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Acque del Chiampo, approvato il Piano Industriale per quasi 40 milioni di euro

Di Comunicati Stampa Martedi 12 Dicembre 2017 alle 18:46 | 0 commenti

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Sono quasi 40 milioni gli investimenti previsti nel Piano Industriale approvato nei giorni scorsi da Acque del Chiampo. Molte le novità che prevedono forti investimenti nel settore della depurazione e dell'acquedotto civile a cui sovrintende l'Azienda. Obiettivo dichiarato è quello di elevare costantemente la qualità del servizio, di essere all'altezza delle sfide della depurazione e del presidio dell'ambiente e di introdurre meccanismi tariffari premianti per chi investe ed attua concretamente politiche di risparmio e tutela della sempre più preziosa risorsa acqua.

Su quest'ultimo aspetto un tema cruciale è costituito dall'aumento della tariffa industriale a carico degli oltre 130 utenti industriali a partire da marzo 2018 e dal cambiamento del sistema di calcolo della tariffa per la depurazione dei reflui. Un intervento che serve per reperire le risorse per un corposo Piano di Investimenti e che era già programmato nel precedente Piano Industriale con un 6% di incremento medio, ma che ora, alla luce del nuovo Piano e programmazione degli investimenti, è stato rideterminato con un nuovo metodo di calcolo. Fermo restando che la tariffa è composta da una parte fissa ed una variabile, si abbandona infatti il vecchio meccanismo di incremento lineare spalmato indistintamente su tutti gli utenti industriali che avrebbe portato ad un aumento generalizzato del 5%, ora invece sarà così determinata: incremento a partire da marzo 2018 di un 2% della parte fissa, e incremento della parte variabile all'interno di un range che, calcolato su concentrazioni allo scarico caratteristiche della singola categoria, oscillerà secondo proiezioni da 0,4% al 7,4%, a seconda della quantità depurata e della qualità del refluo scaricato. La novità approvata consiste quindi nel fatto che si ha un minor incremento dei costi per gli utenti più attenti all'ambiente e alla qualità dello scarico da depurare.

Sono in arrivo buone notizie sul fronte degli investimenti approvati nel prossimo Piano Industriale per il triennio 2017-2020 dove si evidenziano quasi 23 ml di euro per l'area industriale ed in particolare per il depuratore di Arzignano (suddivisi nelle tre annualità in 6.664.136, 7.934.300 e 5.021.320) e altrettante risorse per l'area civile, con 10 ml di euro per l'acquedotto civile (2.688.302, 2.345.000, 1.160.000) e 13 ml di euro per la rete fognaria civile (5.167.095, 3.603.831, 920.000).

Tra gli investimenti destinati al comparto industriale si segnalano fra gli altri l'adeguamento dell'impianto di abbattimento LOCAT per 1.750.000 euro, la nuova vasca di ossidazione per 4.408.000; il nuovo impianto di ozonizzazione che, attraverso l'immissione di ozono degrada parte delle sostanze organiche non biodegradabili o difficilmente biodegradabili ancora presenti nel refluo e su cui sono investiti 13.989.870 complessivi di cui 4.212.320 nel triennio preso in considerazione dal piano in opere e lavori, il revamping delle vasche di ossidazione che, nel medesimo periodo comporterà un impegno di 3.146.000 euro e l'adeguamento della nuova linea di omogeneizzazione con uno stanziamento di 1.748.000 euro. Sono attesi quindi potenziamenti del sistema di trasporto dei fanghi disidratati al silos di stoccaggio per il successivo essiccamento per 708.000 euro, la sostituzione delle coclee di ricircolo dei reflui della linea di ossidazione industriale per 724.000 euro ed infine la sostituzione dei tamburi e silos nelle linee di essicamento che richiedono una spesa di 1.683.436 euro.

