Con il rosso di oltre 1.5 miliardi di euro di Montebelluna le perdite compessive di BPVi e Veneto Banca salgono a oltre 3.4 miliardi
Lunedi 3 Aprile 2017 alle 21:32 | 0 commenti
Il consiglio di amministrazione di Veneto Banca approva il progetto di bilancio individuale e consolidato al 31 dicembre 20161 (dopo il quale le perdite compessive di BPVi, che ha dichiarato perdite per oltre 1.9 miliardi, e Veneto Banca salgono a oltre 3.4 miliardi, a domani le analisi, ndr)
Prosegue il processo di ristrutturazione del gruppo. Nuovo piano industriale 2017-2021 sottoposto alla valutazione della bce. Il nuovo piano prevede la fusione con il gruppo banca popolare di vicenza quale condizione indispensabile per il processo di ristrutturazione. Comunicata alle autorita' competenti l'intenzione di accedere alla "ricapitalizzazione precauzionale" da parte dello stato italiano. Conclusa l'offerta di transazione con adesioni di oltre 54.000 soci (circa il 73% del totale) portatori del 68% delle azioni in perimetro. Decisa la costituzione di un fondo per gli azionisti che versano in condizioni disagiate di 30 milioni di euro. Risultato netto dell'esercizio negativo per 1.502 milioni di euro, conseguenza principale del rafforzamento del presidio dei rischi
1.288 milioni di euro di rettifiche di valore su crediti con significativo rafforzamento delle coperture sui crediti deteriorati (circa + 8 punti percentuali anno su anno)
434 milioni di euro di accantonamenti a fondi rischi e oneri connessi principalmente al rischio litigations su azioni vb e agli esiti dell'offerta di transazione
Risultato operativo normalizzato delle componenti non ricorrenti a circa 50 milioni di euro
Copertura2 dei crediti deteriorati al 45,2% (+7,5 p.p. rispetto a fine 2015). Copertura delle sofferenze al 59,4% (2,9 p.p. rispetto a fine 2015)
Lcr superiore ai minimi regolamentari a fine 2016. Emesse a febbraio 2017 obbligazioni con garanzie statali per 3,5 miliardi di euro. Lcr a fine febbraio al 128%
Ratio patrimoniali pro forma3 (cet 1 ratio all' 8,1%, total capital ratio al 10%) superiori ai minimi regolamentari ma inferiori al target srep 2016
L'assemblea degli azionisti per l'approvazione del bilancio si terra' venerdì 28 aprile, in unica convocazione
1 Al fine di consentire un'analisi comparativa su basi omogenee delle principali dinamiche gestionali dell'esercizio 2016 si fa riferimento ad una ricostruzione proforma dei saldi patrimoniali ed economici del 2015, includendo gli aggregati contabili non più soggetti a dismissione, conforme all'attuale rappresentazione contabile
2 Inclusi gli stralci
3 Calcolati includendo la seconda tranche del versamento in conto futuro aumento di capitale (296,4 milioni di euro) effettuato dal Fondo Atlante e perfezionato ad inizio gennaio 2017
Montebelluna, 03 aprile 2017
Il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca ha approvato il progetto di Bilancio individuale e consolidato al 31 dicembre 2016. Nel corso dell'esercizio appena concluso sono proseguite le azioni finalizzate al processo di ristrutturazione del Gruppo Veneto Banca, tra le quali:
(i) la trasformazione della Banca in società per azioni e il nuovo statuto sociale; (ii) l'aumento di capitale da circa 1,0 miliardo di euro interamente sottoscritto dal Fondo Atlante, subentrato al Consorzio di Garanzia per la sottoscrizione delle azioni non collocate nell'ambito dell'Offerta Globale, ora azionista di controllo della Banca con una partecipazione nel capitale del 97,6%; (iii) il rinnovo della Governance: l'8 agosto 2016 con l'Assemblea che ha rinnovato il Consiglio e ha affidato la presidenza a Beniamino Anselmi, cui l'11 novembre 2016 è subentrato Massimo Lanza;
(iv) la cooptazione, in data 6 dicembre 2016, di Fabrizio Viola - già Consigliere con Deleghe del Gruppo Banca Popolare di Vicenza - a nuovo membro del Consiglio nonché la sua nomina a Presidente del Comitato Strategico; (v) l'azione di responsabilità , nei confronti degli ex Amministratori, dei Sindaci e del Direttore Generale di Veneto Banca alternatisi in carica fino al 26 aprile 2014, deliberata dall'Assemblea lo scorso 16 novembre; (vi) l'ulteriore intervento di rafforzamento patrimoniale da parte del Fondo Atlante, effettuato attraverso il versamento irreversibile di 628 milioni di euro in conto futuro aumento di capitale - avvenuto in due tranche, la prima in data 30 dicembre 2016 per un importo di 331,6 milioni di euro, la seconda in data 5 gennaio 2017 per un importo di 296,4 milioni di euro - con l'obiettivo di rafforzare i coefficienti patrimoniali alla luce degli impatti derivanti dai complessi processi valutativi di fine esercizio e dal lancio dell'Offerta di Transazione agli azionisti Veneto Banca.
Nel 2016 è proseguito il rinnovo del modello distributivo che prevede l'efficientamento della rete, attraverso l'attività di razionalizzazione delle filiali e il contemporaneo sviluppo dei canali evoluti (internet, mobile e contact center). In particolare, sono stati introdotti nuovi prodotti che hanno riguardato il comparto assicurativo, il risparmio e i mutui casa; sono state riviste la segmentazione e la portafogliazione della clientela corporate, procedendo all'ottimizzazione dell'attività dei gestori in relazione alle diverse caratteristiche dei clienti; si è avviato un progetto di rilancio del comparto Private, basato sull'aggiornamento delle analisi delle peculiari esigenze del segmento.
Si segnala il proseguimento della fase di razionalizzazione della presenza territoriale del Gruppo Veneto Banca, con la chiusura nel corso del 2016 di ulteriori 70 filiali (dopo le 36 già chiuse nel 2015). Relativamente alla partecipata irlandese "Veneto Ireland Financial Services ltd (VIFS)", la cui attività ordinaria e messa in liquidazione è avvenuta in data 22 marzo 2016, si sono concluse in data 27 febbraio 2017 tutte le attività di liquidazione volontaria ed in pari data la società risulta chiusa.
Nel febbraio 2017, il Consiglio ha quindi approvato il Piano Industriale 2017-2021 che si fonda sulla ristrutturazione della Banca attraverso la fusione con il Gruppo Banca Popolare di Vicenza (controllato dal Fondo Atlante con una quota del 99,33%) unitamente a un intervento di rafforzamento patrimoniale. In tale contesto, in mancanza allo stato di una chiara espressione di volontà da parte dell'azionista di controllo di effettuare ulteriori interventi di sostegno patrimoniale, la Banca, in data 17 marzo 2017, ha comunicato alle Autorità competenti l'intenzione di accedere alla "ricapitalizzazione precauzionale" (ai sensi del D.L 237/2016 come convertito, con modifiche, in legge n. 15 il 17 febbraio 2017) e sta operando affinché tale intervento possa essere effettuato il più rapidamente possibile.
