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BPVi, Veneto Banca, il Mercante di Venezia e in fondo il... fondo: istituito ma di fatto inapplicabile

Di Citizen Writers Mercoledi 29 Novembre 2017 alle 12:54 | 0 commenti

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Proprio quando si pensava che Governo e Maggioranza avessero toccato il fondo, ecco che ci sorprendono ancora una volta e cominciano a scavare. E' stato infatti approvato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento che istituisce il Fondo per il risarcimento dei risparmiatori truffati, ma rispetto al testo circolato nei giorni scorsi vi sono state parecchie novità, e direi nessuna di positiva per i risparmiatori.n Innanzitutto le cifre già ridicole passano da 150 milioni complessivi a 25 milioni per il 2018 e 25 per il 2019 (quindi 50 in tutto e per tutti), e vengono compresi nel perimetro dei possibili fruitori (in sintesi) i risparmiatori delle "4 banchette" (Etruria, Carife, Marche, CariChieti) e delle due Popolari venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), ma con quali limitazioni?

L'accesso al fondo sarà solo tramite "sentenza passata in giudicato o altro titolo equivalente" e visto che di sentenze passate in giudicato non ce ne risulta nemmeno una, che non è più possibile fare causa agli istituti lasciati fallire e che da Luglio 2017 l'arbitro delle controversie finanziarie non accetta ne discute più ricorsi contro le due popolari venete, come sarà possibile soddisfare questi due requisiti?

Possiamo ipotizzare che tutta la dozzina di persone (su oltre 200 mila) che hanno avuto sentenze favorevoli dall'Arbitro per le Controversie finanziarie potranno spartirsi il malloppo?

Da notare inoltre come si preveda di decurtare eventuali risarcimenti di altri importi già percepiti, spalancando quindi la strada, ipoteticamente, anche a chi ha già aderito all'offerta di transazione (9 euro o 15%) proposta a suo tempo dalle due Venete, e tramite la quale erano state "risarcite" circa il 20% delle azioni circolanti ma che, piccolo particolare, avevano con tale transazione rinunciato a qualsiasi ulteriore rivalsa o azione futura.

Si tratta pertanto di una norma di fatto inapplicabile alla stragrande maggioranza dei possibili aventi diritto, ma magari qualche "amico degli amici" potrebbe a sorpresa rientrare nel perimetro.

Peggiorative anche le tempistiche per i decreti attuativi che sono passati dai 60 giorni iniziali ai 120 intermedi fino ai 180 finali, ma visto che a quasi 6 mesi dalla dichiarazione di insolvenza siamo ancora in attesa dei decreti per la liquidazione coatta amministrativa da parte del MEF direi che possiamo evitare di trattenere il fiato.

Di fatto si demanda al prossimo Governo l'emanazione dei decreti attuativi,

Nulla si dice sulla imponibilità ai fini fiscali degli importi transattivi percepiti da circa 60 mila soci (per la sola BPVI), e nulla si dice neanche in merito alla revocabilità, in sede di procedura fallimentare, degli accordi transattivi, questioni sulle quali innominati sottosegretari si erano impegnati a provvedere in sede di legge di bilancio, ipotesi che vanno pertanto, ad oggi, sempre più concretizzandosi.

Dal punto di vista politico si rileva inoltre quale siano il "ruolo e peso" dei parlamentari veneti di maggioranza, ovvero buoni solo come parafulmini ma senza alcuna influenza effettiva e incapaci di "portare a casa" qualche risultato sostanziale.

Probabilmente è costata di più la seduta notturna della Commissione che ha approvato il provvedimento, rispetto ai fondi stanziati.

In conclusione è stata approvata una scatola vuota, e con un ingresso talmente stretto da risultare di fatto praticamente inaccessibile; non che ci aspettassimo qualcosa di diverso da questo Governo e da questa Maggioranza.

L'unica nota positiva che vedo, e su cui i prossimi Governo e Maggioranza potranno e dovranno lavorare, è che il Fondo è stato istituito, e potrà e dovrà essere modificato sia nella dotazione che nelle modalità di accesso, se ci sarà una volontà politica di una maggioranza nella prossima legislatura.

Probabilmente fare le cose per bene la prima volta NON è nel DNA di questa maggioranza di Governo e, d'altra parte, come si potrebbe altrimenti fare promesse in vista delle prossime elezioni, se si fosse già risolto il problema? La Gratitudine è estremamente labile in ambito elettorale! Nel frattempo i risparmiatori rimangono in attesa (come una tagliola) che qualcuno ponga rimedio ai pasticci combinati dagli ultimi Governi.

Una volta gli insegnanti dicevano "E' intelligente ma non si applica", ma nel caso del Governo probabilmente direbbero "Si applica tanto, ma non ce la fa proprio".

Scomodando Shakespeare: "Con la testa di uno sciocco sono venuto a corteggiare, Ma vado via con due".

di Luca Canale


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