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Dopo presentazione "Vicenza. La città sbancata", Roberto Ciambetti: "Governo istituisca Commissione d'inchiesta". Maurizio Conte: "impugnare la legge che ha trasformato le popolari in spa"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 12 Ottobre 2016 alle 16:12 | 0 commenti

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Di seguito le note del Consiglio regionale Veneto dopo la presentazione del libro “Vicenza. La città sbancata”

“Il Governo istituisca al più presto una Commissione d’inchiesta, con poteri d’indagine più ampi di quelli dell’omologa regionale, per tutelare efficacemente i risparmiatori veneti raggirati”. Con queste parole, il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, ha introdotto la presentazione, presso la sede di Palazzo Ferro Fini, del libro di Giovanni Coviello “Vicenza. La città sbancata”, una raccolta di articoli che, secondo le intenzioni dell’autore, “ricostruiscono gli ultimi sei anni delle vicende, poco chiare, che hanno coinvolto la Banca Popolare di Vicenza, analizzando le tappe di un percorso che ha progressivamente minato la solidità della BPV e di Veneto Banca”.

“Una pubblicazione - continua Coviello - che testimonia il dramma che ha colpito il territorio veneto e tantissimi risparmiatori, provocando un danno all’intero tessuto socio-economico regionale quantificabile, secondo il quotidiano ‘La Repubblica’ in quaranta miliardi di euro”. “Un libro - conclude l’autore - che dimostra come in questi sei anni, chi poteva intervenire a tutela dei risparmiatori non lo ha colpevolmente fatto. Pertanto, assieme ai miei collaboratori, ora il mio impegno sarà rivolto non solo per fare completamente luce su quanto accaduto, ma soprattutto affinché non abbiano più a ripetersi in futuro situazioni analoghe, che danneggiano in modo così pesante tanti cittadini veneti”. Per il consigliere regionale Maurizio Conte, che ha presieduto la Commissione speciale regionale d’inchiesta, è necessario “restituire credibilità al sistema creditizio veneto, condizione indispensabile per promuovere la ripresa socio-economica del territorio”. “Il principale obiettivo - sottolinea Conte - come Regione del Veneto, è quello di verificare se sussistono i presupposti giuridici per impugnare la normativa che ha trasformato le Banche Popolari in Società per Azioni, trasformando quindi di fatto i risparmiatori in soci- azionisti, con correlativa assunzione di responsabilità civile e perdita di capitale”. “E’ fondamentale - conclude il consigliere regionale - la tutela del risparmio, che ricopre un ruolo strategico all’interno della società veneta.

La ‘Carta del Risparmio’, articolata in dieci punti e frutto del lavoro della Commissione d’inchiesta da me presieduta, dovrebbe essere recepita dalle amministrazioni locali proprio a tutela dei risparmiatori veneti e del risparmio in tutte le sue forme”.

Per l’avv. Franco Conte, intervenuto in rappresentanza di Codacons, “il problema più rilevante è la mancanza di empatia tra i risparmiatori traditi e le Istituzioni, con conseguente perdita di quel rapporto fiduciario che caratterizza da sempre il modo di relazionarsi all’interno della società veneta e che deve essere recuperato per progettare un futuro migliore”. Alcuni piccoli imprenditori hanno infine testimoniato le proprie personali esperienze di risparmiatori raggirati, come Dario Loison che “ha subito ingenti perdite personali e soprattutto aziendali, che hanno avuto pesanti conseguente anche sul tessuto sociale, data il minor gettito di tasse garantito”. Maria Teresa Roda, azionista di Veneto Banca, ha invitato quindi tutti “ad avere fiducia nella vicinanza delle Istituzioni, che non possono lasciare soli tanti risparmiatori così pesantemente colpiti”.

“Dobbiamo capire se come Regione possiamo impugnare la legge che ha trasformato le popolari in spa e i risparmiatori in soci azionisti con le responsabilità che ne sono conseguite. Il risultato, che è sotto gli occhi di tutti, è evidente: hanno perso tutto”. Lo ha detto il consigliere Maurizio Conte (Lista Tosi), già presidente della Commissione regionale d’inchiesta sulla crisi delle Banche venete, che oggi ha partecipato al tavolo dei relatori per la presentazione del libro di Giovanni Coviello “Vicenza, la città sbancata”. “Con l’ufficio legale della Regione stiamo valutando se c’è un modo per impugnare la legge – prosegue Conte – questi risparmiatori sono stati trasformati in azionisti e hanno perso tutti i loro soldi”. “Questo libro riporta le vicende raccontate dalla stampa tra gli anni 2010 e 2015 raccontando della crisi della Banca Popolare di Vicenza ma in realtà, se sommiamo anche il crack gemello di Veneto Banca, otteniamo la crisi del sistema bancario veneto – prosegue Conte – una crisi che ha impattato pesantemente sul sistema sociale veneto creando danni diretti ed indiretti per decine di miliardi di euro. Ora non resta che lavorare per riportare credibilità nel sistema bancario condizione necessaria perché ritorni la fiducia e per far ripartire il nostro Veneto”.


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