BTp, Tesoro: in aste 2016 fondi e banche in prima fila, il 70% dall'estero
Martedi 31 Ottobre 2017 alle 21:19 | 0 commenti
Fondi di investimento e banche, in netta prevalenza esteri e frequentemente nordamericani. E' questo l'identikit degli investitori piu' presenti nelle aste di BTp dello scorso anno. Un identikit tracciato dal Tesoro nel rapporto sul debito pubblico 2016 pubblicato oggi in cui si fa chiarezza sulla tipologia degli acquirenti che si trovano con maggiore frequenza a partecipare alle aste a medio-lungo termine del Tesoro. "Dal punto di vista della composizione per tipologia di investitori- si legge - banche, fondi di investimento e hedge fund complessivamente hanno acquistato in media tra l'80% ed il 90% dell'ammontare emesso".
"In particolare - conclude il Tesoro - i fondi di investimento hanno continuato a rappresentare in media circa il 40% della domanda in asta". Circa il 70% della domanda, secondo il Tesoro, proviene dall'estero.
Anche la partecipazione delle banche, aggiunge il Tesoro, e' stata "importante" e si e' aggirata in "media sul 30%, anche se con una presenza divenuta molto piu' volatile". Gli hedge fund hanno "rappresentato circa il 16% in media per tutto il 2016: un livello in ulteriore lieve aumento rispetto al 2015" con punte di partecipazione nei mesi di maggio, giugno ed ottobre. "La presenza delle Banche centrali e' stata non trascurabile, attestandosi su una media del 7% mentre marginale rimane la presenza in asta di Fondi pensione e Assicurazioni, che contribuiscono alla domanda complessiva per meno dell'1%", si legge nel rapporto. Per quanto riguarda la provenienza della domanda, prosegue il Tesoro, la media annua della percentuale di domanda domestica e' stata pari al 31% del totale. "Specularmente - si legge nel rapporto - e' cresciuta la domanda estera, anche se in modo disomogeneo tra le diverse aree del mondo. Anche nel 2016, molto rilevante e continuo e' stato il contributo proveniente dagli investitori nordamericani, che in media nell'anno ha raggiunto circa il 32% della domanda complessiva in asta", con un contributo salito significativamente - in percentuale della domanda finale - nei mesi conclusivi dell'anno. "Piu' instabile - invece - e' stata la domanda proveniente da investitori residenti in Europa, che normalmente ha mostrato un profilo complementare a quello domestico". Durante l'anno questa componente ha rappresentato circa il 30% del totale. Dalle altre aree del mondo e' pervenuta una domanda pari in media al 5% del totale.
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