Il suddetto Piano Industriale, già all'attenzione delle Autorità di Vigilanza, si poggia su tre linee d'azione fondamentali: riduzione del profilo di rischio, specialmente quello legato al credito e al comparto legale (con particolare riferimento alle eventuali litigation con gli azionisti); maggiore
Montebelluna, 03 aprile 2017
efficienza operativa; sviluppo dell'attività commerciale anche attraverso il recupero della fiducia di clienti/azionisti e il potenziamento dei canali evoluti (internet, mobile e contact center).
Offerta di transazione rivolta agli azionisti Veneto Banca
Veneto Banca aveva avviato lo scorso 10 gennaio 2017 l'Offerta di Transazione, rivolta a larga parte della base sociale della Banca (circa 75.000 azionisti). Tale Offerta si è conclusa alle ore
13.30 del 28 marzo 2017, in seguito alla proroga del termine per aderire, inizialmente fissato al 15 marzo 2017.
Complessivamente all'Offerta hanno aderito 54.359 azionisti (il 73% circa del totale), portatori del 67,6% delle azioni comprese nel perimetro dell'Offerta medesima.
Al netto delle posizioni irrintracciabili, la percentuale degli azionisti aderenti è quindi pari al 75% circa del totale, corrispondenti al 68,2% delle azioni VB rientranti nel perimetro dell'Offerta di Transazione.
Gli uffici preposti della Banca stanno completando i controlli necessari per disporre del dato certo e definitivo di risultato dell'Offerta, così da consentire, in occasione della riunione consiliare del 11 aprile p.v. - data all'interno dei termini indicati nel Regolamento dell'Offerta fissati al 30 aprile - di decidere in merito alla rinuncia della condizione sospensiva, rappresentata dal raggiungimento della soglia dell'80% delle adesioni.
In parallelo all'Offerta di Transazione sopra descritta, la Banca ha avviato un'iniziativa anche per gli azionisti interessati dalla fattispecie del c.d. mancato rispetto dell'ordine cronologico di vendita. Gli azionisti interessati sono stati individuati con gli accertamenti ispettivi condotti sia dalla Consob, sia dalla struttura interna di competenza della Banca. Ai Soci colpiti da questa fattispecie, viene proposto un indennizzo predeterminato e fisso per ciascuna azione Veneto Banca oggetto dell'ordine di vendita non eseguito, ma che avrebbe teoricamente potuto esserlo se la Banca, nella sua gestione, avesse rispettato l'ordine cronologico. L'indennizzo sarà riconosciuto ai destinatari dell'iniziativa che accetteranno questa specifica proposta, indipendentemente dal loro numero. Diversamente dalla più ampia Offerta di Transazione, per questa iniziativa non è prevista alcuna soglia minima di adesione e, di conseguenza, nessuna condizione sospensiva.
Si ricorda inoltre che, in data 7 marzo 2017, la Banca ha deciso di costituire un Fondo di complessivi 30 milioni di euro, a sostegno degli azionisti che versano in condizioni disagiate. L'iniziativa, già subordinata all'efficacia dell'Offerta di Transazione, nasce dalla consapevolezza della presenza di situazioni di impoverimento e grave disagio sociale che coinvolgono alcuni azionisti risparmiatori di Veneto Banca, oltreché sulla forte volontà di ricostruire un rapporto di fiducia tra la Banca e i suoi soci risparmiatori.
Principali risultati economici consolidati del 2016
La perdita consolidata di circa 1,5 miliardi di Euro registrata nel 2016 deve essere letta alla luce del forte processo di ristrutturazione aziendale che il nuovo Consiglio di Amministrazione sta portando avanti e che ha influito sulle politiche di provisioning.
Il risultato negativo dell'esercizio, infatti, è in gran parte attribuibile (i) ad una rigorosa politica di accantonamento su posizioni creditizie per le quali, unitamente alle revisioni delle stime riguardanti le prevedibili perdite alla luce delle più aggiornate informazioni disponibili, ha inciso anche l'accoglimento delle prime risultanze della visita ispettiva della BCE, (ii) ad accantonamenti a fondi
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rischi e oneri principalmente riconducibili a rischi per litigation su azioni Veneto Banca e agli oneri connessi all'Offerta di Transazione e (iii) alla svalutazione integrale su attività immateriali residue derivanti dall'attività di Purchase Price Allocation afferente a precedenti business combination finalizzate dal Gruppo.
L'esercizio 2016 è stato influenzato negativamente anche dall'andamento dell'operatività commerciale, che ha risentito degli impatti reputazionali che hanno colpito il Gruppo con importante diminuzione delle masse intermediate.
Di seguito l'andamento delle principali voci di conto economico.
Il margine di interesse si attesta a 385,8 milioni di euro ed è in flessione del 26,7% rispetto al
31 dicembre 2015. Tale voce, che si conferma essere una componente primaria del business bancario con una percentuale di incidenza sui ricavi generati dalla gestione caratteristica del 54%, ha risentito principalmente del consistente calo dei volumi (anche per le iniziative di deleverage a sostegno della posizione di liquidità ) e della dinamica dei tassi di mercato, da diversi mesi attestati su livelli minimi o addirittura negativi su alcune scadenze.
Le commissioni nette, sono pari a 285,5 milioni di euro, in diminuzione del 21,0% rispetto al 31 dicembre 2015. La flessione dell'aggregato è principalmente ascrivibile al calo dei volumi intermediati e dell'operatività con la clientela, motivata anche dalle ragioni di cui si è appena detto. Hanno per contro manifestato una maggiore tenuta i servizi di pagamento e di sportello, in crescita rispetto ai precedenti dodici mesi.
La voce dividendi si attesta a 7,1 milioni di euro, +16,4% rispetto ai 6,1 milioni di euro nel 2015.
Il risultato netto dell'attività di negoziazione e valutazione delle attività finanziarie ha generato utili per 24 milioni di euro in calo rispetto ai 190,2 milioni del 2015 che avevano tuttavia beneficiato della plusvalenza di circa 155 milioni di euro derivante dalla vendita della partecipazione in ICBPI. Il risultato del 2016 ricomprende anche componenti straordinarie quali il contributo positivo legato all'earn out ICBPI per circa 18 milioni di euro e le svalutazioni su attività finanziarie per 37 milioni di Euro.
L'aggregato residuale degli altri proventi (oneri) di gestione, riesposto al netto dei recuperi di imposte e tasse anticipati per conto della clientela, ammonta a -2,6 milioni di euro, a fronte dei - 19,2 milioni di euro del 31 dicembre 2015.
Il totale dei proventi operativi si attesta quindi a circa 700 milioni di euro in calo del 34,3% a/a. Il calo ha riflesso sia la significativa riduzione delle masse intermediate con la clientela (circa - 12,7 miliardi di euro, pari a -17,2%) che hanno impattato i ricavi "core" della Banca, sia la presenza di componenti straordinarie negative (svalutazione attività finanziarie).
A fine 2016 i costi operativi - inclusivi di spese amministrative, spese del personale e rettifiche di valore sulle attività materiali e immateriali - ammontano a 877 milioni di Euro, segnando un aumento del 13,7% rispetto all'anno precedente a seguito della presenza di circa 205 milioni di componenti straordinarie negative. Al netto delle componenti non ricorrenti il totale dei costi operativi si attesterebbe quindi a circa 672 milioni di euro rispetto ai 771 milioni di euro riportati a fine 2015.
