Quotidiano | Categorie: Politica

Aim, i capigruppo dell'opposizione: Rucco ha commissionato un’altra costosa due diligence e c'è conflitto di interessi

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 7 Novembre 2018 alle 16:01 | 0 commenti

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La gara per la due diligence su AIM - è scritto in una interrogazione comunale dei capigruppo di centrosinistra* - indetta dal Comune di Vicenza è stata aggiudicata alla società PwC Advisory spa. In realtà, PwC si è classificata seconda dietro Nexus Adirevi spa, ma la gara le è stata assegnata a causa di un'anomalia non sanata dalla società classificatasi prima. Tra le prestazioni elencate come oggetto dell’incarico (articolo 3, foglio “Patti e condizioni”), la richiesta di valutare le "ipotesi aggregative con particolare riguardo allo stato delle trattative tra AGSM e AIM".

Ricordiamo che nel 2016 è stato avviato un progetto di aggregazione tra AIM e AGSM concretizzatosi in un accordo, sottoscritto da entrambe le società, che fissava in un progetto di fusione:

1. un valore di concambio (58% AGSM, 42% AIM),

2. una ipotesi di governance equamente ripartita;

3. un modello organizzativo che salvaguardava entrambe le parti senza sacrificare il socio di minoranza (Vicenza).

Tale accordo è stato raggiunto al termine di una lunga e complessa due diligence incrociata, durata diversi mesi.

Dopo il cambio di amministrazione a Verona, il nuovo presidente del CdA di AGSM, Michele Croce, affidava a PwC Advisory SpA il compito di effettuare una due diligence e, tra le altre cose, di rivedere il predetto accordo. Come esito della due diligence, condotta peraltro senza contraddittorio con Vicenza, PwC Advisory SpA aveva stimato il concambio come non favorevole a Verona ed aveva affiancato AGSM in una breve trattativa, poi non approdata a nulla, volta a rivedere il rapporto di concambio ed il modello di governance.

Non solo, PwC Advisory SpA è attualmente il consulente per la redazione del piano industriale di AGSM.

PWC è una delle quattro grandi compagnie mondiali che si spartiscono la revisione e la consulenza strategica nelle più grandi e importanti multinazionali. Appare evidente che la consulenza sulla due diligence di Vicenza non è nè strategica né essenziale per lo sviluppo di una società di tali dimensioni.

La prima domanda vorremmo quindi rivolgerla a PwC: perché una società di queste dimensioni ha partecipato ad un bando in cui era chiaro un conflitto di interessi con attività svolte e tuttora in corso?

Sorge spontanea una seconda domanda: come mai la stazione appaltante (il Comune di Vicenza) non ha posto dei vincoli rispetto a consulenti che avevano affiancato AGSM e avevano già proposto di rivedere il rapporto di concambio a favore di AGSM? Perché PwC accetta un incarico di questo tipo in palese contraddizione con le attività appena svolte?

Inoltre, che necessità vi era di una nuova due diligence, dal momento che AIM ha collocato in questi ultimi mesi due tranche di Bond presso il mercato internazionale superando le più approfondite e accurate verifiche ispettive da parte degli organi di controllo della Borsa di Dublino?

Che necessità avevano il Sindaco Rucco e la sua squadra di Giunta di commissionare un’altra due diligence spendendo inutilmente il denaro dei vicentini?

Perché non si è tenuta in considerazione l’analisi, più accurata, fatta in precedenza?

Sarà nostra cura approfondire tale questione iniziando così un iter di verifica, che è iniziato con una ufficiale richiesta di accesso agli atti della gara.

E’ evidente che tutta questa vicenda rappresenta una questione molto seria. In primis, solleva molti interrogativi il fatto che la società vincitrice si sia fatta da parte, non rispondendo ai rilievi.

Non vogliamo pensare che si persegua scientemente di lavorare per una diminuzione del valore della società con una conseguente modifica del concambio.

Una due diligence che, a detta del Vicesindaco Assessore alle Partecipate Tosetto, durerà qualche settimana non può essere paragonata nell’efficacia a quella effettuata precedentemente, durata diversi mesi.

In questo contesto la politica, e i suoi colori, non c’entrano: qui stiamo parlando della più importante azienda del Comune che non può essere svenduta per accordi tutti politici.

Per noi  il valore del concambio in un’ipotetica trattativa ha già il suo valore di partenza, il 42%. Se nella nuova trattativa il concambio per Vicenza avrà un valore inferiore sarà un fallimento, un fallimento tutto da imputare alla nuova Giunta.

AIM è e dovrà sempre rimanere una risorsa per il Comune, per i vicentini. Non vogliamo nemmeno immaginare che la regia delle operazioni non sia più vicentina, ma che ricada, come per la Provincia, nella logica delle spartizioni partitiche e del patto con la Lega.

Tutto ciò premesso, si

chiede

al signor Sindaco ed al signor Assessore alle Partecipate

  • Che necessità avevano il Sindaco Rucco e la sua squadra di Giunta di commissionare un’altra due diligence rischiando di spendere inutilmente il denaro dei vicentini?

  • Perché non si tiene in considerazione l’analisi, più accurata, fatta in precedenza

  • Perché è stata affidata a PwC la due diligence su AIM quando è evidente il rischio di incompatibilità di PwC con l’analisi commissionata dal Comune?

  • Perché il Comune non chiede a PwC se nella sua policy e nel suo modello di responsabilità, nel suo codice etico è accettabile essere contemporaneamente consulente di parte e della controparte in operazioni di fusione e acquisizione di aziende pubbliche?

  • Perché non si chiede a PwC di dare evidenza piena del doppio incarico anche pubblicamente?

Raffaele Colombara

Quartieri al Centro

Otello Dalla Rosa

PD

Ciro Asproso

Coalizione Civica

Giovanni Selmo

Da adesso in poi

Ennio Tosetto

Vinova 

Leggi tutti gli articoli su: Aim, Comune di Vicenza, consiglio comunale, Opposizione

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