Quotidiano | Rassegna stampa | Categorie: Banche, Economia&Aziende

BPVi - Veneto Banca, il decreto Mps possibile rete di sicurezza per ricapitalizzazione: ma in ballo ci sono 1.300 mln di bond subordinati di cui 250 ai risparmiatori

Di Rassegna Stampa Sabato 10 Dicembre 2016 alle 11:19 | 0 commenti

ArticleImage

di Federico Nicoletti, da Il Corriere del Veneto

Il decreto per mettere in sicurezza l'aumento di capitale di Mps paracadute anche per la ricapitalizzazione delle due ex popolari venete. È quanto emerge dalle indiscrezioni sulla norma che il governo si prepara a varare. Ma resta da vedere, nel caso di Bpvi e Veneto Banca, come verrebbero trattati i 250 milioni di bond subordinati in mano ai risparmiatori, dei 1.300 toccati da ipotetiche conversioni.

Il caso Montepaschi potrebbe stendere una rete di sicurezza anche per le ricapitalizzazioni delle ex popolari venete. Pur se non indolore, nel caso in cui Atlante non facesse da solo, visto che in ballo ci sono in particolare 250 milioni di euro di bond subordinati in mano ai risparmiatori retail, sul totale di 1,3 miliardi potenzialmente toccati.

C'è anche il futuro di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, da quel che emerge, legato al decreto omnibus sulle banche che il governo tiene pronto per mettere al sicuro l'aumento di capitale da 5 miliardi di Mps, dopo il no della Banca centrale europea alla proroga dei termini. Una norma d'urgenza, il cui testo a Palazzo Chigi è già sul tavolo, e che spianerebbe la strada all'intervento dello Stato, se la soluzione di mercato non andasse a buon fine. Mettendo alla fine lo Stato al posto di Atlante in uno schema simile a quello già visto all'opera per le venete.

Schema buono non solo per Mps, ma a questo punto, in prospettiva, anche per tutti gli altri casi difficili, comprese le due ex popolari venete, in cui il nuovo aumento di capitale è solo una questione di tempo. Legato al piano di dismissione delle sofferenze e al progetto di fusione tra le due, che sarà guidato dal nuovo amministratore delegato di Bpvi, ed ex di Mps, Fabrizio Viola già al lavoro a Vicenza (dove ieri è giunta la notizia dell'istanza di opposizione presentata da alcuni azionisti alla richiesta di archiviazione sulle indagini Mps che toccano anche lui).

La prospettiva è chiara. Lo stesso dominus del fondo Atlante, Alessandro Penati, ha sdoganato l'aumento definendolo «ovvio» due settimane fa. Atlante ha a questo punto ancora in cassa 1,7 miliardi di euro dei 4,2 originari e, secondo le indiscrezioni, si prepara a un'assemblea il 15 dicembre per cambiare il regolamento, che destinava il 30% dell'ammontare originario alla gestione delle sofferenze, per potersi muovere con più libertà nel mettere a disposizione i fondi per la ricapitalizzazione delle due banche. Affiancando poi ai propri la ricerca di altri soldi dai fondi d'investimento. Anche per questo c'è fretta nel definire gli elementi spinosi - dalle conciliazioni con i soci sulle azioni, all'accordo sui primi 700 esuberi di personale a Vicenza, dove la trattativa parte lunedì - per mettere a punto un piano di fusione capace di essere attrattivo.

Ma è chiaro anche, a questo punto, se dovesse arrivare il decreto Mps, che si aprirebbe una ulteriore rete di sicurezza, se Atlante non fosse in grado di far da solo. Non indolore però, visto che l'intervento pubblico potrà avvenire solo dopo la conversione dei bond subordinati, in passato emessi anche ai risparmiatori retail. Pur se le indiscrezioni sul decreto affermano che tra i meccanismi allo studio ci sarebbe il riacquisto dal Tesoro dei bond dei piccoli risparmiatori.

I conti, nel caso delle due venete, sono presto fatti, sulla base dei numeri contenuti nei prospetti dei recenti aumenti di capitale e nei bilanci semestrali. A Vicenza le emissioni subordinate in essere al 30 giugno sono per 722 milioni, di cui 450 collocate a investitori istituzionali. Ai risparmiatori ne restano per 275 milioni su quattro emissioni. Una, per altro (Isin: IT0004548258), a soci ed azionisti partita il 31 dicembre 2009 per 85,6 milioni, scade il prossimo 31 dicembre ed è quindi relativamente a rischio; l'ammontare vero scende così a 190 milioni. E va considerato che altri 42,9 milioni emessi il 24 giugno 2011 (Isin: IT0004724214), in scadenza nel 2018, sono sottoscritti da assicurati con polizze index linked. Le emissioni davvero in ballo sono due: la prima per 99,2 milioni in scadenza il 15 dicembre 2017 (Isin: IT0004657471), la seconda per 47 milioni, il 28 dicembre 2018 (Isin: IT0004781073).

Sul fronte Veneto Banca, il prospetto all'aumento di capitale parla di titoli subordinati residui per 622 milioni di euro. Di questi ne sono stati collocati alla clientela per 95 milioni. La parte in mano ai risparmiatori retail è il 65%: 61 milioni. Il totale dei bond in potenza toccati tra le due banche, in mano ai risparmiatori, è di 250 milioni.

Indipendentemente da come andrà a finire, il mercato sta già facendo scontare lo scenario ai titoli subordinati delle due banche. Ieri, dietro a tre bond di Mps, tra i maggiori ribassi sulla piattoforma Eurotlx c'era il decennale da 200 milioni di Veneto Banca emesso lo scorso anno e in scadenza nel 2025: con un calo dell'8,37% è caduto ieri a un valore di 44,11; lo stesso decennale di Popolare di Vicenza è sceso a 46,74, -5%; i rendimenti netti a scadenza dei due titoli sono oltre il 21%.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
Gli altri siti del nostro network