L'aggregato "core" dei costi operativi (spese personale e altre spese amministrative), nonostante la presenza di alcune componenti one-off negative, si attesta infatti a 679,3 milioni di euro, ossia il 3,2% in meno rispetto ai 701,5 milioni di euro del 2015.
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In particolare, le spese per il personale, attestatesi a 383,4 milioni di Euro contro i precedenti 390,7 milioni, hanno consentito di archiviare il 2016 con un risparmio annuo dell'1,9%. Tale dinamica ha beneficiato di fatto del contenimento della voce stipendi e altri oneri, derivante in larga misura dal ridimensionamento dell'organico del Gruppo, che ha più che compensato i maggiori costi legati agli oneri di incentivazione all'esodo, ammontanti a complessivi 11,1 milioni di Euro (erano stati 4,9 milioni nel 2015), nonché dall'applicazione di alcune misure di contenimento del costo unitario del lavoro, quali l'utilizzo del fondo ferie e il ricorso allo strumento della solidarietà difensiva.
Anche le altre spese amministrative hanno registrato una riduzione, attestandosi a 295,9 milioni di euro dai precedenti 310,7 milioni di Euro, con una flessione annua di 4,8 punti percentuali. Ancorché sulla variazione dell'aggregato abbiano gravato poste di natura non ricorrente (complessivamente pari a circa 19 milioni di Euro), tra le quali i costi relativi al progetto di trasformazione in S.p.A. e di quotazione congiuntamente alle chiusure degli sportelli, gli interventi di razionalizzazione e di controllo della spesa hanno consentito di alleggerire, in misura talora consistente, diversi capitoli di spesa. Sull'intero aggregato sono inoltre compresi il contributo annuale ai fondi di risoluzione europei BRRD, DGS e quelli non ordinari al FITD per il salvataggio delle 4 banche italiane (circa 27 milioni) per un totale complessivo di 46,1 milioni di Euro, nonché l'impatto del canone sulle Deferred Taxes Assets (DTA), ex articolo 11 del Decreto Legge 3 maggio 2016, n. 59, complessivamente pari a 6,2 milioni di Euro.
Va evidenziato, peraltro, l'incremento delle rettifiche nette di valore su attività materiali e immateriali, il cui ammontare è passato da 69,5 milioni a 197,6 milioni di Euro, sui quali hanno pesato significative componenti straordinarie per circa 149 milioni di Euro (tra cui circa 110 milioni di svalutazioni effettuate su attività immateriali residue derivanti dall'attività di Purchase Price Allocation afferente a precedenti business combination finalizzate dal Gruppo e 39 milioni di svalutazioni sul portafoglio immobiliare).
Considerate le dinamiche economiche sopra esposte, il Gruppo ha archiviato l'esercizio con una perdita operativa pari a 176,9 milioni di Euro. Tale evoluzione ha risentito del calo dei ricavi, appesantito dalle sfavorevoli dinamiche delle masse intermediate e soprattutto dalle citate componenti di natura straordinaria presenti tra i costi operativi. Al netto delle componenti non ricorrenti infatti il risultato operativo sarebbe stato positivo per circa 50 milioni di euro.
Le rettifiche di valore sui crediti e altre attività sono pari 1.293 milioni di euro (+58,7% rispetto agli 814 milioni di euro di fine 2015).
In particolare le sole rettifiche su crediti si attestano a 1.288 milioni di euro (807 milioni a fine 2015).
Dopo i consistenti accantonamenti già effettuati negli anni più recenti, l'esercizio è stato penalizzato da un flusso di rettifiche che permane significativo e che, oltre a riflettere la prolungata fase di debolezza del ciclo economico, è espressione delle politiche di accantonamento disposte dalle Banche e Società del Gruppo, in linea anche con le raccomandazioni espresse sul tema dalle Autorità di Vigilanza (come di seguito maggiormente descritte), volte a rafforzare il presidio del rischio di credito.
Per quanto concerne le rimanenti componenti reddituali si segnala l'incremento degli accantonamenti a fondi rischi e oneri, che a fine esercizio hanno raggiunto i 433,6 milioni, più che triplicando l'ammontare accantonato nel 2015.
Tali importi hanno risentito dei maggiori accantonamenti al fondo rischi e oneri a fronte dei reclami pervenuti e del potenziale contenzioso sulle azioni, anche alla luce degli esiti avuti dalla chiusura dell'offerta pubblica di transazione riservata agli azionisti avvenuta lo scorso 28 marzo 2017.
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Le dinamiche reddituali fin qui descritte portano il Gruppo Veneto Banca a concludere il 2016 con un risultato negativo dell'operatività corrente, al lordo della fiscalità , di 1.903,5 milioni di Euro, rispetto alla perdita di 1.103,9 milioni di Euro registrata nel precedente esercizio.
Considerato l'impatto economico derivante dall'effetto fiscale e dalla quota di pertinenza di terzi, la perdita del Gruppo si attesta a 1.501,9 milioni di Euro (881,9 milioni di Euro la perdita nel 2015).
Principali aggregati patrimoniali del 2016
Al 31 dicembre 2016 il prodotto bancario del Gruppo, costituito dalla raccolta totale e dagli impieghi per cassa con clientela, ammonta 61.154 milioni di euro, in flessione del 17,2% rispetto ai 73.867 milioni di euro del 31 dicembre 2015.
La raccolta diretta, pari a 20.031 milioni di euro, segna una riduzione del 17,8% rispetto alle consistenze del 31 dicembre 2015. Di seguito si riporta in sintesi l'andamento delle principali componenti. In particolare:
â—» I debiti verso clientela sono passati da 17,7 a 13,7 miliardi di Euro, sia per il calo dei depositi della clientela sia per quello delle operazioni a termine con Cassa Compensazione e Garanzia (scese da 1,7 miliardi di euro di fine 2015 a 700 milioni a fine 2016).
Il deflusso di raccolta a vista da clientela ordinaria si è manifestato inizialmente nelle prime settimane dell'esercizio, sull'onda sia degli eventi societari che hanno interessato l'Istituto nel mese di dicembre 2015 (quali la comunicazione del valore di recesso e la trasformazione della capogruppo in società per azioni) sia di avvenimenti esterni, tra cui l'esito del salvataggio di quattro banche italiane ed i timori indotti dall'entrata in vigore dal 1° gennaio 2016 della normativa sul bail-in. Successivamente, dopo un periodo di assestamento, si è assistito ad una seconda fase di uscita di depositi, tra i mesi di maggio e luglio a seguito delle vicende aziendali che hanno riguardato la governance della Banca dopo l'Assemblea dei soci tenutasi il 5 maggio 2016 e il mancato ingresso in borsa.
◻ I titoli in circolazione hanno evidenziato nel loro insieme una discesa più contenuta, pari al 4,7% annuo, incorporando peraltro fenomeni eterogenei per natura e dinamiche. L'evoluzione di questa componente, che a fine esercizio era scesa a 6,3 miliardi di Euro dai precedenti 6,6 miliardi, ha infatti scontato ancora una volta la flessione del comparto obbligazionario, il cui stock ha risentito dei flussi dei titoli in scadenza nell'anno.
