Ex BPVi e Veneto Banca, video intervista a Marco Paccagnella e Fabrizio Zampieri di Federcontribuenti: "subito inserimento nello stato passivo, ma... DL non passa"
Martedi 27 Giugno 2017 alle 11:43 | 0 commenti
Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono in liquidazione coatta amministrativa e sulla questione e sulle sue implicazioni, dopo Luigi Ugone, presidente di "Noi che credevamo nella BPVi", abbiamo intervistato per voi su analisi generali e su consigli pratici anche Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti, e Fabrizio Zampieri, economista dell'associazione. Il premier Paolo Gentiloni ha affermato che il disastro delle banche è nato ancora prima delle crisi e a tal proposito Paccagnella dice: "Questa denuncia è fondamentale per i soci ingannati dai vecchi amministratori che sono incoraggiati a far valere i propri diritti ma è anche vero ora che il crack è stato voluto dalla BCE, la fusione è stata respinta e ci ha portato a questa situazione. La politica non era interessata a salvare le banche".
Zampieri afferma poi: "Almeno l'80% delle banche italiane non supererebbero ancora oggi lo stress test, ma BPVi che non lo superò il 26 ottobre 2014, salvo poi salvarsi in corner, con l'aiuto di Banca d'Italia, con la conversione forzata di 250 milioni di euro di bond subordinati, era messa molto male e questo doveva allarmare le istituzioni già allora. Dov'era il Governo all'epoca?". Il presidente di Federcontribuenti, quindi, oltre a tante altre considerazioni sue del suo economista, ce ne "regala" due. Se una è semplice ("ogni azionista che voglia vantare diritti per futuri rimorsi dovrà segnarli per raccomandata ai commissari liquidatori entro 60 giorni dal 26 giugno, mentre l adata si allunga al 30 ottobre per gli obbligazionisti junior"), l'altra è una previsione/aspettativa condivisa con molte associazioni: "il decreto legge non passerà l'esame del Parlamento". Gli scenri possibili? Vedete e ascoltate...
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