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CRA di Brendola sconsigliava sottoscrizione di azioni BPVi nel 2014: denunciata da Zonin la Bcc vince la causa. Guru della finanza i vertici di Brendola o cieca Bankitalia?

Di Silvano Trucco, ex dg Bene Banca Domenica 14 Gennaio 2018 alle 00:01 | 0 commenti

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Carlo De Benedetti a gennaio 2015, dopo essere stato abitualmente a colloquio con Panetta (Vice DG di Bankitalia) ed a "colazione con Renzi", questo è testualmente quanto dichiarato dall'imprenditore alla Consob), impartiva l'ordine di acquisto di un basket di azioni di banche popolari con l'accortezza di evitare quelle della Banca Popolare di Vicenza. Ma ancor prima una Bcc vicentina (la Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola), nel suo periodico informativo destinato ai propri soci e clienti (molte Bcc usano una siffatta formula di dialogo con la propria compagine sociale), nel 2014 aveva apertamente sconsigliato di partecipare all'aumento di capitale della Popolare di Vicenza di 900 milioni di euro, all'epoca in corso.

Gianni Zonin fece immediatamente causa (qui allegata) alla piccola Bcc per concorrenza sleale e diffamazione, chiedendo un risarcimento danni di 5 milioni di euro per concorrenza sleale effettuata per lo più in toni marcatamente diffamatori; subito la piccola Bcc, che resistette in giudizio, ebbe problemi anche a rinnovare le polizze assicurative di responsabilità civile, D & O, ecc. perchè le compagnie assicurative non nascondevano una certa resistenza...

A settembre 2017 però arrivava la sentenza  favorevole alla piccola Bcc (qui allegata), nel cui testo vengono riconosciuti i «consistenti rischi connessi all'investimento proposto» dalla BPVi mentre si legge testualmente «il valore dell'emittente e quindi delle azioni derivava da un'unilaterale determinazione dell'assemblea dei soci e non era il frutto di una valutazione di mercato, tanto che il valore fissato era del tutto disallineato rispetto a quello delle banche con azioni quotate».

Gli esperti della piccola Bcc veneta sono dei guru della finanza o semplicemente usavano il buon senso nella valutazione del prospetto informativo di tale aumento di capitale?

Ma allora dove erano nel 2014 i vigilantes di Bankitalia e Consob, che una siffatta capacità non l'hanno dimostrata, consentendo di fatto il disintegrarsi di miliardi di euro di risparmi dei cittadini?

Oppure, molto più semplicemente, anche questa causa era indirizzata verso un possibile altro esito se la popolare berica non avesse fatto la fine a tutti tristemente nota? I poteri di Zonin e le sue entrature nel 2014 non erano forse ancora ai massimi livelli?
Le denunce di Adusbef dal 2008 su tale tema sono infatti cadute nel vuoto ...

Non è che così si spiega lo strabismo della vigilanza e le resistenze delle compagnie assicurative a rinnovare le polizze sui soggetti apicali alla piccola Bcc veneta?

Chissà .. "A pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca": così almeno diceva un autorevole esponente della Prima Repubblica...

Silvano Trucco, ex direttore generale di Bene Banca commissariata "in via preventiva" da Bankitalia


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