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Banca Popolare di Vicenza, Berti e M5S a Strasburgo spiegano “Schema Zonin” e attaccano Bankitalia, Fondo Atlante, ministro Padoan

Di Emma Reda Mercoledi 11 Maggio 2016 alle 16:24 | 0 commenti

Al Parlamento Europeo di Strasburgo oggi 11 maggio sono arrivati il capogruppo del M5S in consiglio regionale veneto, Jacopo Berti, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e gli europarlamentari David Borrelli, Marco Zanni e Piernicola Pedicini per una conferenza (nel video) seguita dalla stampa internazionale, durante la quale Berti ha chiesto le dimissioni dei vertici di Bankitalia e ha posto delle domande a Padoan sul Fondo Atlante.

Berti spiega: “Il sistema che ha portato alla crisi delle banche popolari venete e alle perdite per centinaia di migliaia di piccoli azionisti è la più grande truffa strutturata cercata e voluta da un sistema imprenditoriale. La Banca d’Italia sapeva e non ha mosso un dito: per questo chiediamo le dimissioni immediate di tutti i vertici della Banca centrale”.

Ecco lo “Schema Zonin” denunciato dai 5 Stelle:

- dopo averla spolpata per vent’anni, la BPVI si è ritrovata con un buco insostenibile da miliardi di Euro;

- vengono erogati prestiti che hanno bassissime probabilità di essere restituiti;

- per sostenere questa politica occorre però continuare a vendere azioni, a gente comune ed a grandi investitori;

- per continuare a vendere azioni occorre tenere il valore del titolo artificialmente alto, sopravvalutandolo. In questo modo si sopravvaluta la “solidità apparente” della banca, e contemporaneamente si guadagnano molti più soldi;

- quando la naturale richiesta di azioni finisce, non è però finito il bisogno di soldi freschi per alimentare il sistema dei prestiti “facili”. Si comincia a concedere prestiti a patto che con una parte dei soldi si acquistino azioni della stessa Banca

 

Fondo Atlante

“Fondo Atlante è un buco nero - attacca Berti -, dovrebbe risolvere ogni male, risanare le malefatte di questo impresentabile Governo, risarcire i cittadini truffati dagli istituti di credito. Ma cosa contiene in realtà? Da dove vengono i soldi che dovrebbero costituirlo?”.

Insieme a Di Maio ha detto: “Chiediamo a Padoan di risponderci, perché noi un’idea l’abbiamo. Il Fondo Atlante può prosciugare le pensioni. Sì, stanno usando i soldi delle pensioni per tappare il buco fatto dalle banche attraverso una truffa orchestrata con la compiacenza di Banca d’Italia. Gli unici soldi liquidi in Fondo Atlante li hanno messi dei fondi pensione come Poste vita (di Poste S.p.A.), Cattolica, Generali, Allianz, Cassa Depositi e Prestiti e altri”.

 

Le domande a Padoan

Berti e Di Maio all’attacco del ministro dell’economia: “Siamo dunque obbligati ad interpellare il ministro dell’Economia Padoan, al quale chiediamo di rispondere a queste tre domande.

1. Quanti soldi personali l’Amministratore delegato e i consiglieri di amministrazione che hanno deciso di investire nel fondo Atlante hanno effettivamente investito di tasca propria?

2. Per i fondi pensione e assicurazioni: investono i soldi degli azionisti (e quindi se perdono, a farlo sono gli azionisti) oppure i soldi degli assicurati e dei pensionati (e quindi se perdono, perdono gli assicurati e i pensionati)?

3. La IVASS, parte di Banca d’Italia, con a capo Salvatore Rossi, ha permesso alle assicurazioni di usare le riserve tecniche per questi investimenti nel Fondo Atlante? E se sì perché?”

 

Le soluzioni del M5S

“Il M5S ha delle soluzioni elaborate coi colleghi europei come David Borrelli” spiega Berti. “Per evitare che questo desolante quadro diventi realtà, l’Italia ha bisogno di cambiare rotta politica. Lo spartiacque per salvare il Bel Paese dal baratro è l’uscita dalla moneta unica, che così strutturata è un semplice vincolo di cambi fissi appannaggio delle economie del Nord Europa, soprattutto la Germania. A questo bisogna affiancare una banca centrale che funga da prestatore d’ultima istanza, derogando dagli assurdi vincoli dell’UE, incarnati dall’Euro. Successivamente è imperativo ricreare un sistema bancario sano e focalizzato esclusivamente sull’economia reale, cioè tornare al modello del Glass-Steagall Act di Roosevelt: da una parte le banche tradizionali che svolgono solo attività di supporto all’economia e dall’altra le banche di investimento che continuano a fare le loro attività speculative libere di fallire senza salvataggi fatti con i soldi dei contribuenti” conclude il capogruppo M5S Veneto.


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