"Un grande risultato: anche la Camera dei Deputati (dopo il Senato) superando rivalità e polemiche di una troppo accesa campagna elettorale, ha approvato un testo di legge che istituisce il Fondo per le vittime di reati finanziari. L'intervento è articolato nel tempo, dal 2018 al 2021; Una dotazione di 100 milioni (che raddoppia quella iniziale del Senato). Il Decreto di attuazione deve essere emanato entro il termine di 90 giorni (dimezzati i 180 giorni del Senato).". Così ci dichiara, soddisfatto per l'approvazione, l'avv. Franco Conte, presidente di Codacons Veneto e di ANLA Senior Veneto, sulle modifiche all'emendamento sul fondo di ristoro per i soci truffati ("che hanno subito un danno ingiusto", si legge nell'emendamento) dalle banche tra cui quelli della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca .
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Mentre per la Banca Popolare di Vicenza nulla si sa neanche del sequestro di 106 milioni di euro disposto dal Gip e confermato dalla Cassazione, dopo i conflitti di competenza da questa risolti a favore di Vicenza e con la conferma che il sequestro andava, comunque, eseguito dalla procura berica, gli uomini del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza (si legge su NordEst Economia) hanno eseguito (il lancio è del pomeriggio del 19 dicembre) un sequestro di beni per un valore complessivo di 59 milioni riconducibili a imprenditori e un manager coinvolti nell'indagine su Veneto Banca., sequestro che si aggiunge a quello eseguito da tempo a carico dell'ex Ad Vincenzo Consoli.
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Roma, servizio dal nostro inviato. Cresce il numero di richieste di costituzione di parte civile nel procedimento per il crac di Veneto Banca. Alle circa quattro mila già depositate in precedenza, oggi se ne è aggiunto un altro numero consistente in via di quantificazione. Alla fine il numero potrebbe crescere ancora di una o due migliaia. Anche durante la seduta di oggi, nell'aula "Occorsio" della Corte d'Assise, al piano terra dell'edificio A di piazzale Clodio, il Gup Lorenzo Ferri ha dovuto limitarsi a gestire l'afflusso di tali richieste, materialmente affidato ai cancellieri.
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Col ridursi delle possibilità di far recuperare qualcosa di accettabilmente dignitoso ai propri iscritti, scoppiano sempre più virulente le liti tra le varie associazioni di soci truffati della fu Banca Popolare di Vicenza e della ex Veneto Banca. Queste divisioni sono un'altra delle cause del mancato soddisfacimento delle legittime richieste delle decine di migliaia di piccoli soci risparmiatori sopravvissuti con ostinazione, non ripagata ad oggi da un minimo di risultati, al circa 70% del totale degli azionisti retail che avevano acquisito azioni dal 2007 in poi e che sono stati "furbescamente" staccati dalla massa dei truffati dalla proposta delle banche al loro "fine vita" di un'Offerta pubblica di transazione (Opt) al 15% in cambio anche della fondamentale rinuncia ad azioni legali contro banche e management.
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Cari risparmiatori, è con il fuoco di quanto accaduto ieri sera a TV7 che Vi scrivo. Così inizia la lettera aperta che pubblichiamo a firma dell'avv. Andrea Arman, presidente del Coordinamento associazioni Banche popolari venete "Don Torta". Sappiate, prosegue la lettera, che da due anni cerchiamo di creare l'unione fra le associazioni dei risparmiatori, fatta esclusione per l'associazione Ezzelino III da Onara con la quale ci sono state situazioni che hanno imposto a Don Enrico di invitare tale associazione ed il suo rappresentante ad allontanarsi dal Coordnamento. Non è stato possibile arrivare all'agognata unione perchè le associazioni di genesi politico sindacale, fatta esclusione per Franco Conte di Codacons, mai hanno voluto partecipare nè incontrarci.
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Le risposte di Gianni Zonin davanti alla commissione parlamentare si possono sintetizzare in questo: lui era un presidente ignorante, nel senso che ignorava quasi tutto ciò che accadeva nella sua banca, la Banca Popolare di Vicenza, ignorava perfino quello che molti sapevano anche all’esterno della sua Popolare. Operazioni baciate, assunzioni di raccomandati o di illustri pensionati, assunzioni strumentali di uomini ex Bankitalia o GdF, concessione di finanziamenti anche elevatissimi senza le dovute garanzie, ecc., erano tutte cose che venivano decise in altri ambiti dai quali lui era escluso (nello sfondo della foto d'archivio una scritta e immagini premonitrici: "Dimmi chi sei" e... carabinieri, ndr).
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Pubblicato alle 18.30, aggiornato con video integrale alle 22.54. Oltre alla solita Maria Elena Boschi spunta la new entry Berlusconi "garante" per un prestito a Denis Verdini (qui video integrale)
Roma, servizio chiuso alle 19.42. Due audizioni, quella degli ex amministratori delegati di Banca intermobiliare Pietro D'Aguì e soprattutto quella dell'Ad di di Veneto BancaVincenzo Consoli, ammesse con scetticismo per la loro condizione di indagati, irrompono con forza nello scenario storico dei fatti che a fatica la commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche sta cercando di ricostruire e piazzano potenti mine sulla credibilità di figure in teoria insospettabili.
Pubblicato alle 11.47, aggiornato con diretta alle 14.30. Verrà sentito dalla Commissione d'inchiesta sulle banche questo pomeriggio dalle 14.30 (in diretta streaming anche qui, su VicenzaPiu.tv e sulle App VicenzaPiùTv) Vincenzo Consoli, l'ex direttore generale e "uomo forte" di Veneto Banca, che su, legittima, richiesta della Procura di Roma ha subito immediate e lunghe restrizioni della libertà personale oltre che sequestri di beni a differenza di qunato (non) deciso dalla Procura di Vicenza per Gianni Zonin, di fatto il suo omologo in Banca Popolare di Vicenza per potere o influenza, al di là delle sue amnesie in Commissione e, sicuramente, in tribunale.
Ad un certo punto il cancelliere accetta l'ultimo avvocato in fila e dice stop. Completata oggi la deposizione delle richieste di costituzione di parte civile nella terza delle tre sedute della prima settimana, dedicata di fatto a questo unico adempimento, dell'udienza preliminare per il crac della Banca Popolare di Vicenza. Oggi le misure di sicurezza, disposte intorno al Tribunale di Borgo Berga, sono apparse meno stringenti, grazie alla buona prova, nelle prime due giornate, data dalle procedure di identificazione e perquisizione nei punti di accesso e dal collaudo che hanno potuto farne gli operatori addetti.
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Ieri, 13 dicembre, è stato audito il Cav. Gianni Zonin (nella foto di archivio cuol suo legale Enrico Ambrosetti), Presidente di Banca Popolare di Vicenza ininterrottamente dal 1996 al novembre 2015, per molti il vero e proprio dominus della banca. Una testimonianza molto ermetica, di fatto inutile essendo piena di "non so, non ricordo, non avevo i poteri, in CdA venivano portate in delibera solo pratiche superiori ai 50 milioni e le assunzioni dei dipendenti col grado minimo di dirigente...". La figura professionale di Giannandrea Falchi, già segretario particolare del Direttorio di Bankitalia sin dall'era di Mario Draghi, era stata suggerita a Zonin da un rappresentante delle Istituzioni, se non un diplomatico americano di rango...