Su profughi e richiedenti asilo, non è più possibile tacere: il Veneto ospita in tutto n. 11.304 persone pari all'8% del totale, nel vicentino non arriviamo a 2.000 persone
"Cristoforo Colombo non poté scoprire l'America perché non aveva il visto e non aveva neppure il passaporto, Hernà n Cortès e Francisco Pizarro rimasero con la voglia di conquistare il Messico e il Perù perché non avevano il permesso di soggiorno, i pellegrini del Mayflower furono restituiti al mare, perché sulle coste del Massachussets non c'erano quote aperte d'immigrazione": ha scritto Eduardo Galeano
Politici locali interessati soltanto al consenso elettorale, supportati da certa stampa compiacente che ha fatto del sensazionalismo la sua bandiera, ci bombardano quotidianamente con esagerazioni, falsità e malafede. Ritengo gravissimo questo continuo alzare i toni del dibattito per infiammare i cittadini fomentando odio e rabbia.
Continua a leggereAltri mille posti in Veneto per gli immigrati tra povertà, business della cosiddetta "accoglienza", problemi sociali e convenienze politiche
I Prefetti eseguono ordini: non distribuiscono nel territorio e nelle nostre città uomini con mille problemi, semplicemente smaltiscono pratiche e numeri: altri mille immigrati? Mille pratiche da smaltire. Ma nei nostri Paesi arrivano mille persone, mille bocche da sfamare, mille problemi che vanno a sommarsi ad altre tante, troppe, questioni aperte. E di questi tempi, tra giovani disoccupati e sistema dell'assistenza sociale fatto esplodere dalle varie spending review che hanno sottratto capitali e risorse ai nostri Comuni, la strategia sembra sempre più chiara: riempire il Paese di disperati, disposti a lavorare anche per pochi €, mentre una massa sempre più crescente si dà alla macchia (14 mila solo in Veneto), un po' come nella grandi metropoli statunitensi o del sudamerica.
Continua a leggereProfughi, cosa fa l'Onu?
Colonia, Puppato: atti ignobili, ma mai riaccendere il razzismo parlando di guerra di civiltà
Colonia, Ciambetti: scontro tra la civiltà e la barbarie
Non posso condividere le posizioni di chi in  Europa sostiene che non esiste un nesso tra le violenza di Capodanno e l’immigrazione, come fa Dinah Riese, giornalista della Die Tageszeitung,  secondo la quale “in tutte le grandi manifestazioni in cui l’alcol abbonda le donne devono affrontare una triste realtà : essere toccate contro la loro volontà †spiegando poi che “ Succede a Colonia come in piazza Tahrir al Cairo o al parco Gezi di Istanbul. Gli uomini che molestano le donne sono uguali in tutto il mondoâ€. Continua a leggere
Immigrazione, Zaia: a Colonia primo vero scontro di civiltà
“Per la prima volta a Colonia abbiamo assistito, su scala organizzata e operativa, al primo vero scontro di civiltà fra immigrazione e un Paese che accoglie generosamente. E’ il concretizzarsi di quanto sostengo da tempo: il multiculturalismo è un vagheggiamento destinato a fallire. Abbiamo visto infatti, sulla pelle di decine di donne tedesche, occidentali o di qualsiasi altra etnìa, quale connotazione sopraffattoria definisca il rapporto fra giovani uomini provenienti da certe parti del mondo e l’universo femminile. Continua a leggere
Zaia: UE e governo litigano sulle impronte che chiesi mesi fa
Regione Veneto
“L’Ue davvero razzista, capace solo di stendere filo spinato e di non mantenere i solenni impegni sui ricollocamenti, e il confuso Governo italiano litigano perché non è stato fatto ciò che chiedo invano da mesi: prendere le impronte digitali, identificare, riconoscere, ogni immigrato che sbarca sulle coste italiane o che vi arriva da altre parti. Necessario e urgente, oggi più che mai, anche per motivi di sicurezza, per poter inserire le identità nelle banche dati. È una dolorosa e preoccupante farsa, che si sta mettendo in scena sulla pelle degli italiani e degli stessi immigratiâ€.
Continua a leggereSaint Denis 1989-2015, la banlieue della strage vista da un vicentino
Espulso imam di un centro islamico vicentino. La Digos: istruiva i bambini a comportamenti anti-occidentali
Con gli immigrati senza se e senza... ma: lo dice Thibault, sindacalista USB franco italiano e sposato con una immigrata del Bangladesh
Luc Thibault è parigino di nascita ma da decenni vive e lavora in Italia, dove si è sposato prima con una scledense, poi, dopo la sua triste scomparsa, con una immigrata dal Bangladesh, anche lei rimasta prematuramente senza il precedente marito. Luc ha due figli, italiani, nati dal suo primo matrimonio e è padre esemplare per quelli della sua seconda compagna. Da sempre è impegnato nel sociale e nel sindacalismo attivo e di base: è Delegato Rsu/Usb Schio Alto Vicentino Ambiente, ruolo assolto con una dedizione tale da farcelo scegliere come "Persona dell'anno 2013". Riceviamo da lui e pubblichiamo una lettera che per la sua esperienza diretta merita di essere letta e magari discussa.
Il direttore
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