Interventi mirati alla ricostituzione e ristrutturazione della liquidità condotti in corso d'esercizio hanno peraltro consentito di riportare il Liquidity Coverage Ratio (LCR) al di sopra del limite minimo di vigilanza4 , portandolo al 70,15% a fine dicembre 2016 contro il 53% registrato nel dicembre 2015.
In logica di ricomposizione e ottimizzazione delle fonti di provvista, nel corso del 2016 è stata rafforzata la liquidità ottenuta dalla BCE mediante lo strumento del T-LTRO. A fine dicembre 2016 la liquidità ottenuta dall'Eurosistema a seguito delle operazioni indicate (T-LTRO) ammontava complessivamente a 2,6 miliardi di Euro, a fronte di circa 2,3 miliardi del dicembre 2015.
4 A tal proposito si ricorda che il phase-in per l'entrata in vigore del limite sull'indicatore di breve periodo LCR prevede un limite ridotto al 70% fino al 31 dicembre 2016, 80% dal 1° gennaio 2017 e 100% a regime dal 1° gennaio 2018.
Montebelluna, 03 aprile 2017
Le attività stanziabili presso la Banca Centrale Europea ammontavano a fine anno a 4,1 miliardi di Euro, impegnate per 3,3 miliardi - dei quali 2,6 miliardi a fronte del T-LTRO - mentre i restanti 755 milioni di Euro sono rappresentati da attività libere.
In seguito all'approvazione del D.L. n. 237/2016 (in data 23 dicembre 2016) recante disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio, che ha concesso la possibilità agli Istituti bancari (nel rispetto di determinate condizioni) di potersi avvalere della garanzia statale sulle proprie passività di nuova emissione, il profilo di liquidità ha beneficiato dell'emissione (effettuata il 2 febbraio 2017) di due prestiti obbligazionari garantiti dallo Stato per un importo complessivo di 3,5 miliardi di euro (1,75 miliardi con scadenza febbraio 2019, 1,75 miliardi con scadenza febbraio 2020). Parte del prestito con scadenza 2020, in data 23 febbraio 2017, è stata poi collocata sul mercato (1,35 miliardi); la parte restante di questo, insieme alle obbligazioni con scadenza 2019, è al momento utilizzata come collaterale per operazioni di finanziamento. I fondi rivenienti da tali operazioni hanno contributo a diversificare le fonti di funding del Gruppo.
Per effetto delle citate emissioni obbligazionarie garantite dallo Stato, l'indicatore LCR si è posizionato quindi a fine febbraio al 127,8%.
Si precisa peraltro che nel mese di Marzo 2017 l'indicatore ha mostrato segnali di flessione quale conseguenza di uscite di raccolta commerciale a seguito dei timori connessi alle incertezze sul processo di ricapitalizzazione. In tale contesto, in considerazione dell'elevata velocità con cui possono crearsi situazioni di volatilità sulla liquidità , in data 23 marzo 2017, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di richiedere a Banca d'Italia e al M.E.F. di autorizzare la Banca ad un'ulteriore emissione di titoli con Garanzia dello Stato ex-DL. 237/2016 fino ad un massimo di 1,4 miliardi di euro.
La raccolta indiretta ammonta a 21.831 milioni di euro evidenziando una riduzione del -14,8% rispetto al dato di fine 2015 per effetto del calo sia della raccolta amministrata (-13%) che di quella del risparmio gestito e previdenziale (-15,9%).
I crediti netti verso clientela si attestano a 19.292 milioni di euro ed evidenziano una flessione del 19,2% rispetto ai 23.869 milioni di euro di fine 2015. L'andamento dell'aggregato riflette principalmente il deleveraging operato a sostegno del profilo di liquidità del Gruppo, nonché l'aumentata copertura media del portafoglio crediti deteriorati (circa + 8 punti percentuali rispetto a fine 2015). Il rapporto crediti/raccolta diretta (loan/deposit ratio) si attesta al 96,3%.
I crediti deteriorati lordi verso clientela si attestano a 9.020 milioni di euro (7.555 milioni di euro a fine 2015). Nel dettaglio, le sofferenze sono pari a 4.534 milioni di euro (3.484 milioni a fine 2015), le inadempienze probabili sono pari a 4.328 milioni di euro (3.524 milioni a fine 2015), mentre le esposizioni scadute e/o sconfinanti sono pari a 158 milioni di euro (547 milioni a fine 2015).
I crediti deteriorati netti verso clientela si attestano a 5.096 milioni di euro rispetto a 4.887 milioni di euro di fine 2015. Nel dettaglio, le sofferenze sono pari a 1.956 milioni di euro (1.645 milioni a fine 2015), le inadempienze probabili sono pari a 3.003 milioni di euro (2.745 milioni a fine 2015) e le esposizioni scadute e/o sconfinanti sono pari a 136 milioni di euro (497 milioni a fine 2015).
Sulla dinamica del credito deteriorato ha inciso, in particolare nel secondo semestre dell'esercizio 2016, l'attività di complessivo riesame delle valutazioni analitiche delle posizioni creditizie che ha considerato anche le prime risultanze della visita ispettiva della BCE condotta in loco dal 10 ottobre 2016 e conclusasi in data 10 febbraio 2017. L'obiettivo dell'ispezione era di valutare, con
Montebelluna, 03 aprile 2017
riferimento al perimetro delle banche italiane appartenenti al Gruppo Veneto Banca, la gestione del rischio di credito e di controparte nonché i sistemi di controllo del rischio.
In particolare la visita ispettiva ha avuto come oggetto la verifica della classificazione di un campione selezionato di posizioni creditizie considerate fra le più rischiose, nonché l'ammontare dei relativi accantonamenti. Anche a seguito di tali verifiche, sono stati effettuati sia una più severa classificazione delle posizioni deteriorate nell'ambito della categoria dei Non Performing Loans, sia maggiori accantonamenti sulle posizioni analizzate.
Quanto sopra ha comportato, nella seconda parte dell'esercizio 2016, la rilevazione di rettifiche su crediti per un importo complessivo pari ad Euro 1.014 milioni, di cui Euro 676 milioni relativi al Credit File Review analizzato da BCE ed Euro 23 milioni relativi all'attualizzazione delle concessioni deteriorate sopra soglia, come indicate da BCE, per un totale quindi di Euro 699 milioni.
Si fa presente che, alla data attuale non sono ancora pervenuti gli esiti ispettivi finali. Nel corso dell'esercizio, anche alla luce dei detti esiti ispettivi e delle relative raccomandazioni, dovrà essere verificata l'adeguatezza delle policy, dei processi e delle procedure associate al rischio di credito e di controparte. Peraltro, le policy sul credito saranno pure destinate a tener conto delle indicazioni contenute nelle "Linee guida per le banche sui crediti deteriorati (NPL)", pubblicata da BCE nel mese di marzo 2017, cui le banche dovranno attenersi con l'obiettivo di smaltire nella maniera più efficace possibile lo stock di NPL presenti nei propri bilanci. Ne deriva quindi che - per i suesposti motivi - l'applicazione di nuove metodologie e parametri nella valutazione dei crediti all'intero portafoglio creditizio potrebbe determinare ulteriori impatti negativi, allo stato attuale non quantificabili, già entro l'esercizio 2017.
