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A Piazza Affari 2015 record nonostante ultimo giorno, a Wall Street finisce male l'anno

Di Giancarlo Marcotti Venerdi 1 Gennaio 2016 alle 14:53 | 0 commenti

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A Milano vendite nei minuti finali, ma concludono un anno d’oro Yoox, A2A e Mediolanum. Seduta fotocopia rispetto alla vigilia a Wall Street: oggi è stata General Electric a salvarsi dalle vendite. Sul fondo Apple, Intel e Microsoft. Ribassi anche per Amazon e Netflix.

Il nostro indice principale a  Milano è rimasto per tutta l'ultima giornata del 2015 in territorio negativo, soltanto verso la fine della mattinata aveva dato l'impressione di poter azzerare le perdite, ma subito son tornate le vendite senza compromettere, però, l'annata record complessiva di Piazza Affari. Ovviamente alla base di brusco dietro-front del 30 dicembre ci sono motivi che esulano dall'aspetto economico, ma certamente finire così l'anno lascia l'amaro in bocca.

Male i bancari, debole il comparto del lusso, ma soprattutto ancora penalizzati i titoli petroliferi. In un anno in cui il nostro indice principale ha avuto un'ottima performance (+12,7%) Saipem (-2,41%) ha concluso il 2015 con un raggelante -14,5%, Tenaris (-1,80%) ha perso il 9,0% e soltanto Eni (-1,71%) ha mantenuto una performance positiva (+1,1%) negli ultimi dodici mesi.

Concludono male anche i titoli del comparto bancario: Ubi Banca (-2,36%), Intesa (-1,40%), Bper (-1,40%), Banca MPS (-1,28%), Unicredit (-1,25%), Banco Popolare (-1,16%), BpM (-0,86%) e Mediobanca (-0,67%). Complessivamente il settore però ha avuto un anno più che positivo, con due eccezioni, la solita Banca MPS ed Unicredit che ha straperso il confronto con Intesa Sanpaolo.

Il titolo del giorno del 29 dicembre, invece, è stato anche il titolo dell'anno, ci riferiamo a Yoox Net-a-Porter (+0,58%) che dopo aver avuto un 2014, diciamo ... problematico, si è riscattato alla grande in questo 2015 che conclude con una performance stellare (+87,8%).

Felicissimi anche gli azionisti di A2A (+0,56%) che in questi dodici mesi hanno visto il loro investimento salire del 54,9% e non si devono lamentare neppure quelli di Mediolanum (+0,53%), titolo in crescita del 47,8% nel 2015.

Terminano con una freccia verde anche Ansaldo (+0,51%) arrivato ad un soffio dal proprio record storico stabilito soltanto due giorni fa, e Finmeccanica (+0,08%), altro titolo che ha avuto un 2015 perlomeno scoppiettante (+66,7%).

Qualche presa di profitto ha penalizzato oggi Buzzi Unicem (-1,78%) che comunque ha terminato un anno d'oro (+58,5%).

Avremo il tempo per analizzare più nel dettaglio quest'anno di Borsa, la cui crescia record rispetto ad altre piazze è induscutibile.

I listini americani terminano l'anno con ribassi diffusi, come era già accaduto ieri presumibilmente stiamo assistendo ad aggiustamenti di carattere "tecnico", ma solo le prossime settimane ci diranno la verità. Il fatto che non ci siano stati crolli, ma un po' tutti i titoli hanno visto prevalere le vendite, starebbe ad indicare che alla base di questi comportamenti del mercato non ci siano motivazioni di carattere economico. L'immagine che pubblichiamo è relativa al Dow Jones.

Come potete notare l'anno in corso termina con una performance negativa (-2,23%) ed è stato caratterizzato dal crollo di agosto e dal successivo recupero, per il resto l'indice più vecchio del mondo ha viaggiato in un range di 1.000 punti dai 17.200 ai 18.200 punti.

Difficile attendersi di più con il dollaro che nella seconda parte dell'anno si è fortemente apprezzato e con il petrolio che invece è crollato a livelli che non si vedevano da oltre dieci anni. Per la Borsa americana anche il 2016 si prospetta difficile con i tassi che andranno a discostarsi sempre più rispetto a quelli europei ed un petrolio il cui prezzo rimarrà su livelli estremamente bassi.

Se poi aggiungiamo che gli anni elettorali non sono mai stati estremamente proficui per le Borse ... beh! Non possiamo dire che le prospettive siano incoraggianti.

Dow Jones (-1,02%) soltanto General Electric (+0,32%) si è salvato dalle vendite

Sul fondo tre titoli quotati al Nasdaq: Apple (-1,92%), Intel (-1,54%) e Microsoft (-1,47%).

S&P500 (-0,94%) rimbalzano da situazioni estremamente delicate Devon Energy (+3,23%), positive anche Kinder Morgan (+2,61%) ed Occidental Petroleum (+0,88%)

Texas Instruments (-2,40%), Eli Lilly (-2,25%) ed Amazon (-1,91%) le più vendute.

Nasdaq (-1,15%) sale di nuovo Liberty Global (+4,75%), poi Tesla Motors (+0,81%) e Wynn Resorts (+0,80%).

Torna a scendere Skyworks (-2,98%), stessa sorte per Analog Devices (-2,18%) ed Autodesk (-2,12%).

Una seduta debole, ma dopotutto tollerabile si è conclusa nel peggiore dei modi, l'ultima mezz'ora di contrattazione infatti ha riservato una sorpresa poco gradita.

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