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Alienazioni, Zaia: "vendere tutti gli immobili, ma non siamo immobiliaristi"

Di Note ufficiali Martedi 7 Agosto 2018 alle 17:30 | 0 commenti

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“Vendere tutti gli immobili che non sono nella ragione sociale della Regione è uno dei driver di questa legislatura. Fare gli immobiliaristi non è nostro compito. Per questo sono sempre stato favorevole a disfarci di tutto quello che non serve specificamente all’amministrazione per dedicare le risorse a quello che interessa veramente ai cittadini veneti: salute, sociale, formazione, istruzione, ambiente, protezione civile…”. A dirlo è il presidente della Regione Luca Zaia in occasione dell’approvazione da parte della giunta regionale di un ulteriore aggiornamento del piano di alienazioni e di valorizzazione degli immobili regionali, dopo aver acquisito il parere favorevole della prima commissione consiliare, in attuazione della recente Legge regionale n. 45 del 29 dicembre 2017.

Dall’analisi di quanto finora attuato, risulta che tra il 2011 e il 2015 si sono concluse tre alienazioni per un valore di 11.319.750,00 euro (di cui 10.000.000,00 di euro per la sola cessione di Palazzo Manfrin a Venezia). Nel 2016 sono state definite quattro alienazioni per un controvalore di 2.071.000,00 euro, tutte a titolo di permuta, nell’ambito di procedure di appalto di lavori. Nel corso del 2017 sono stati alienati sei beni non funzionali per un controvalore di circa 8 milioni di euro. Entro il 2018 saranno conclusi almeno otto contratti di vendita per un’entrata prevista di ulteriori 10 milioni.

 

Dopo la cessione all’Università di Venezia e alla Camera di Commercio rispettivamente della Palazzina Briati e di Palazzo Ca’ Nova, negli ultimi mesi ha avuto esito positivo anche l’asta pubblica per la cessione di quattro unità immobiliari ricomprese nel complesso residenziale sito in Calle Buccari a Venezia e nell’ex centro di Formazione professionale di Bassano, quest’ultimo aggiudicato con vincolo di destinazione a finalità formative ed educative per i prossimi trent’anni.

“In attesa di una maggiore autonomia anche in materia di gestione del demanio – è il commento del vicepresidente e assessore al patrimonio Gianluca Forcolin - i concreti risultati che siamo riusciti a conseguire sono il frutto del processo di razionalizzazione e semplificazione del quadro normativo regionale e della significativa attività di ricognizione, verifica tecnica e di promozione del patrimonio disponibile”.

Con l’approvazione del provvedimento odierno si apre una terza fase attuativa del piano e, nell’ipotesi in cui le procedure di asta non abbiano esito positivo, saranno prese in considerazione anche proposte unilaterali di acquisto per rendere sempre più trasparenti, efficienti ed economicamente sostenibili le scelte gestionali in merito. Tra i beni per i quali sussiste questa possibilità vanno segnalati l’hotel San Marco a Tambre (per 611.000,00 euro) e l’hotel Bella Venezia in Calle dei Fabbri a Venezia (per 6.885.750,00 euro)

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