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Casta sindacale, le due facce della stessa medaglia in Bankitalia! Elio Lannutti consiglia di leggere qui...

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 3 Ottobre 2017 alle 21:35 | 0 commenti

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#Bankitalia, la Casta Sindacale non rompe le uova alla #Koch, perché campa, prolifera e si spartisce il potere sopra la panca, con stipendi e prebende d'Oro, a braccetto con #Visco, #Rossi, il direttorio. Ricevo e pubblico, scrive sul suo profilo FB Elio Lannutti, presidente di Adusbef, e vista la sua credibilità lo facciamo anche noi, un articolo illuminante, sostituendo i nomi con le iniziali di un pezzo molto informato. Leggetelo. Grazie

Casta sindacale le due facce della stessa medaglia in Bankitalia!

I sindacalisti di Bankitalia sono assai longevi, e tengono stretti i loro posti anche dopo la pensione. I governatori passano, uno dopo l'altro, loro restano. Alcuni sono lì, in Via Nazionale, da 40 anni: e il loro ruolo e la loro forza sono cresciuti di pari passi con la loro carriera di sindacalisti, "difensori" dei lavoratori più protetti d'Italia.

In Banca d'Italia il mandato a vita per il governatore non c'è più. Cancellato dalla riforma del 2005. Di incarichi a vita, però, ne sopravvivono ancora: quelli dei sindacalisti interni. I governatori passano, ma loro restano al loro posto. Per quarant'anni o quasi, anche da pensionati. C'è chi era già sulla breccia ai tempi di Guido Carli, e di banchieri centrali ne ha visti passare tanti: Baffi, Ciampi, Fazio, Draghi e, ora, Ignazio Visco.
Dinosauro Sindacale. L.L. è indubbiamente il campione della longevità sindacale. Entrato in Via Nazionale nel 1970, è stato prima il leader interno della Fabi e poi, nel 1995, se ne è staccato per fondare la Falbi, un sindacato pensato appositamente per i lavoratori e i pensionati della Banca d'Italia. Oggi L. è in pensione ma non molla da sei anni a capo del primo sindacato sempre riconfermato. Da quasi quarant'anni le questioni sindacali, e anche non poche questioni di potere, sono il suo pane quotidiano. Lui non si scompone: «Evidentemente la gestione che ha portato avanti è stata gradita», stile democrazia cristiana della prima repubblica. Ti serve un trasferimento, una missione, una vacancy, un nuovo incarico, una promozione, un distaccamento, sempre vicini al personale a risolvere ogni problema, in cambio di tessere. Nel tempo, la Falbi ha scalzato la storica leadership della Fisac-Cgil, che un tempo raccoglieva circa l'80% degli iscritti, ed è diventato il sindacato più rappresentativo della banca centrale italiana, con diramazioni anche in altre autorità di vigilanza (Consob, Agcom, Autorità per l'energia). La sua compagna C.B.- figlia d'arte del factotum di fiducia del direttorio all'epoca di Ciampi - è stata cooptata per sua acclamazione all'interno della segreteria nazionale. Un vero affare di famiglia.
Altro dinosauro sindacale. M. D. ex segretario del Sibc-Cisal, è coetaneo di L., e stato suo alleato. Sindacalista da tempo immemorabile, D. è anche lui pensionato. «Però è stato più furbo, nel 2012 ha fatto eleggere un nuovo segretario responsabile scelto fra i dipendenti in servizio», A.A., segretario nazionale del Sibc, telecomandato da D. per distruggere il suo ex alleato. Il Vice di A. G. (siciliano) è stato recentemente promosso responsabile della divisione GSP di Livorno mentre il fratello trasferito a Roma nella capitale come coadiutore. Tutti e due con lauti trattamenti di trasferimento, diarie, indennità di trasferimento, trasloco masserizie ed alloggio di servizio pagati. La casta sindacale costa.
