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Audizione liquidatori BPVi e Veneto Banca, NordESt Economia: rimborsi prima llo Stato, quel che resta agli altri creditori

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 8 Novembre 2017 alle 22:42 | 0 commenti

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In commissione parlamentare d'inchiesta i commissari liquidatori delle due banche. Viola: nell’attivo l’85% di crediti deteriorati. E 100 debitori pesano per il 21% di Sabrina Tomè

L'attivo di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza è formato per oltre l'80-85% da crediti deteriorati, vale a dire crediti che difficilmente gli istituti riusciranno a recuperare. Con buona pace per i creditori delle ex Popolari che dovranno attendere anni per riavere parte dei loro soldi, sempre che resti ancora qualcosa. Lo hanno detto ieri in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche i commissari liquidatori delle due Venete, chiamati in audizione: Fabrizio Viola (commissario per entrambe le ex banche), Claudio Ferrario e Giustino Di Cecco (BPVi in LCA), Alessandro Leproux e Giuliana Scognamiglio (Veneto Banca in LCA). Che hanno illustrato l’attività in corso relativa alla messa in liquidazione degli istituti.

Crediti inesigibili e grandi debitori. «Più dell’80-85% dell’attivo è costituito da crediti deteriorati, quindi solo una componente limitata è costituita da attivi finanziari e partecipazioni», ha detto Viola, «La conclusione è che il rimborso del passivo dipenderà dalla recuperabilità dei crediti deteriorati». A causare sofferenze e incagli (8 miliardi) sono per lo più i grandi debitori il cui elenco resterà riservato. Il loro peso è significativo: i primi 100 della Bpvi «rappresentano il 21% del totale delle sofferenze pari a 1,2 miliardi di euro. Su queste, 21 posizioni, per 519 milioni, sono oggetto di richiesta di rimborso danni verso i precedenti amministratori. Per 10 posizioni di credito, per 186 milioni, sono clienti che hanno sottoscritto capitali per finanziamento baciato», ha sottolineato al riguardo Di Cecco. A sua volta ha sostenuto che per i rimborsi «ci vorrà qualche anno». Le domande di ammissione al passivo a Vicenza sono 6.200, 4 mila a Veneto Banca.

Sga, terza bozza di contratto. Il primo a essere rimborsato sarà lo Stato. I crediti deteriorati andranno a Sga, interamente controllata dal ministero dell’Economia. I liquidatori stanno lavorando da fine agosto al contratto: «Siamo alla terza bozza, confidiamo possa completarsi a breve», ha dichiarato Scognamiglio. Le somme recuperate da Sga andranno innanzitutto allo Stato che ha un credito di 5,3 miliardi.

Il nodo baciate. A rischio le azioni di recupero dei finanziamenti legati alle baciate: il giudice civile potrebbe annullarle. I liquidatori hanno fatto riferimento all’orientamento del tribunale di Venezia e Torino spiegando di attendere la decisione della Cassazione. Certo è, ha affermato Scognamiglio, che quello legato alle baciate «è un credito malato, le ricadute sono potenzialmente gravi».

Il patrimonio immobiliare e artistico. L’altro fronte su cui i commissari liquidatori stanno cercando di recuperare liquidità è quello di immobili e opere d’arte. Prima però, hanno precisato, deve essere definito il perimetro dei beni trasferiti a Intesa: l’operazione verrà completata a novembre. Bpvi ha un patrimonio immobiliare detenuto da Immobilare Stampa che ha avviato la selezione degli advisor per la cessione. Intesa, hanno spiegato, non è interessata ai palazzi storici. «Tema delicato e sensibile» è stato definito quello delle opere d’arte. «Non possiamo tenere in cassaforte un patrimonio artistico di 55 milioni di euro, non gestiamo un museo. Ma abbiamo problemi con la Soprintendenza».

Le partecipate. Per far cassa vengono cedute anche le partecipate. Per quanto riguarda la vendita di Farbanca, in capo a Vicenza, «siamo alla fase finale», ha assicurato Viola. Nelle ultime settimane è stata avviata la cessione di Claris Leasing e Claris Factor di Veneto Banca. «Abbiamo altre 20 partecipazioni in organismi di investimento collettivo del risparmio per circa 40 milioni, e 100 partecipazioni in società non quotate, per circa 58 milioni di valore di bilancio. Complessivamente, questi asset fanno circa 850 milioni», ha chiarito De Cecco.

I disagiati. I liquidatori stanno «facendo di tutto per riprendere il ristoro delle persone disagiate», ha affermato Scognamiglio, «le domande risarcitorie saranno valutate una per una».

I creditori abbandonati. Intanto i risparmiatori continuano a chiedere informazioni: i liquidatori ricevono in media 120 mail al giorno, finora 4 mila complessive. «Molte persone si sentono abbandonate», ha detto Scognamiglio, «Il problema esiste ed è tecnico: il fatto è che il personale della banca è stato trasferito tutto al cessionario». Col risultato che in Intesa il cliente che chiede informazioni sulle ex Poplari viene scaricato. «Abbiamo fatto richiesta a Intesa di non rispondere in modo evasivo e di dare ai clienti la nostra Pec».

Scavalcanti in Procura. E i grandi azionisti che invece i soldi li hanno portati in salvo scalvalcando altri nella vendita

delle azioni, ora rischia di finire al centro di un’inchiesta. I liquidatori hanno annunciato che gli elenchi verranno portati in Procura.

Viola. «Dimettermi da commissario in caso di rinvio a giudizio? Se succede farò le mie valutazioni», ha dichiarato Viola


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