L'esercizio ha quindi chiuso con un ammontare delle rettifiche del Gruppo a valere sul portafoglio crediti complessivo che ha toccato i 4 miliardi di Euro, rendendo possibile il rafforzamento della copertura complessiva dal 10,5% di dicembre 2015 al 17,2%.
Limitando l'analisi al solo portafoglio non performing, le svalutazioni sono risultate pari ai 3,9 miliardi di Euro, quantificando un coverage ratio del 43,5%, in aumento di oltre 8 punti percentuali rispetto al 35,3% di fine 2015. In particolare la copertura sulle sofferenze è salita al 56,9% (+4,1
p.p rispetto a fine 2015), quella sulle inadempienze probabili al 30,6% (+8,5 p.p. rispetto a fine 2015) e quella sulle esposizioni scadute al 13,8% (+4,5 p.p. rispetto a fine 2015).
Includendo nel computo l'ammontare cumulato degli stralci sulle singole posizioni concorsuali ancora in essere alla chiusura dell'esercizio, si perviene ad un ulteriore incremento del livello di copertura complessiva del portafoglio deteriorato, che si colloca al 45,2%
Per quanto riguarda il portafoglio titoli a chiusura d'esercizio, lo stock complessivo delle attività finanziarie detenute dal Gruppo, al netto delle passività di negoziazione, si attesta a 3,7 miliardi di Euro, in calo di circa 1,3 miliardi rispetto alle consistenze di fine 2015, corrispondente ad una variazione annua negativa del 25,3%.
La dinamica dell'aggregato è correlata di fatto al ridimensionamento del portafoglio delle Attività finanziarie disponibili per la vendita, passate nel periodo da 4,9 a 3,7 miliardi di Euro, quantificando una flessione del 24,3%.
A fine dicembre 2016 il patrimonio netto consolidato, comprensivo del risultato di periodo, si attesta a circa 1,8 miliardi di Euro, registrando una riduzione di Euro 349 milioni - pari a 16,2 punti percentuali - rispetto alle consistenze di un anno prima.
Montebelluna, 03 aprile 2017
La posizione patrimoniale del Gruppo è stata di fatto erosa dal risultato di esercizio, che ha riportato una perdita 1.502 milioni di Euro, ancorché parzialmente assorbita dall'apporto positivo dell'operazione di aumento di capitale e del versamento in conto futuro aumento effettuati dal Fondo Atlante.
Coefficienti di Vigilanza
I Fondi propri al 31 dicembre 2016 ammontano a 1.577 milioni di euro a fronte dei 2.093 milioni di euro del 31 dicembre 2015. La riduzione intervenuta è principalmente riferibile alla perdita d'esercizio, a cui per contro si segnala sia il contributo positivo derivante dall'aumento di capitale sottoscritto dal Fondo Atlante a giugno 2016 e dal versamento in conto futuro aumento di capitale effettuato dallo stesso Fondo Atlante nel corso del mese di dicembre 2016.
Da evidenziare come nella determinazione dei fondi propri al 31 dicembre 2016 si è tenuto conto dei rilievi che il team ispettivo della BCE ha sollevato alla Banca nel corso della visita ispettiva condotta nel 2015, nonché delle ulteriori attività di ricognizione che il management della stessa ha svolto nel periodo su tale aggregato.
In particolare, le verifiche ispettive della BCE e gli ulteriori accertamenti condotti dalla Banca sul capitale che non rappresenta requisiti di computabilità tra gli elementi di capitale primario di classe 1 in base agli artt. 28 e 36 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), hanno fatto emergere alcune posizioni nelle quali la sottoscrizione o l'acquisto delle azioni Veneto Banca da parte della clientela sono stati effettuati facendo ricorso a finanziamenti in essere o erogati dalla stessa (o da sue controllate), ancorché non finalizzati a tale scopo. Ad esito delle verifiche effettuate l'ammontare del "filtro prudenziale" applicato al 31 dicembre 2016 è stato pari a complessivi Euro 296,2 milioni.
Il Common Equity Tier 1 Ratio e il Tier 1 Ratio si attestano entrambi al 6,39% (7,23% al 31 dicembre 2015), mentre il Total Capital Ratio risulta pari all'8,27% (9,06% al 31 dicembre 2015). Le attività ponderate si attestano a 19.074 milioni di euro.
I ratios consolidati pro-forma al 31 dicembre 2016, determinati includendo la seconda tranche del versamento in conto futuro aumento di capitale effettuato in data 5 gennaio 2017 dal Fondo Atlante, pari a euro 296,4 milioni, si attestano all'8,06% per quanto attiene al CET1 ratio e al Tier 1 ratio e al 9,96% per quanto attiene al Total capital ratio.
Il coefficiente di leva finanziaria (Leverage Ratio) è pari al 4,16%.
Il Gruppo VB pur rispettando i requisiti minimi regolamentari previsti dall'art. 92 del Regolamento UE n. 575/2013, presenta un CET 1 ratio inferiore al target SREP fissato al 10,25% per il 31 dicembre 2016. Si precisa infine che, in seguito alla nuova SREP decision comunicata il 16 dicembre 2016, i requisiti patrimoniali su base consolidata da rispettarsi a partire dal 31 marzo 2017 sono i seguenti:
- 8,75% CET1 ratio transitional
- 10,25% Tier 1 ratio transitional
- 12,25% Total Capital ratio transitional
I requisiti patrimoniali sopraindicati includono un requisito aggiuntivo (Pillar 2 Requirement) del 3,00% e un requisito combinato di riserva del capitale (Capital Conservation Buffer) dell'1,25%, entrambi da detenere interamente in termini di CET1 ratio.
Montebelluna, 03 aprile 2017
Evoluzione prevedibile della gestione
In un quadro macroeconomico ancora incerto, le prospettive del Gruppo Veneto Banca sono influenzate dalla complessa situazione specifica e dal prosieguo del processo di ristrutturazione in atto, come prefigurato dal Piano Industriale 2017-2021 che prevede la fusione con il Gruppo Banca Popolare di Vicenza unitamente ad un rafforzamento patrimoniale.
L'operazione di fusione è subordinata alle autorizzazioni delle Autorità di Vigilanza oltre che all'applicazione della vigente normativa in materia: l'avviato processo autorizzativo presenta non trascurabili elementi di incertezza.
L'andamento della gestione nei mesi antecedenti l'implementazione del Piano Industriale, risentirà pertanto dei vincoli derivanti dall'attuale livello dei coefficienti patrimoniali che limiteranno lo sviluppo del business ordinario.
Il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca ha programmato di effettuare nel corso del 2017 una revisione delle policy, dei processi e delle procedure associate al rischio di credito e di controparte, da svolgere anche tenendo conto delle eventuali raccomandazioni degli esiti ispettivi finali di BCE non appena perverranno. Tale revisione, unitamente agli impatti derivanti da un possibile deconsolidamento totale o parziale del portafoglio di sofferenze, potranno determinare ulteriori impatti negativi sul costo del credito allo stato non quantificabili.
