Quotidiano | Categorie: Banche, Fatti, Economia&Aziende

BPVi, dubbi e incertezze tra i correntisti: "Le banche valgono meno di un caffè"

Di Piero Zanin Martedi 27 Giugno 2017 alle 15:41 | 0 commenti

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"Brindiamo al nostro nuovo datore di lavoro", nei bar attorno alla sede centrale della Banca Popolare di Vicenza sono stati in molti, ieri, ad alzare i calici. Si tratta di alcuni dipendenti dell'istituto di credito che dopo il discusso salvataggio delle due ex Popolari venete si ritrovano in forze al gruppo Intesa Sanpaolo. L'Euforia diventa in fretta ironia: "Capita di comprare una banca con un euro, il caffè oggi sembra quasi caro" . I sorrisi sono in parte di facciata, perché, tolta la cravatta e arrotolate le maniche della camicia, l'incertezza resta tanta. Una situazione speculare a quella che stanno vivendo molti correntisti che tra dubbi, perplessità e rassicurazioni si trovano con le tasche vuote e in testa l'ennesimo motivetto: "Ora andrà meglio".

Forse anche a causa della pioggia, il via vai davanti alle principali sedi della Popolare è ridotto al minimo. Chi entra e chi esce non ha troppa voglia di parlare. In via Framarin Luca 60enne correntista, si copre la testa con una cartellina, rendiconti, documenti si bagneranno: "Avevo poche azioni, non ho perso molto ma porto il conto da un'altra parte. E' uno schifo" dice fuggendo al riparo. Non va meglio nella vicina filiale di viale Milano. Ancora una volta nessuna rivoluzione, nessuna protesta. racconta Martina: "Sono venuta per capire - spiega la bionda trentenne -. Io non ho il conto qui ma i miei genitori sì. Fortunatamente non avevano investito, però, adesso c'è poca voglia di fidarsi ancora. Io non ho capito molto del salvataggio, mi pare che alla fine pagano tutti, cittadini e correntisti e non credo sia giusto".  Ottimista Giovanni, imprenditore 40enne: "spero che adesso le banche ricomincino a prestare denaro". Da Montebelluna, arrivano altri generi di notizie. Dopo l'approvazione del decreto salva banche un correntista ha tentato il suicidio nella filiale centrale di Veneto Banca, voleva parlare con il direttore: avrebbe perso due milioni.


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