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Bankitalia, passa alla Camera mozione PD: Ignazio Visco bocciato. Sergio Mattarella frena insieme a... Forza Italia e Banca d'Italia stessa

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 17 Ottobre 2017 alle 20:41 | 0 commenti

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L'Aula della Camera ha approvato la mozione del Partito Democratico sui criteri di nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia. Il documento ha avuto 213 voti favorevoli, 97 contrari, 99 astenuti. Respinte tutte le altre mozioni che chiedevano sostanzialmente ed esplicitamente di non confermare l'attuale governatore Ignazio Visco.  Individuare la figura piu' idonea a garantire la fiducia dei cittadini nelle banche. E' l'impegno che il Pd chiede al Governo nella mozione depositata in Aula alla Camera sui criteri di nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia (il mandato di Ignazio Visco scade a fine mese).

Nel testo si impegna in particolare il Governo ad adottare 'ogni iniziativa utile a rafforzare l'efficacia delle attivita' di vigilanza sul sistema bancario ai fini della tutela del risparmio e della promozione di un maggiore clima di fiducia dei cittadini nei confronti del sistema creditizio, individuando a tal fine, nell'ambito delle proprie prerogative, la figura piu' idonea a garantire nuova fiducia nell'Istituto, tenuto anche conto del mutato contesto e delle nuove competenze da attribuire alla Banca d'Italia negli anni piu' recenti'. Il Governo ha espresso parere favorevole al testo previe alcune modifiche nelle premesse.

"Le prese di posizione riguardanti la Banca d'Italia devono essere ispirate ad esclusivi criteri di salvaguardia dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Istituto, nell'interesse della situazione economica del nostro Paese e della tutela del risparmio degli italiani, e che a questi principi si deve attenere l'azione di tutti gli organi della Repubblica, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo". E' il pensiero del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riferito da un'agenzia straniera in merito alla mozione del Pd sulla governance della Banca d'Italia.

"Ci tiriamo fuori davanti a mozioni contra personam. Le responsabilita' per quello che non e' stato fatto da governo e maggioranza non possono essere scaricate sul governatore della Banca d'Italia". Cosi' il deputato di Forza Italia Rocco Palese intervenendo oggi in Aula nel corso della discussione sulle mozioni in merito ai criteri di nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia. "Negli Stati Uniti quando scoppio' la bolla dei derivati - argomenta Palese - vennero rafforzate le norme sul controllo, mentre quando con la nascita dell'euro abbiamo ceduto la sovranita' monetaria del nostro Paese con conseguenze anche sulle competenze della Banca d'Italia nulla e' stato fatto a livello di nuovi strumenti di controllo che sarebbero stati necessari per una corretta vigilanza. Queste sono solo responsabilita' della maggioranza e del governo. Noi ci siamo battuti e abbiamo presentato emendamenti per rafforzare la possibilita' di vigilanza e di controllo per la Banca d'Italia. Forza Italia ha presentato anche una mozione a sostegno dell'iniziativa del presidente Tajani sugli Npl rispetto alla decisione della Bce, perche' se e' vero che siamo un paese con il terzo debito pubblico piu' alto del mondo siamo anche un paese di grandi risparmiatori e questi vanno salvaguardati. Queste sono le riforme vere da fare. Quando andremo al governo troveremo nuove forme e nuove norme per la tutela dei risparmiatori perche' questo e' uno dei principali obiettivi di Forza Italia. Daremo strumenti nuovi coi quali la Banca d'Italia e la Consob possano vigilare a tutela dei risparmi degli italiani', assicura il deputato forzista.

Nella sua azione la Banca d'Italia "ha agito in continuo contatto col Governo". Lo fanno sapere fonti di Bankitalia dopo la presentazione della mozione del Pd sulla governance dell'Istituto di Via Nazionale. "La Banca d'Italia - affermano le stesse fonti - fa interamente il suo dovere nelle diverse funzioni che svolge, applicandovi competenza e coscienza. In particolare nella vigilanza bancaria, in questi anni segnati dalla piu' grave crisi economica della storia moderna d'Italia, ha difeso il risparmio nazionale limitando i danni. Questi non potevano non esserci, data la gravissima condizione dell'economia; alcuni casi di gestione bancaria cattiva o criminale, sono stati contrastati per quanto consentito dalla legge e, quando opportuno, segnalati alla Magistratura".

Di tutto questo, spiegano le fonti, "vi e' ampia evidenza anche pubblica. Il Governatore della Banca d'Italia ha parlato col Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario (Pier Ferdinando Casini, ndr); la Banca sottomettera' ogni documento rilevante per i lavori della Commissione. Il Governatore e' pronto a essere ascoltato dalla Commissione quando essa vorra'".


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