Quotidiano | Categorie: Diritti umani

Accoglienza ai richiedenti asilo, è pronto il bando per il 2016

Di Matteo Moschini Giovedi 4 Febbraio 2016 alle 17:01 | 0 commenti

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C'è tempo fino al 22 febbraio per partecipare al bando per inserirsi nelle strutture e organizzazioni di accoglienza per i migranti. Una questione delicata, complicata dal punto normativo e politico, che non manca di generare dubbi e perplessità nella popolazione. Una delle quali ci si chiede ancora una volta: non si creda che le cifre altissime di questi bandi vadano "persi" nelle tasche di stranieri e richiedenti asilo. I famosi 35 euro al giorno, per intendersi, si tradurranno quest'anno in un totale di quasi 20milioni, una cifra che può far paura, ma che ritorna sul territorio, in un indotto fatto di posti di lavoro, investimenti sulle cooperative, spese nei negozi locali.

Un bando che dovrà far fronte a quella che ci si aspetta essere una "stagione migratoria" molto impegnativa, che deve poter contare su un sistema di accoglienza diffusa, ma che proprio perché distribuita è molto più complessa da monitorare. Sono 33 tra cooperative, associazioni e altri enti i soggetti che si sono occupati dell'accoglienza lo scorso anno, ma i numeri sono destinati a salire. Un numero che offre più soluzioni, ma complica i lavori di ispezioni. Un esempio su tutti: l'organico in forze per fare le ispezioni fisiche nelle strutture di accoglienza conta quattro persone. Nel periodo tra marzo e dicembre la Provincia di Vicenza ha fatto fronte a 2272 arrivi, e se li si conta dall'inizio dell'emergenza il numero sale a 3565. L'ultimo bando predispone l'accoglienza di 1828 richiedenti asilo, 1387 dei quali sono già sul territorio.

Le caratteristiche del bando prevedono controlli più stringenti sui soggetti vincitori, soprattutto dal punto di vista contabile, con un piano spese che dovrà essere presentato proprio in fase di candidatura del bando, che descriva la spesa, che include costo del personale, acquisto, noleggio e leasing dei beni, costi dei pasti, mantenimento delle strutture, spese per integrazione come tirocini e attività formative, contributi straordinari per una specie di nuona uscita. Inoltre il bando già da un anno non premia più l'offerta economicamente più conveniente, ma pesa per un 60% l'offerta tecnica e per un 40% quella economica.

Un regolamento che serve per dare un segnale, per avviare "amicizie lunghe" a seguito di "patti chiari", e che prevede il dialogo con i soggetti interessati, e cerca di evitare di doversi invischiare in trafile burocratiche eccessive. "Talvolta si ritiene necessario dialogare con i Comuni", spiega il vice prefetto Marchesello "ma più di qualche volta capita facciano vero e proprio ostruzionismo, e dobbiamo avere modo di andare oltre e avviare comunque i programmi di accoglienza."

 


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