Pubblichiamo volentieri la nota appello inviataci da Patrizio Miatello sugli emendamenti alla legge di bilancio a favore del fondo di ristoro ai soci delle banche tra cui quelle venete indirizzato dalle associazioni "Unite per il Fondo" (Adusbef, Adiconsum, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Ezzelino da Onara, Federconsumatori Veneto, Federconsumatori Friuli Venezia Giulia, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori) in rappresentanza dei 200.000 risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ai dei deputati della Repubblica Italiana e p.c. ai senatori della Repubblica Italiana e all'Onu Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights (OHCHR). Per Miatello la nuova legge di tutela dei risparmiatori traditi sarebbe "un esempio per tutto il mondo". Ecco la nota
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Ieri avremmo voluto fare un intervento con annessa domanda alla riunione con alcuni parlamentari vicentini e veneti convocata da Luigi Ugone che, però, sempre più preso da se stesso e dalla voglia di (di)mostrare che "Noi che credevamo nella BPVi" è l'associazione più numerosa di soci truffati della ex BPVi non solo non dice il vero ma, dimentico di puntare solo a raggiungere lo scopo vero, far loro recuperare il recuperabile, e, nonostante ci siano in gioco i soldi di quei soci che dice di voler difendere col... suo ego, si esibisce in quella che sempre di più diventa la replica di monologhi già ascoltati
Pubblichiamo a fine giornata i singoli lanci in stretta sequenza temporaIe di RadiocorIl Sole 24 Ore, a cui VicenzaPiù attinge con regolare contratto per i suoi lettori, dell'audizione odierna di Carmelo Barbagallo, Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria di Banca d'Italia, presso la Commissione d'inchiesta sulle banche. Ci riserviamo i commenti una volta esaminate in dettaglio le dichiarazioni confrontandole con documenti in nostro possesso, che, ad un primo check, sembrano smentire clamorosamente alcuni passaggi non secondari di Barbagallo.
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Ieri ennesima autoassoluzione del governatore, domani il capo degli ispettori di Bankitalia e il dg della Consob saranno torchiati in parlamento Ieri, nel consueto sermone alla giornata mondiale del risparmio, il governatore della Banca d'ItaliaIgnazio Visco ha intonato il solito ritornello. I banchieri italiani, ai bei tempi blasonati e riveriti come Gianni Zonin della Banca Popolare di Vicenza e Vincenzo Consoli di Veneto Banca, vengono descritti come mariuoli di mano lesta, abilissimi a farsi beffe della vigilanza: "Operazioni poste in essere rapidamente per eludere i controlli, per aggirare regole e limiti possono compromettere la stabilità dell'intermediario (in italiano la banca, ndr). I fenomeni più gravi sono stati individuati per tempo e tempestivamente segnalati all'autorità giudiziaria".
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Dopo una denuncia di Rai Report di un anno fa, ripresa anche ieri sera (clicca qui e vedi l'ultimo servizio) presentando truffe ai danni di investitori anche vicentini in diamanti (sono in 100.000 gli acquirenti potenzialmente interessati) e dopo l'apertura di un'inchiesta per truffa aggravata presso la Procura di Milano e di due procedimenti per pratiche commerciali scorrette presso l'Autorità di garanzia per la concorrenza e il mercato arriva la notizia dei provvedimenti presi dall'Antitrust chiamata in causa insieme a Consob. L'Antitrust, scrive infatti la Stampa, «ha ritenuto gravemente ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento» da parte delle società Intermarket Diamond Business (Idb) e Diamond Private Investment (Dpi) «anche attraverso gli istituti di credito con i quali rispettivamente operavano: Unicredit e Banco BPM (per Idb); Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena (per Dpi)». L'ammontare complessivo delle sanzioni, decise al termine di due istruttorie, è di 15,35 milioni di euro.
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Il dilemma del presidente Sergio Mattarella sul governatore Ignazio Visco è stato così captato dalle esperte orecchie del quirinalista del Corriere della Sera Marzio Breda: "Non si può non nominarlo, a maggior ragione dopo quel che è successo; tuttavia riconfermarlo potrebbe spalancare le porte a un non augurabile inferno...". Di quale inferno si parla? Non certo quello politico: un Matteo Renzi molto indebolito non sembra in grado di scatenarlo. Il vero inferno temuto dal presidente della Repubblica è quello della commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche.
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Esclusiva. L'opinione di Giovanni Schiavon già vicepresidente di Veneto Banca ed ex presidente del Tribunale di Treviso
Ai tanti disgraziati cittadini che hanno improvvisamente perduto tutti i loro risparmi, incautamente investiti in azioni delle banche popolari, restava almeno l’illusione di poter contare sull’opera chiarificatrice della Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, da molti considerata come un insostituibile strumento di indagine per dipanare le tante ombre legate ai dissesti bancari. “Come mai†– si chiedevano i suddetti disgraziati cittadini – “il sistema bancario italiano è improvvisamente entrato in profonda crisi, dopo anni di (apparente) redditizie gestioni?".
La Commissione d'inchiesta sul sistema bancario ha chiesto a Bankitalia e Consob gli atti relativi alle crisi delle banche venete, Mps e dei quattro istituti finiti in risoluzione. Il presidente Pier Ferdinando Casini, si legge in particolare in una nota, "ha indirizzato questa mattina una lettera al governatore della Banca d'Italia,Ignazio Visco, e al presidente della Consob, Giuseppe Vegas, per chiedere l'acquisizione di ogni elemento istruttorio utile allo svolgimento dell'inchiesta parlamentare, con particolare riferimento alla crisi di alcuni Istituti bancari: Banca popolare di Vicenza, Veneto Banca, Monte dei Paschi di Siena, Banca Marche, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di risparmio di Ferrara".
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I commenti, generici, di Patrizio Miatello, presidente di Ezzelino III da Onara, nella sua video intervista col nostro Paolo Dal Dosso dopo l'incontro del 4 ottobre con esponenti di maggioranza e della Commissione d'inchiesta sulle banche ci ha rafforzato nel dubbio che siano "alla frutta" alcune delle associazioni dei soci "truffati", così disse il sottosegretario all'Economia, il veneto Pierpaolo Baretta, da Banca Popolare di Vicenza, di certo per responsabilità diretta, e, anche per decisiosi esterne, da Veneto Banca.
Mentre Ignazio Visco, a detta de Il Messaggero, avrebbe sciolto le sue riserve per rimanere come Governatore di Banca d'Italia firmando la sua accettazione del reincarico per sei anni, "dopo aver pensato di ritirarsi - anche a seguito alle note polemiche sull'attività della Vigilanza - per dedicarsi all'insegnamento e alla ricerca, sua antica passione", a Montebelluna sarebbe in corso un altro atto del teledramma, a cui Bankitalia non è estranea, delle nostre banche.
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