La realizzazione nel corso d'anno del rafforzamento patrimoniale rappresenta un presupposto per la continuità aziendale e per il positivo completamento della fusione, che si prevede possa consentire una ripresa dell'attività commerciale unitamente a significative sinergie di costo.
Esaminate le alternative concretamente percorribili, in data 17 marzo 2017, Veneto Banca ha comunicato al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Banca d'Italia e BCE l'intenzione di accedere al sostegno finanziario straordinario e temporaneo da parte dello Stato italiano ("ricapitalizzazione precauzionale"), ai sensi del D.L. 237/2016 come convertito, con modifiche, in Legge n. 15 il 17 febbraio 2017. Tale intervento viene considerato come la più realistica opzione di ricapitalizzazione, visto che allo stato attuale non esiste una chiara espressione di volontà dell'azionista di controllo di effettuare ulteriori interventi di sostegno patrimoniale e soluzioni di mercato appaiono difficilmente percorribili. Ciò al fine di soddisfare, in via precauzionale e temporanea il fabbisogno di capitale evidenziato nel Piano Industriale 2017-2021 e di preservare il rispetto dei vincoli regolamentari nell'arco di tempo necessario all'attuazione delle iniziative previste allo scopo nel Piano medesimo.
L'accesso alla ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, fermo restando il possesso dei requisiti previsti dal citato provvedimento di legge per le banche che ne fanno richiesta, è soggetto alla valutazione complessiva di BCE e al parere vincolante della Direzione Generale della Concorrenza (DG Comp) della Commissione Europea che si deve esprimere sulla compatibilità dell'intervento con la normativa in materia di aiuti di Stato i cui esiti sono allo stato incerti.
Piano di cessione di Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni (BIM)
Con riferimento al piano di cessione del Gruppo BIM, si evidenzia che, alla luce dell'evoluzione avuta dal "progetto Serenissima" in punto aumento di capitale, con l'ingresso del Fondo Atlante come azionista di maggioranza ed il cambio della governance, gli Amministratori hanno ritenuto di rivedere ogni considerazione strategica circa il Gruppo BIM.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca - ai fini della realizzazione del piano strategico nell'ambito della prospettiva fusione con Banca Popolare di Vicenza - in data 10 febbraio
Montebelluna, 03 aprile 2017
2017, ha comunicato la propria volontà di valutare la possibilità di realizzare, nei modi e nei termini che saranno ritenuti più opportuni e a fronte degli approfondimenti da compiersi, soggetti ad autorizzazione delle competenti Autorità , una ridefinizione del perimetro del Gruppo che preveda il deconsolidamento di BIM.
A questo proposito e successivamente, in data 28 marzo 2017, la Banca ha deliberato di individuare i propri advisor finanziari e legali al fine di determinare - senza indugio - le modalità attraverso cui consentire a BIM di proseguire il proprio percorso di sviluppo in modo autonomo dal Gruppo, realizzando al contempo una operazione di valorizzazione della partecipazione, nell'ottica del deconsolidamento, finalizzata a salvaguardare in parallelo tanto il patrimonio di Veneto Banca quanto quello di tutti gli altri azionisti e stakeholders, ivi inclusi i dipendenti.
***
Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dott. Stefano Fasolo, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Dott. Stefano Fasolo
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Il presente comunicato stampa, redatto ai sensi dell'art. 17 del Regolamento (UE) n. 596/2014 del 16 aprile 2014, è disponibile sul sito www.venetobanca.it ed è, altresì, pubblicato presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato "1Info" all'indirizzo www.1info.it.
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Per ulteriori informazioni:
Gruppo Veneto Banca
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- Investor Relations:
Tel.: +39 0423 28 3063
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Montebelluna, 03 aprile 2017
DATI DI SINTESI
VALORI ECONOMICI
(euro/000) dic-16 dic-15 var. ass. var. %
Margine di interesse 385.778 526.512 (140.734) (26,7%)
Margine di intermediazione 699.868 1.065.246 (365.378) (34,3%)
Costi di gestione (876.812) (770.998) (105.814) 13,7%
Risultato della gestione operativa (176.944) 294.248 (471.192) n.s.
Perdita netta (1.501.968) (881.902) (620.066) 70,3%
VALORI PATRIMONIALI ED OPERATIVI
(in milioni di Euro)
dic-16
dic-15
var. ass.
var. %
Prodotto bancario lordo 61.154 73.867 (12.713) (17,2%)
Raccolta totale 41.863 49.998 (8.136) (16,3%)
Raccolta diretta 20.031 24.362 (4.330) (17,8%)
Raccolta indiretta 21.831 25.637 (3.805) (14,8%)
di cui risparmio gestito 9.210 10.946 (1.737) (15,9%)
di cui risparmio amministrato 12.622 14.690 (2.069) (14,1%)
Crediti verso clientela 19.292 23.869 (4.577) (19,2%)
Attivo fruttifero 25.317 30.519 (5.202) (17,0%)
Totale attivo 28.078 33.349 (5.271) (15,8%)
Patrimonio netto 1.805 2.153 (349) (16,2%)
INDICI DI STRUTTURA (%) dic-16 dic-15 var. ass. var. %
Raccolta diretta / Totale attivo 71,3% 73,1% (1,7%) (2,3%)
Crediti verso clientela / Totale attivo 68,7% 71,6% (2,9%) (4,0%)
Crediti verso clientela / Raccolta diretta 96,3% 98,0% (1,7%) (1,7%)
INDICI DI QUALITA' DEL CREDITO (%) dic-16 dic-15 var. ass. var. %
Sofferenze nette / Crediti vs clientela 10,1% 6,9% 3,3% 47,4%
Totale crediti dubbi netti / Crediti vs clientela 26,4% 20,4% 6,0% 29,2%
Copertura crediti dubbi5 45,2% 37,8% 7,5% 19,8%
Copertura sofferenze4 59,4% 56,5% 2,9% 5,1%
INDICI DI STRUTTURA E PRODUTTIVITA' dic-16 dic-15 var. ass. var. %
Dipendenti medi 6.089 6.263 (174) (2,8%)
Numero sportelli bancari 480 550 (70) (12,7%)
5 Inclusi gli stralci
Montebelluna, 03 aprile 2017
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO
(in Euro)
Voci dell'attivo 31/12/2016 31/12/2015
10. Cassa e disponibilità liquide 304.193 273.902
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 176.197 164.691
30. Attività finanziarie valutate al fair value 3 3
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.703.528 3.924.999
60. Crediti verso banche 2.111.401 1.294.885
70. Crediti verso clientela 19.291.784 22.703.162
80. Derivati di copertura 49.030 63.310
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica
(+/-)
118
951
100. Partecipazioni 34.471 22.113
110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 11.123 18.601
120. Attività materiali 525.947 436.150
130. Attività immateriali 21.085 101.221
di cui:
- avviamento -
140. Attività fiscali 1.238.354 928.043
a) correnti 233.702 150.778
b) anticipate 1.004.652 777.265
- di cui alla Legge 214/2011 497.028 609.843
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 73.434 2.965.626
160. Altre attività 537.586 451.689
Totale dell'attivo
28.078.254
33.349.346
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2016 31/12/2015
