Andrea Monorchio, l'ex vice presidente della BPVi non conosce... i baci. Neanche quelli della Micoperi
Lunedi 28 Agosto 2017 alle 09:01 | 0 commenti
Così anche il dott. Andrea Monorchio dichiara che delle "baciate" non ne sapeva nulla. Eppure il dott. Monorchio non è uno sprovveduto. E' persona colta, professionalmente molto preparato. Stralcio del suo curriculum (Wikipedia) alcuni passaggi che mi paiono particolarmente significativi come, ad esempio, laurea in Economia e Commercio presso l'Università di Messina, Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza conferita dall'Università di Sassari, docente di Economia della spesa pubblica alla LUISS,docente presso l'Accademia della Guardia di Finanza, docente presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione, Direttore generale del Ministero del Tesoro - Ragioneria generale dello Stato, Presidente del CdA della Micoperi, per circa 12 anni Ragioniere generale dello Stato, professore ordinario di Contabilità di Stato presso l'Università di Siena e, infine, dal 2011 braccio destro di Gianni Zonin come vice presidente della Banca Popolare di Vicenza.
Un curriculum di tutto rispetto e che non lascia dubbi sulla sua preparazione professionale. Così è per altri esponenti della ex Banca Popolare, ormai messa in liquidazione coatta amministrativa (alias pre fallimento, ndr) , che non hanno riconosciuto di avere alcuna responsabilità nella deflagrazione della Banca. Eppure da qualche parte una qualche responsabilità dovrà ben essere individuata. Ci sarà pure chi ha schiacciato il pulsante sbagliato.
Qualcuno mi ha fatto notare che il tutto è accaduto per una somma di concause impreviste e imprevedibili. Come linea di difesa di tutta una categoria di personaggi coinvolti, sia che fossero consapevoli come che non ne fossero per nulla, pare attraente ma crea almeno qualche dubbio. Non fosse altro sulla capacità di avere da parte di tutti i cosìddetti vertici, almeno un briciolo di attenzione, di vigilanza, magari per pura curiosità , visto anche che mi sembra potesse esserci una operazione, molto discussa, che viene definita di "azioni baciate", un termine molto... intrigante per una modalità di "costruzione" di capitale fittizio che è risultata negativa per una gran massa di risparmiatori.
Fosse solo per dimostrare a sé medesimi che le indennità ricevute erano minimamente meritate. Mettendo insieme notizie che si leggono sulla stampa circa il rapporto della GdF vicentina alla magistratura, pare proprio che l'esistenza delle "baciate" fosse ampiamente nota ai piani alti di via Battaglione Framarin.
Riporto due brevi testi ripresi il primo, di accusa, da La Verità : "Chi sembra conoscere bene il meccanismo delle ‘baciate' è Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato scelto da Zonin come vice .... Nell'informativa (della GdF) si legge che a fine 2012 Monorchio avrebbe fatto ottenere 20 milioni di finanziamento alla Micoperi, azienda di cui era presidente ... Micoperi ha dovuto sdebitarsi con l'acquisto di azioni della Vicenza per 4 milioni ... Un dirigente della banca ha confermato che Monorchio avrebbe seguito l'operazione."
E, detto che quell'informativa era già stata pubblicata in originale da VicenzaPiu.com, perchè nessuno possa dire "non lo sapevo", riporto il secondo testo, successivo e di difesa, da Il Giornale di Vicenza del 26 agosto 2017:" Respinge ogni accusa Andrea Monorchio, ex vicepresidente di Banca Popolare di Vicenza: «io delle operazioni baciate non ho mai saputo nulla fino all'esito dell'ispezione della Banca centrale europea, come tutto il consiglio di amministrazione non ero mai stato informato, neanche in via informale, della pratica di concedere finanziamenti finalizzati unicamente all'acquisto di azioni della Popolare di Vicenza».
Due posizioni diametralmente opposte. Per il normale cittadino che si informa tramite i mass media, magari quel cittadino/risparmiatore che si è ritrovato con il borsellino, pardon "la musìna" vuota, rimane forte l'incertezza circa chi detenga la verità . Una verità certamente complessa ma sempre più necessaria per poter scrivere una parola conclusiva di questa tragedia.
Questo lo può fare solo la Magistratura con delle decisioni puntuali e in tempi brevi e con, eventualmente, un processo equo e rapido che elimini ogni dubbio e almeno sul terreno dell'etica aiuti il Veneto a ritrovare un po' di fiducia nelle Istituzioni.
Ma, ad oggi, l'ex Ragioniere generale dello Stato ed ex vice presidente della BPVi oltre che presidente della suddetta "baciabile" Micoperi non risulta tra i destinatari dell'informazione di chiusura delle indagini, il passo obbligato per una successiva richiesta di rinvio a giudizio.
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