"La tariffa industriale non era oggetto di aumenti da tre anni" - dichiara il Consigliere Delegato di Acque del Chiampo, Andrea Pellizzari - "ma dopo un confronto in ottobre e novembre con la Consulta degli Utenti Industriali ed un approfondimento tecnico con le varie aree aziendali, abbiamo presentato due opzioni in CdA ed Assemblea dei Soci, 5% di aumento per tutti o inserimento di una parte variabile in tariffa che premiasse chi inquina meno. E' stata approvata all'unanimità la seconda proposta.
Siamo così riusciti ad incrementare in modo significativo gli investimenti per gli impianti industriali e civili
" - conclude Pellizzari - "che in alcuni casi, come per l'impianto di depurazione di Arzignano, sono praticamente raddoppiati rispetto all'anno in corso. Una Società che investe è una Società che sta sul mercato e sa affrontarne le sfide; investimenti, attenzione ai costi e programmazione pluriennale sono le direttive che i soci ci danno e con cui abbiamo scritto il Piano Industriale del prossimo triennio."

"In merito al nuovo modo di calcolare la tariffa industriale, da diverso tempo raccoglievamo le forti rimostranze di chi, avendo il ciclo completo (categoria B1), si ritiene penalizzato rispetto alle B, - aggiunge il Presidente della partecipata arzignanese, Renzo Marcigaglia - "che, a parità di volume, hanno alcuni limiti qualitativi che sono il doppio rispetto agli altri. Questo nuovo metodo va nella linea di equità dell'addebito in base all'inquinamento creato. Ricordo che nei momenti di criticità dell'impianto, e quindi delle relative riduzioni dei limiti e dei volumi, le aziende a ciclo completo hanno sempre subito una forte penalizzazione nella produzione. Aggiungo che le autorizzazioni allo scarico, che comprendono sia il volume che i limiti qualitativi, sono un sistema chiuso e contingentato, e cioè non c'è la possibilità di autorizzare nulla di più di ciò che già esiste. Comprendo la posizione dei singoli industriali, " - continua Marcigaglia - "ma sono convinto che sia dovere e compito degli amministratori agire con lo scopo di avere un equilibrio ed un'equità per rispecchiare l'interesse generale e del settore. Condivido quanto specificato dal Consigliere Delegato, osservando che per coprire gli investimenti è necessario agire sulla tariffa."

"Sono soddisfatto della scelta, sia come sindaco di Arzignano che come azionista di maggioranza." - dichiara Giorgio Gentilin - "Finalmente, dopo tanti anni, attraverso tanti confronti con gli imprenditori, la maggioranza degli industriali condivide questa scelta perché introduce un criterio di equità e sostanziale giustizia. Chi inquina di più deve pagare di più è un mantra che sento arrivare da quel mondo da quando sono diventato sindaco di questa città. Poi, come tutte le scelte, la strada è perfettibile."

"Abbiamo iniziato molto tempo fa il lavoro per dare regole più precise al tema dello scarico. La formula scelta" - aggiunge il vice sindaco di Montecchio Maggiore, Gianluca Peripoli, - "è incentivante per le aziende che investono in ricerca per trovare formule sempre più "green". Abbassare i limiti di scarico indistintamente sarebbe stato ben più penalizzante per il comparto. Questa è una scelta di equilibrio tra le ragioni del territorio e quelle delle aziende."

"Un'opzione flessibile che si adatta ad un'imprenditoria che guarda al futuro" - dichiara il sindaco di Montorso, Antonio Tonello - "quindi la condivido per la prospettiva che contiene. Tra un anno, magari, faremo un bilancio sulla strada scelta che, a mio avviso, consentirà anche di tutelare l'occupazione."

"Abbiamo condiviso un percorso nuovo" - conclude il sindaco di Chiampo, Matteo Macilotti - "e moderno che abbraccia la capacità delle nostre aziende di evolversi verso una produzione sempre più "green". Condivido l'impostazione pronto, insieme ai colleghi azionisti ad approfondire le possibili criticità."

 

 


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