Domani da parte di Atlante, il fondo messo in pista da Cassa Depositi e Prestiti su "sensibilizzazione" del governo, ci potrebbe essere il deposito presso le autorità di vigilanza della "preautorizzazione per acquistare una partecipazione di maggioranza" nella prima delle banche di cui dovrà andare in soccorso, la Banca Popolare di Vicenza seguita a breve da Veneto Banca, la cugina corteggiata ma mai amata anche se con una salute meno cagionevole della Vicentina non avendo mai beneficiato degli "aiutini" di Banca d'Italia. Nel fondo, queste sono le altre notizie "venete", il Banco Popolare (di Verona), Cattolica (l'assicurazione veneta con partecipazioni incrociate con la Popolare di Vicenza) e Cariparo (la Fondazione di Padova e Rovigo) metteranno soldi.
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Banca Popolare di Vicenza annuncia che il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data odierna 12 aprile ha deliberato la nomina per cooptazione - con il parere favorevole del Collegio Sindacale e del Comitato Nomine - di Giorgio Lener, Alessandro Musaio e Maurizio Paniz, quali nuovi Consiglieri della Banca in sostituzione di Maurizio Stella, Giorgio Tibaldo e Nicola Tognana, dimessisi in data 1 aprile 2016. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 144 novies del Regolamento Emittenti, il Consiglio di Amministrazione ha verificato, sulla base della documentazione presentata dai nuovi Consiglieri, i requisiti di onorabilità , professionalità ed indipendenza, previsti dalla normativa vigente in capo ai suddetti Amministratori cooptati nella seduta odierna.
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Riceviamo da Laura Puppato, senatrice Pd ed ex-sindaco di Montebelluna (sede di Veneto Banca) e pubblichiamo
La creazione del FIA con lo stanziamento di 5 miliardi per sostenere gli istituti bancari in difficoltà è un’ottima notizia, cui si aggiunge il placet della UE, ma non poteva essere diversamente, con cui si mantiene la promessa di tenere alta l’attenzione sul sistema bancario e garantirne via via maggiore solidità e trasparenza, i risparmiatori e gli azionisti possono  guardare con maggiore fiducia al futuro, compresi quelli di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza.
A volte si prova orgoglio per le proprie "creature", a volte ci si chiede perchè col tempo si rovinino. Ebbene ieri sera, domenica 10 aprile, chi vi scrive ha gioito per aver lanciato nel 2004 nella Minetti Vicenza di volley femminile di A1 Valentina Tirozzi allora non ancora diciottenne e che ieri, appunto, da capitana della Pomì Casalmaggiore ha riportato in Italia dopo 6 anni la Volleyball Champions League. Non sempre, però, i talenti, per lo meno quelli da me lanciati, hanno mantenuto fino in fondo le promesse.
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Il vescovo di Vicenza, Monsignor Beniamino Pizziol, venerdì scorso, 8 apprile, riferendosi alla "crisi" della banca Popoalre di Vicenza ha dichiarato "i responsabili devono porre rimedio a tale dissesto e restituire il denaro!". Sappiamo tutti, o quasi, che la Chiesa è attraversato anch'essa sa sussulti di speculazioni e da conati di ricchezza contro cui papa Ratzinger si è dimesso per lanciare un messaggio di una forza sovrumana che ha raccolto con altrettanta determinaziona Papa Francesco. Ma evidentemente non deve pensarla così Giuseppe Sartori, un lettore della stampa amica, della Banca Popolare di Vicenza dal 1867 ci dicono, che ha inviato una lettera pubblicata lì sabato a tutta pagina (e per giunta di fronte alla rubrica più letta, quella degli annunci funebri) e che qui riprendiamo per proporla anche ai nsotri lettori.
