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Banca Popolare di Vicenza, Fabrizio Viola a Radio 24: "A Vicenza peggio di Siena". Il giallo: sparite le mail degli ex vertici

Di Edoardo Pepe Venerdi 7 Aprile 2017 alle 20:22 | 0 commenti

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Di seguito proponiamo alcune delle frasi pronunciate da Fabnrizio Viola, amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza e Presidente del Comitato strategico di Veneto Banca, in occasione dll'intervista concessa a Sebastiano Barisoni per Focus Economia di Radio 24 e ripresa da VeneziePost che poi, come riporteremo, ha allargato le considerazioni a vari aspetti dell'atto di deposito dell'azione di responsabilità per i 32 soggetti coinvolti, secondo l'azione legale, nel flop di fatto della BPVi. "Ho trovato - inizia Viola - una situazione francamente peggiore nel Veneto, rispetto alla situazione di Monte Paschi di Siena alla fine del 2011 e la differenza sostanziale è che fa riferimento al danno reputazionale. Ci siamo trovati tutti a fronteggiare non solo una carenza di capitale di liquidità ma soprattutto una carenza reputazionale fortissima".

Sulla situazione a Vicenza rispetto a quella trovata in Monte dei Paschi di Siena Viola dice: "Non c'è neanche da confrontarla: al Monte dei Paschi di danni reputazionali anche la precedente gestione non mi risulta che ne abbia fatti, a parte l'andamento molto negativo del titolo. Ma non c'è traccia delle cose che sono state fatte a Vicenza".

A Barisoni che sottolinea come al Monte dei Paschi l'attività nei confronti della clientela fosse più normale e come nelle banche venete la cosa assurda sia stata anche il rapporto con la clientela, l'aver fregato i risparmiatori vendendo il titolo a 62 euro dicendo che la banca era solida o 40 euro nel caso di Veneto Banca, invitandoli a comprare titoli sapendo che non erano liquidi, Viola conferma dichiarando : "Assolutamente sì. Per dirlo in una battuta: a Siena nessuno ha messo mai, nemmeno i precedenti gestori, le mani in tasca ai clienti, e quando i clienti sono usciti l'hanno fatto per paura, ma non per arrabbiatura."

Mussari meglio di Zonin? "Dal punto di vista del rapporto con i clienti direi di sì" risponde l'AD di Popolare Vicenza.
I 6,4 miliardi di euro individuati dalla Bce per la ricapitalizzazione precauzionale della Popolare di Vicenza "sono un calcolo che definisce quanto è il massimo che lo Stato può erogare, ma credo che non sarà quello che alla fine verrà stabilito... Non è detto che sia l'ultimo numero... L'ammontare finale, hancora non è stato definito dalle autorità, ma è una cifra che è del tutto indicativa di quello che a mio avviso sarà la reale capitalizzazione".

"L'obiettivo è che in un orizzonte temporale di tre-cinque anni si creino le condizioni per la restituzione di questo capitale", cioè dei soldi che lo Stato investirà nella ricapitalizzazione precauzionale della Popolare di Vicenza.

"C'è bisogno che la fusione fra Veneto Banca e Popolare di Vicenza", ha aggiunto Viola, "dia vita a una banca più solida rispetto alla solidità delle banche singole, e più efficiente, quindi in grado di offrire prodotti e servizi alla clientela in modo adeguato. C'è da fare un enorme lavoro... abbiamo parlato a lungo con le autorità e la richiesta di capitale pubblico dovrebbe servire anche a renderla possibile da un punto di vista finanziario".
Il giallo: sparite le mail degli ex vertici

In merito al fatto che tutte le mail dei principali soggetti coinvolti nel caso della Popolare di Vicenza siano state cancellate dal server della Banca e non conservate nel sistema di back up, con un conseguente "vuoto" di quasi un anno, Fabrizio Viola, Amministratore Delegato della Banca Popolare di Vicenza, intervistato da Sebastiano Barisoni a Focus Economia su Radio 24, commenta: "Quando me l'hanno detto ho avuto una sorpresa che forse è superiore alla sua, perché francamente in una banca le mail sono come l'archivio e quindi questa cosa a mio avviso è di grande gravità". Aggiunge Viola: "La cosa è stata fatta prima dell'arrivo di Iorio, quindi non mi sento di attribuire alcuna responsabilità a lui".
Pop. Vicenza: da cda ok a credito e azioni in stessa seduta

Riguardo la pratica del capitale finanziato, cioè dei finanziamenti concessi da una banca per acquistare azioni della banca stessa, "esiste la prova che, in alcuni casi, nella medesima seduta il consiglio ha deliberato sia l'affidamento a un determinato socio, sia l'autorizzazione all'acquisto di azioni della Banca da parte del medesimo soggetto". E' quanto contestato nell'atto di citazione con cui la Popolare di Vicenza chiede a 32 ex amministratori, sindaci e dirigenti di risarcire un danno ultramiliardario.

"Gli amministratori - viene spiegato - avevano a disposizione tutte le informazioni per rilevare l'anomalia insita nel contestuale aumento delle concessioni creditizie e quello delle richieste di acquisto delle azioni Bpvi da parte dei clienti". Nell'atto viene ricordato che, legato al capitale finanziato, contro la Banca Popolare di Vicenza sono in corso numerose cause civili con richieste che, in totale, a fine 2016 raggiungevano i 585,4 milioni di euro. A promuoverle sono stati clienti e azionisti che hanno contestato i finanziamenti ricevuti dalla banca anche per acquistare azioni della banca stessa. La banca rischia quindi di dover "fronteggiare un danno economico che, seppur non ancora quantificabile nel suo preciso ammontare, risulterebbe particolarmente ingente" tanto che "ha già accantonato un fondo rischi e oneri per 325,3 milioni di euro".

Pop.Vicenza: Consob, profili cambiati nel giorno della vendita di azioni

Tra il 2013 e il 2014, molte sottoscrizioni di azioni in occasione di aumenti di capitale "sono risultate adeguate solo in virtù di upgrade dei profili di investimento avvenuto nel giorno dell'adesione o, comunque, nei giorni precedenti". E' una delle accuse contenute nell'atto di citazione contro gli ex amministratori della Popolare di Vicenza, dove viene riportata una contestazione della Consob.

Per esempio, citando quanto scritto dalla Consob, viene spiegato che, "in occasione dell'aumento di capitale condotto dalla società nel corso del 2013, il 65% delle sottoscrizioni del ‘pubblico indistinto' sono risultate adeguate solo per effetto di variazioni in aumento dei profili dei clienti avvenute nel giorno di adesione o nei 5 giorni precedenti". Secondo la ‘nuova' Banca Popolare di Vicenza, che ha stilato l'atto di citazione, si tratta di "dati piuttosto eloquenti" che "sono sintomatici di quel più ampio sistema volto ad assicurare, in maniera ‘prima facie' illecita, la sopravvivenza della Banca, garantendo il successo delle ricapitalizzazioni".


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