10. Debiti verso banche 4.271.453 4.855.051
20. Debiti verso clientela 13.678.936 16.237.487
30. Titoli in circolazione 6.331.376 6.245.419
40. Passività finanziarie di negoziazione 187.722 219.470
50. Passività finanziarie valutate al fair value 20.999 23.761
60. Derivati di copertura 218.382 243.660
80. Passività fiscali 27.592 33.497
a) correnti 2.251 4.913
b) differite 25.341 28.584
90. Passività associate ad attività in via di dismissione 38.914 2.251.284
100. Altre passività 718.986 687.788
110. Trattamento di fine rapporto del personale 51.180 46.578
120. Fondi per rischi e oneri: 550.772 148.320
a) quiescenza ed obblighi simili 353 385
b) altri fondi 550.419 147.935
130. Riserve tecniche 177.367 203.664
140. Riserve da valutazione 86.873 140.319
170. Riserve 833.153 511.497
180. Sovrapprezzi di emissione 1.050.057 1.963.234
190. Capitale 1.373.461 373.461
200. Azioni proprie (98.678) (98.678)
210. Patrimonio di pertinenza di terzi 61.677 145.436
220. Utile (Perdita) d'esercizio (1.501.968) (881.902)
Totale del passivo e del patrimonio netto
28.078.254
33.349.346
Montebelluna, 03 aprile 2017
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
(in Euro)
Voci 31/12/2016 31/12/2015(*)
10. Interessi attivi e proventi assimilati 765.107 970.825
20. Interessi passivi e oneri assimilati (373.608) (441.992)
30. Margine di interesse 391.499 528.833
40. Commissioni attive 328.104 412.613
50. Commissioni passive (64.554) (75.251)
60. Commissioni nette 263.550 337.362
70. Dividendi e proventi simili 7.132 6.126
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 8.082 29.113
90. Risultato netto dell'attività di copertura (4.209) (4.493)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 52.266 246.091
a) crediti 2.179 2.045
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 39.715 232.162
d) passività finanziarie 10.372 11.884
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
2.890
3.046
120. Margine di intermediazione 721.210 1.146.078
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (1.332.070) (902.523)
a) crediti (1.287.700) (806.519)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (37.022) (86.035)
d) altre operazioni finanziarie (7.348) (9.969)
140. Risultato netto della gestione finanziaria (610.860) 243.555
150. Premi netti 7.912 7.706
160. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (11.268) (11.176)
170. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa (614.216) 240.085
180. Spese amministrative: (713.750) (747.300)
a) spese per il personale (383.374) (390.722)
b) altre spese amministrative (330.376) (356.578)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (433.640) (92.127)
200. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (51.679) (48.923)
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (142.245) (16.063)
220. Altri oneri/proventi di gestione 52.077 52.006
230. Costi operativi (1.289.237) (852.407)
240. Utile (Perdite) delle partecipazioni 1.133 9.898
260. Rettifiche di valore dell'avviamento (501.436)
270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (1.183) 5
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (1.903.503) (1.103.855)
290. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 324.100 196.818
300. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (1.579.403) (907.037)
310. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte (2.168) (153)
320. Utile (Perdita) d'esercizio (1.581.571) (907.190)
330. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi (79.603) (25.288)
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo (1.501.968) (881.902)
(*)I dati sono stati rettificati in conformità a quanto previsto dall'IFRS 5.
Montebelluna, 03 aprile 2017
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO
Migliaia di euro dic-16 dic-15 var. ass. var. %
Margine di interesse 385.778 526.512 (140.734) (26,7%)
Commissioni Nette 285.542 361.673 (76.131) (21,0%)
Dividendi 7.132 6.126 1.006 16,4%
Ris. attività di negoziazione e valut. att. fin. 24.039 190.170 (166.131) (87,4%)
Altri oneri (proventi) di gestione (2.623) (19.235) 16.612 (86,4%)
Margine di intermediazione 699.868 1.065.246 (365.378) (34,3%)
Costo del personale (383.374) (390.722) 7.348 (1,9%)
Altre spese amministrative (295.852) (310.749) 14.897 (4,8%)
Rettifiche di valore su attività materiali e imm.li (197.586) (69.527) (128.059) n.s.
Costi operativi (876.812) (770.998) (105.814) 13,7%
Risultato della gestione operativa (176.944) 294.248 (471.192) n.s.
Rettifiche di valore su crediti e altre attività (1.292.869) (814.443) (478.426) 58,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (433.640) (92.127) (341.513) n.s.
Utile (perdita) delle partecipazioni 1.134 9.898 (8.764) n.s
Rettifiche di valore dell'avviamento 0 (501.436) 501.436 n.s
Utile (perdita) da cessione di investimenti (1.183) 5 (1.188) n.s.
Risultato corrente al lordo delle imposte (1.903.502) (1.103.855) (799.647) 72,4%
Imposte sul reddito dell'operatività corrente 324.099 196.818 127.281 64,7%
Utile attività in dismissione al netto imposte (2.168) (153) (2.015) n.s.
Utile (perdita) di pertinenza di terzi (79.603) (25.288) (54.315) n.s.
Perdita netta d'esercizio (1.501.968) (881.902) (620.066) 70,3%
Nota: Nei prospetti di bilancio al 31 dicembre 2016 i saldi economici del Gruppo BIM, che al 31 dicembre 2015 era destinata ad essere ceduta e che era iscritta fra le "attività in via di dismissione", sono stati ricondotti "per linea" alle rispettive voci, essendo venute meno le condizioni per una sua dismissione. Per contro, alla data del 31 dicembre 2016, gli aggregati relativi agli importi afferenti le partecipazioni di controllo in Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni (Suisse) sa, inclusa la sua controllata Patio Lugano sa, e Bim Insurance Brokers spa, tutte società appartenenti al Gruppo BIM, sono stati esposti tra le attività non correnti in via di dismissione a seguito dell'avvio di una procedura di dismissione delle stesse e del ricevimento di formali dimostrazioni di interesse da parte di controparti di mercato. Inoltre nel corso del mese di ottobre 2016 si è perfezionato il contratto di compravendita della cessione dell'unità immobiliare di proprietà dell'Immobiliare D, società appartenente al Gruppo BIM, iscritto a decorrere dalla fine del 2015 tra le "Attività non correnti in via di dismissione".
Tale modalità espositiva ha reso meno significativo il raffronto tra le risultanze contabili dell'esercizio 2016 e i corrispettivi saldi del 2015, che non includevano il consolidamento analitico dei margini economici relativi a quest'ultime attività .
Al fine quindi di consentire un'analisi comparativa su basi omogenee delle principali dinamiche gestionali dell'esercizio è stato predisposto - come richiesto dall'IFRS 5 - un conto economico "proforma" 2015, includendo in esso "per linea" gli aggregati contabili non più soggetti a dismissione.