A capo della rappresentanza della Fabi, invece, c'è A.M., classe 1951, subentrato a L. dopo la scissione di metà anni '90, piccolo sindacato che rappresenta la casta del personale ex segesi (personale addetto ai sevizi generali di sicurezza) personale trasformato in compiti amministrativi per evitare d far lievitare il costo per la sicurezza. La longevità sindacale fa premio anche nelle altre sigle: dall'ultrasettantenne U.O. (Fisac) - sessantenne P.- fino ad arrivare al coordinatore femminile della rappresentanza Fiba-Cisl A.d. S., ex dirigente del SIBC passata insieme ad altri compari, lo pseudo economista C.P.e al Prof. R.I., distaccato e in aspettativa e sempre fuori dal proprio posto di lavoro da quando ha messo piede in banca. Sindacalisti in erba che non lasciano mai il proprio posto. Capita anche che il capo del sindacato dei dirigenti S.B. (Sindirettivo-Cida) sia il marito della coordinatrice della FIBA-CISL, alleati nella vita coniugale ed anche in quella sindacale in Banca D'Italia. Proprio perché molte decisioni contrattuali di rinnovo ed alleanze sindacali venivano prese a letto con la CISL (sua moglie D.S.) il buon B. ha pensato di dedicarsi alla carriera, i soldi in famiglia servono sempre, ed ha lasciato il posto da Presidente del CIDA al carrierista in pectore C.
Per rappresentare meglio i giovani rampanti carrieristi che difficilmente non trovavano spazio per le gerarchie dirigenziali è nato il sindacato DASBI, aspiranti dirigenti -un sindacato molto radicato nell'area studi di Via Nazionale, la stessa da dove proviene il governatore Visco.
Il sindacato UIL trova come segretario nazionale C.C. - sempre rieletto ad ogni congresso bulgaro - da più di venti anni - ha un grande vantaggio, la moglie sembrerebbe la segretaria di M - segretario aggiunto UIL Nazionale cui segretario è il noto A.
Ricambio difficile. Dopo la sciagurata riforma delle carriere annunciata da Visco e poi realizzata con il placet di Falbi - Cgil - Uil - Cisl - Cida è nato un nuovo sindacato il SILAB. Mai visti tanti sindacati, peggio dell'Alitalia.
Trampolino di lancio. Il Sindirettivo-Cida è forse l'unica sigla dove i vertici vengono periodicamente rinnovati. «Nessuno dei vertici del nostro sindacato è un "sindacalista di professione", i nostri organi sono composti da persone che svolgono l'attività sindacale con passione e con impegno, ma che ogni giorno vanno al lavoro timbrando il cartellino», si legge in una relazione di Barra al consiglio direttivo del Cida. «È proprio per questo che conosciamo bene quali distorsioni vi siano oggi nell'attuale sistema delle carriere». Bisogna precisare che dopo l'esperienza sindacale i dirigenti del Cida «vanno ad occupare posizioni di rilievo nella struttura dell'istituto». E anche da pensionati aspirano a cariche ambite come quella di presidente della CSR, è il caso di O.P., candidato alla presidenza CSR, ex segretario Cida, ex Capo servizio. In sostanza non abbandonano mai, non portano mai il cane a pisciare ai giardini e rimanere seduti sulle panchine come dei nobili vecchietti. Meno male che bisogna fare largo ai giovani. Se da un lato ci sono insomma, «pensionati confermati sulla propria poltrona da ere geologiche» - è lo scambio di accuse - dall'altra si usa il sindacato come trampolino di lancio per arrivare a cariche di prestigio. Oggi con la riforma delle carriere in Banca d'Italia i dipendenti avviati alla carriera direttiva - expert - consiglieri - direttori - super manager rappresentano tanti generali e pochi soldati».
Nove sigle, schieramenti, gelosie. La Falbi e il suo alleato UIL, fiancheggiati dalla CISL, prove d'intesa tra Cgil e Sibc-Cisal, ventriloqui della banca il sindacatuccio FABI, intriso di ambigui personaggi. Schieramento a parte per l'area manageriale ed elevate professionalità il sindacato CIDA e i giovani turchi del DASBI. A chiudere il cerchio il SILAB il sindacato che prima non c'era e adesso c'è. E' proprio un vero slogan.
La frammentazione sindacale rappresenta il sentimento del potere interno e che stando alla vulgata che circola in Bankitalia trovano orecchie più attente ai piani alti della banca, vero consociativismo da prima repubblica. Dentro al palazzo il tempo è fermo, consociativismo, relazioni, spartizione del potere, rappresentano gli accordi sottobanco che costituscono un vero tappo al cambiamento, Assicurare la moderazione, il silenzio, gli accordi, lo status quo ed evitare esposizioni esterne. Comportamenti da Politburo.
