Quotidiano | Categorie: Immigrazione

Saint Denis 1989-2015, la banlieue della strage vista da un vicentino

Di Italo Francesco Baldo Venerdi 20 Novembre 2015 alle 11:41 | 0 commenti

ArticleImage

Molti anni fa visitai la basilica di Saint Denis dove riposano i reali di Francia e, avendo sentito parlare delle banlieu, quartieri periferici di Parigi, abitati in prevalenza da emigrati in genera dall’Algeria, fui curioso di visitare proprio quello vicino alla Chiesa. Entrai e tutto era tranquillo, ma una certa sensazione di disagio e di “occhi addosso” mi prese dopo qualche metro e così velocemente me ne andai. La mia presenza di turista non era certo gradita. Me ne accorsi anche perché la polizia stazionava all’esterno.

Mi fu spiegato che nella banlieu la polizia non entrava, era una zona franca, che gli abitanti amministravano quasi da se stessi o forse da qualche “capo”  riconosciuto e comunque accettato anche dalle autorità costituite . Negli anni successivi, durante viaggi nella capitale francese non “visitai certo nessuna banlieu, ma anche alcune zone, vicine alla Gare du Nord (stazione ferroviaria) era bene non frequentare, tanto che fui avvertito di non scendere ad una determinata stazione del metro, ma alla successiva perchè “più sicura”.  Anche in questa zona non vi era presenza di polizia, ma vi era una amministrazione a sé. Oggi la banlieu di Saint Denis diviene famosa, ma, come per il quartiere belga, tutti sapevano, ma nessuno faceva in modo di cambiare le cose. Nemmeno durante le rivolte delle banlieu da parte di giovani immigrati  nel 2005 si operò nella direzione di controllare al meglio quelle zone. Ora si scopre che erano covo di terroristi e costoro operavano si spera al meno non con la connivenza degli altrui abitanti, ma è il caso di dubitare.

Il modello di “integrazione” francese e belga con il lasciare interi quartieri  abitati da immigrati si è rivelato sbagliato sia socialmente, sia culturalmente sia, oggi lo rileviamo, anche per la sicurezza.

Pare che in Europa circolino almeno 5000 militanti dell’Isis, che trovano zone compiacenti di protezione e  pensiamo che siano pure pronti all’azione.  Non si tratta per costoro di immigrazione, ma di un modello di guerra e non sono più le azioni di piccoli gruppi o di isolati, ma vi è un progetto preciso di cui intravvedo le propaggini. Capire la gravità è urgente, provvedervi pure, con chiarezza e senza ingenuità, sociologia di maniera intellettuale, ecc.  Se ti muovono guerra, non devi accusare coloro che  te la fanno, ma prima di tutto te stesso e porvi rimedio, anche se qualche terrorista pentito afferma che è ormai troppo tardi.

Leggi tutti gli articoli su: Francia, Parigi, terroristi, banlieue

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
Gli altri siti del nostro network