo contraddiceva ("vendiamo 31.000 copie al giorno in media") pur se si consolava col poco incoraggiante "agli altri va peggio".
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