Vacancy a peso d'oro. Ad avvelenare gli animi, c'è poi la questione delle "vacancy", i posti vacanti nelle varie sedi che vengono coperti con trasferimenti interni. L'esponente di un sindacato nazionale che chiede di mantenere l'anonimato la spiega così: «Per coprire dei posti vacanti, viene spostato un dirigente dalla filiale A alla filiale B ed accontentare il sindacato x, ma a questo punto la filiale A ha carenza di organico, quindi si riutilizza il sistema della vacancy spostando personale dalla filiale C alla filiale A, e si accontenta un altro sindacato». Il trattamento di trasferimento vale circa 100mila euro l'anno. «Il punto è che i criteri decisionali delle vacancy non sono chiari», non sono trasparenti, non viene fatta una graduatoria in base a punteggi attribuiti, è tutto discrezionale se così vi pare, io fo' quel cazzo che voglio. Comprensibile che queste scelte provochino gelosie e rivalità, soprattutto alla luce del blocco triennale degli stipendi di tutto il personale. Se molti hanno l'impressione che nella gestione dei trasferimenti vengano accontentati alcuni sindacati, è perché manca la trasparenza necessaria. Sarebbe tutto più semplice se la banca rendesse nota la pianta organica delle diverse realtà, e i criteri con i quali sceglie fra le domande di vacancy.
Candidati alla CSR (Cassa Sovvenzioni), una Banca Popolare nella Banca d'Italia che voleva abolirle.
Lo pseudo economista C.P. e il Prof. R.I., distaccato e in aspettativa e sempre fuori dal proprio posto di lavoro da quando ha messo piede in banca.
La tradizione continua, sindacalisti (L.- D.- C. non hanno mai messo piede a lavoro se non per superare l'esperimento, fino alla pensione e dopo la pensione. A loro insaputa hanno sempre lavorato per il sindacato.
Unico requisito valido per la carica di presidente: qualifica pensionato, ex dirigente
E anche da pensionati, avendo tanto tempo a disposizione aspirano a cariche ambite come quella di presidente della CSR, è il caso di O.P., candidato alla presidenza CSR, ex segretario Cida, ex Capo servizio. Anche il vice candidato P. pensionato, ex capo servizio vigilanza. Il Presidente è espressione del sindacato CIDA - Vice Presidente CGIL - 3 amministratore SIBC èè una vera spartizione della torta.
Anche l''altro candidato presidente F.A. ex capo servizio, pensionato, abiterebbe sullo stesso pianerottolo di L.. Espressione della FALBI - Il vice - famoso a sua insaputa economista - C.P. - questo è in servizio è già ha dato il suo meglio in CSR cambiando casacca. Eletto nelle file del SIBC nel 2011 passa con A.De S. alla CISL. Come farebbe a svolgere il ruolo di vice presidente - in caso di elezione se non distaccato.
Poi candidato R. I.- collegio sindacale - animale sindacale che aspira a fare carriera senza mai essere al proprio posto di lavoro. Dopo più di venti anni di servizio sempre distaccato al sindacato o in aspettativa. Per fortuna che le cedole (i distacchi sindacali ndr) sono state dimezzate, strumento di adesione consensuale.
Le alleanze sono variabili a secondo dei riferimenti a questo a quel membro del direttorio, in sostanza ogni sindacato ha un proprio referente al potere.
Il sindacato CIDA dei - dirigenti - insieme al DASBI - aspiranti dirigenti - firmano contratti con la FALBI e fanno alleanze con il SIBC alla CSR.
Pari sono, retaggio della prima repubblica, roba da pentapartito, attraverso le coalizioni imposte dall'alto formano maggioranze variabili in cambio di poltrone.
Insomma la casta sindacale ha retto il moccolo al sistema per più di 40 anni, sempre gli stessi mai un giorno di lavoro, nati sindacalisti per la vita anche da pensionati, il sistema ringrazia facendoli giocare con la CSR a fare gli amministratori.
I giovani sindacalisti - per modo di dire - o scelti in ambito familiare o dare prova di fedeltà crescono per perpetrare la stirpe.


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