BPVi e Veneto Banca, un'azionista "truffata" ringrazia VicenzaPiù: serve una federazione delle associazioni e la Regione le supporti
Domenica 22 Maggio 2016 alle 08:19 | 1 commenti
Gentile Direttore Giovanni Coviello, la ringrazio anzitutto della sua disponibilità ed azione di denuncia nei confronti delle due banche venete che hanno messo in ginocchio l'intera economia di una regione e creato drammi umani che non si misurano con il denaro. Esprimo apprezzamento per il lavoro di pubblicazione dell'enorme elenco soci di Veneto Banca così come di quello dei primi 999 soci della Banca Popolare di Vicenza... Da un punto di vista dei soci truffati e delle azioni da fare mi pare che questi elenco sarebbeno utile per lanciare un appello o spedire qualche migliaio di lettere (magari a carico della regione) sia per fare quello che sta facendo l'organizzazione di "Noi che credevamo nella popolare di Vicenza" - una mega riunione degli azionisti anche per Veneto Banca sia per creare una specie di federazione delle associazioni a difesa dei soci dando informazioni chiare su come proseguire con le azioni legali e le tipologie di truffe e di vie di difesa.
Moltissime persone non possono permettersi i costi di una vera e propria causa, altre, magari anziane, non hanno informazioni giuste o non sanno come muoversi. Questo assieme alla cultura della privatezza delle informazioni sui "schei" fa sì che a fronte di un numero esorbitante di truffati pochi si siano mossi e moltissimi siano ancora incerti. Solo un'azione collettiva (seppur con distinzione delle organizzazioni e dei ruoli dei singoli studi legali) potrebbe smuovere le acque e far pesare il numero di diffide su un tavolo di concertazione futuro. Anche la stampa ha il suo peso ma non per agitare bandiere scandalistiche (come nel caso della Tribuna di Treviso che ha "preso" i vostri dati per analizzarli ma senza farlo in modo "ragionato") ma per "orientare" e raccogliere la parte più debole dei soci. Di nuovo un grazie
Maria Teresa Roda
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