Per quanto riguarda il criterio di riclassificazione gestionale, gli interventi più rilevanti hanno riguardato le seguenti voci:
a) Margine di interesse: include, oltre al saldo degli interessi netti (voce 30 C/E), anche il risultato netto dell'attività di copertura (voce 90 C/E "Risultato netto dell'attività di copertura"); dall'aggregato sono stati depurati gli altri oneri accessori alle operazioni di cartolarizzazione (ricondotti alla voce "Altri oneri/proventi di gestione") e aggiunti gli oneri per l'acquisizione della garanzia statale sulle proprie emissioni, nonché i costi riconosciuti alla clientela per le operazioni di prestito titoli (contabilmente iscritti alla voce 50 C/E);
b) Commissioni nette: all'interno della voce sono stati allocati anche i recuperi delle spese di invio estratto conto e le commissioni di istruttoria veloce (CIV), per la componente residuale iscritta alla voce 190 "Altri oneri/proventi di gestione"; sono inoltre state depurate le commissioni passive sul prestito titoli e sull'acquisizione della garanzia statale gestionalmente assimilabili ad oneri per l'acquisizione di nuova provvista e quindi ricondotte al margine di interesse;
c) Risultato dell'attività di negoziazione e valutazione attività finanziarie: tale voce comprende il risultato dell'attività di negoziazione (voce 80 C/E), l'utile o la perdita derivante da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita (voce 100.b), l'utile o la perdita derivante da cessione di attività detenute sino a scadenza (voce 100.c) e delle passività finanziarie (voce 100.d). Inoltre, all'interno dell'aggregato rientra anche la variazione di valore delle attività finanziarie valutate al fair value (voce 110 C/E) e le rettifiche di valore delle attività finanziarie predette (voce 130);
d) Altri oneri/proventi di gestione: tale aggregato comprende prevalentemente ricavi non caratteristici ed altre componenti di costo o ricavo non ricorrenti. Rispetto al saldo contabile (220 C/E), sono stati depurati i recuperi di imposte e tasse anticipate per conto della clientela, i recuperi relativi alle spese di invio estratto conto e la componente di rettifiche di valore connessa a ristrutturazioni e manutenzioni su beni di terzi. All'interno della voce sono stati invece riallocati gli altri oneri accessori alle operazioni di cartolarizzazione, contabilmente iscritti alla voce 20 C/E "Interessi passivi e oneri assimilati". Al netto di tali rettifiche, il saldo è stato gestionalmente ricondotto nell'ambito del Margine di Intermediazione;
e) Altre spese amministrative: tale aggregato è stato modificato rispetto alla voce 180.b del conto economico mediante la deduzione dei recuperi di imposte e tasse anticipate per conto della clientela, contabilmente allocati alla voce 220 "Altri oneri/proventi di gestione";
f) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali: tale voce include anche la componente delle rettifiche di valore riferibili a ristrutturazioni e manutenzioni su beni di terzi;
g) Rettifiche di valore su crediti e altre attività : tale aggregato include gli utili (perdite) da cessione crediti (voce 100.a), le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti (voce 130.a) e relative alle altre operazioni finanziarie (voce 130.d).
Montebelluna, 03 aprile 2017
STATO PATRIMONIALE INDIVIDUALE
(in Euro)
Voci dell'attivo 31/12/2016 31/12/2015
10. Cassa e disponibilità liquide 142.488.311 174.791.627
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 122.846.925 229.774.324
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.649.605.265 3.130.344.939
60. Crediti verso banche 2.994.691.737 2.781.623.888
70. Crediti verso clientela 14.999.491.269 19.582.943.272
80. Derivati di copertura 49.030.554 63.310.535
100. Partecipazioni 962.922.611 840.216.020
110. Attività materiali 188.282.039 198.830.546
120. Attività immateriali 17.265.464 85.351.654
di cui:
-
- avviamento -
130. Attività fiscali 1.026.481.932 849.720.306
a) correnti 198.427.523 142.144.768
b) anticipate 828.054.409 707.575.538
- di cui alla Legge 214/2011 381.655.124 556.578.752
140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - 276.425.000
150. Altre attività 273.855.392 285.622.028
Totale dell'attivo 23.426.961.499 28.498.954.139
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2016 31/12/2015
10. Debiti verso banche 5.124.319.116 5.823.549.080
20. Debiti verso clientela 12.124.749.991 14.963.852.720
30. Titoli in circolazione 3.285.773.095 4.593.499.078
40. Passività finanziarie di negoziazione 122.219.180 223.035.698
50. Passività finanziarie valutate al fair value 20.995.456 23.757.536
60. Derivati di copertura 218.291.845 244.285.587
80. Passività fiscali - 16.098.436
a) correnti - -
b) differite - 16.098.436
100. Altre passività 555.018.478 594.612.199
110. Trattamento di fine rapporto del personale 33.539.126 33.980.235
120. Fondi per rischi e oneri: 485.274.355 129.751.673
a) quiescenza e obblighi simili 352.957 381.112
b) altri fondi 484.921.398 129.370.561
130. Riserve da valutazione 39.011.209 99.169.321
160. Riserve 718.362.583 386.764.538
170. Sovrapprezzi di emissione 1.050.057.371 1.963.232.666
180. Capitale 1.373.460.103 373.460.103
190. Azioni proprie (98.677.714) (98.677.714)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (1.625.432.695) (871.417.017)
Totale del passivo e del patrimonio netto 23.426.961.499 28.498.954.139
Montebelluna, 03 aprile 2017
CONTO ECONOMICO INDIVIDUALE
(in Euro)
Voci 31/12/2016 31/12/2015(*)
10. Interessi attivi e proventi assimilati 595.853.898 736.650.243
20. Interessi passivi e oneri assimilati (331.531.765) (382.017.674)
30. Margine di interesse 264.322.133 354.632.569
40. Commissioni attive 204.741.858 251.000.887
50. Commissioni passive (37.468.354) (42.987.941)
60. Commissioni nette 167.273.504 208.012.946
70. Dividendi e proventi simili 5.325.582 4.434.407
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 2.729.710 16.894.384
90. Risultato netto dell'attività di copertura (2.117.108) (361.939)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 40.501.583 208.899.424
a) crediti 1.046.062 1.231.109
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 29.013.685 182.689.981
d) passività finanziarie 10.441.836 24.978.335
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 2.889.973 3.045.978
120. Margine di intermediazione 480.925.377 795.557.769
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (1.060.526.620) (695.149.860)
a) crediti (1.020.502.367) (609.869.380)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (32.813.441) (77.237.394)
d) altre operazioni finanziarie (7.210.812) (8.043.086)
140. Risultato netto della gestione finanziaria (579.601.243) 100.407.909
150. Spese amministrative: (509.506.995) (531.982.386)
a) spese per il personale (272.971.648) (274.266.751)
b) altre spese amministrative (236.535.347) (257.715.636)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (386.403.647) (83.541.045)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (13.662.161) (14.722.492)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (72.383.528) (14.332.078)
190. Altri oneri/proventi di gestione 54.951.149 57.190.829
200. Costi operativi (927.005.182) (587.387.173)
210. Utile (Perdite) delle partecipazioni (365.826.053) (142.794.370)
230. Rettifiche di valore dell'avviamento (412.353.780)
240. Utile (Perdite) da cessione di investimenti 32.297 -
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (1.872.400.181) (1.042.127.413)
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 246.967.486 170.710.396
270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (1.625.432.695) (871.417.017)
280. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte -
290. Utile (Perdita) d'esercizio (1.625.432.695) (871.417.017)
(*)I dati sono stati rettificati in conformità a quanto previsto dall'IFRS 5.
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