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Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza chiede incontro a Fondo Atlante: "non tutela vecchi soci"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 1 Giugno 2016 alle 13:55 | 0 commenti

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Di seguito pubblichiamo la richiesta di incontro dell'associazione Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza a Quaestio Capital Management S.pA., gestore Fondo Atlante

Preso atto della convocazione dell'assemblea dei soci BPVI per il prossimo 7 luglio con all'ODG la nomina di un nuovo CdA e di un nuovo Collegio Sindacale riteniamo necessario formulare a nome dei piccoli azionisti che come Associazione “Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza” rappresentiamo alcune considerazioni. La premessa, che per quanto ovvia pare del tutto trascurata in ambito politico, economico e sociale, e' che la posizione dei "vecchi" soci BPVI che si sono visti svalutare le azioni da euro 62,5 a euro 0,1 - venendo di fatto coinvolti in un bail in - risulta diametralmente opposta da quella del nuovo investitore che, concorrendo ad un aumento di capitale al prezzo di 0,1 euro per azione, ha il legittimo interesse economico speculativo di massimizzare il proprio guadagno. 

L'intervento del fondo Atlante può essere considerato positivamente in relazione alla potenziale continuità dei rapporti di lavoro e commerciali facenti capo a BPVI ma - avendo finalità economico speculative ad esclusivo vantaggio dei nuovi investitori - ben difficilmente può essere valutato come un provvedimento a tutela dei vecchi soci che di fatto si sono visti annullare la loro partecipazione azionaria.

Era responsabilità del CdA attualmente in carica effettuare una riflessione più seria e tecnicamente appropriata presentando ai soci in sede di delibera di trasformazione in SpA l'effettivo scenario in essere - come più volte pubblicamente richiesto dalla nostra Associazione - consentendo all'assemblea di assumere una decisione informata e non proponendo una via obbligata che di fatto si è dimostrata del tutto inefficiente per i soci, se non manifestatamente errata. Pare legittimo aspettarsi che, nella prospettiva di una valorizzazione delle azioni a 0,1 euro, anche i soci di BPVI che hanno approvato la trasformazione in SpA avrebbero potuto optare per un intervento di un commissario se non addirittura per una ipotesi di una liquidazione dell'istituto.

Lo scenario attuale e' tale da non consentire ai soci che fino a qualche mese fa costituivano il 100% del capitale sociale di avere neppure la possibilità di proporre un lista di minoranza per la nomina del nuovo CdA ne' di intervenire in alcun modo nella selezione dei membri del Collegio Sindacale.

Gli stessi hanno quindi giuridicamente perso qualsiasi diritto di rappresentanza in BPVI, salvo non vi sia una diversa, e doverosa, presa di posizione da parte di Queastio Capital Management nella sua qualità di gestore del fondo Atlante. Viva preoccupazione si esprime inoltre per i continui rinvii alla valutazione di una azione di responsabilità in capo al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale e alla società di revisione; rinvii che paiono privi di qualsiasi logica tecnico giuridica. Ci si interroga infine sulla destinazione delle risorse eventualmente recuperate dall'azione di responsabilità di cui trattasi - se mai verrà intentata - che potenzialmente potrebbero andare a beneficio quasi esclusivo di Atlante in virtù della partecipazione pressoché totale al capitale BPVI attualmente detenuta e non, come giustizia sociale vorrebbe, degli azionisti "ante aumento di capitale".

Come Associazione “Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza” chiediamo un incontro con i rappresentanti di Quaestio Capital Management, in tempi compatibili con gli adempimenti connessi alla prossima assemblea, al fine di discutere e valutare gli elementi sintetizzati nella presente.

In attesa di Vs cortese riscontro porgiamo distinti saluti.

Valdobbiadene, lì 31 maggio 2016 Il Presidente

Avv. Andrea Arman


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