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Il meccanismo di intervento a sostegno degli aumenti di capitale delle banche e dello "smaltimento" delle loro sofferenze individuato dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp)e dal governo per risolvere i problemi del comparto bancario ha acceso il listino di Piazza Affari. E fa capire l'importanza della nomina di Achille Variati nel Cda della Cassa. del cui scarso "potere" si prendeva una volta gioco il vice direttore generale della nuova (?) BPVi, Iacopo De Francisco, che già allora, anticipando la brutta figura della banca con Report, ci chiedeva di non trasmetetre un'intervista. Di seguito Andrea Greco di Repubblica spiega come una Sgr (Società di Gestione del Risparmio), il veicolo che, appunto, verrà attivato dalle decisioni del Governo e della Cdp, aiuterà la Banca Popolare di Vicenza e Veneto banca a salvarsi dal crack, sia pure a prezzo di ulteriori, grossi sacrifici sul valore delle loro azioni in Borsa.
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A chi non è capitato, appena arrivati a scuola, di incontrare il bulletto che ti tormentava a scuola e di essere difesi dall’amico che ti dava una mano nei momenti di bisogno? La stessa situazione, seppur paradossale, si potrebbe ricostruire in ciò che è avvenuto in due episodi nel 1867 e nel 1879 riiportati nel libro “La storia della banca Popolare Vicentina†di Gabriele De Rosa edizione Laterza, regalato ai soci in edizione speciale da..., sì proprio da lui, dall'ex presidente Gianni Zonin oggi quasi "scomunicato" dal vescovo Pizziol, ndr. I due episodi mettono insieme la Banca Popolare di Vicenza e il sostegno ricevuto già allora dal Giornale di Vicenza.
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Con una nota ufficiale dal titolo parlante ("Cassa Depositi e Prestiti: il Presidente dell' Upi Achille Variati nominato in Consiglio di Amministrazione") l'Unione delle Province Italiane, di cui Achille Variati, sindaco e presidente della Provincia di Vicenza (nella foto in occasione della sua ultima intervista con noi, ndr), è presidente, comunica che "con Decreto del Ministro dell'economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, il Presidente Achille Variati, Sindaco di Vicenza, è stato nominato nel Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti in rappresentanza dell'Unione delle Province d'Italia, al fianco dei colleghi già nominati Piero Fassino, in rappresentanza dei Comuni, e Massimo Garavaglia, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome".
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Immaginate di essere dei vicentini a metà ‘800, più precisamente nel 1868. Il Veneto è da due anni annesso al regno d'Italia, Vicenza è una rigogliosa cittadina di 35.690 abitanti situata alle pendici di Monte Berico piena di contadini, artigiani e piccoli imprenditori mercantili. In questo contesto di epoca vittoriana volete aprire una vostra attività , ma non avete le risorse necessarie per avviarla. Vi trovate, dunque, a chiedere un mutuo all'unico istituto bancario presente a Vicenza, una banca nata nel settembre di due anni prima, 1866, la Banca Popolare di Vicenza. Con un capitale sociale di 49.320 Lire e 414 soci essendo l'unica banca presente nel territorio fino al 1876 (cosa che non potete all'epoca conoscere) siete "costretti" a chiedere loro un prestito per aprire la vostra attività .
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Insolita la presentazione del libro “Il Grande Imbroglio - Come le banche si prendono i nostri risparmi†di Stefano Righi, giornalista de Il Corriere della Sera, tenutasi ieri presso i chiostri di S. Corona (e di cui vi proponiamo qui la registrazione integrale di VicenzaPiu.Tv rinviando a fra poco anche il video con il dibattito in sala, ndr). Protagonista principale, vista la location, è stato lo scandalo finanziario della BPVi che sin da subito è stata citata dai relatori e che interessava i presenti, vittime o indignati spettatori della vicenda degli ultimi anni. A fare da padrone di casa c'era l'autore e l'evento è Giovanni Coviello, Direttore Responsabile di VicenzaPiù, che in una breve introduzione ha accennato al lavoro mediatico e di indagine sulla Popolare svolto dalla propria testata giornalistica sin dal 2010 e volto ad avvisare, spesso in completa solitudine, i vicentini che qualcosa stava andando per il verso sbagliato.