Quotidiano | Categorie: Diritti umani

Diritti umani e la visita di Obama nella Cuba di Castro

Di Citizen Writers Domenica 21 Febbraio 2016 alle 21:12 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo.

In marzo il presidente statunitense Barack Obama andrà in visita ufficiale a Cuba e assicura: "Parlerò francamente" delle "serie differenze con il governo dell'Avana, inclusa la democrazia e i diritti umani". Ma di quali diritti umani parlerà? Parlerà, forse, del campo di prigionia di Guantanamo (che lo stesso Obama aveva promesso di smantellare, cosa mai avvenuta) e di quanto ha fatto là il governo statunitense, comprese le torture? 

Parlerà degli atti di terrorismo che Cuba ha subito in tutti questi anni e ai quali i governi statunitensi hanno fornito deliberatamente appoggio, finanziamenti e copertura? E parlerà delle condizioni delle carceri statunitensi nelle quali sono stati rinchiusi i cinque cittadini cubani che stavano tentando di smascherare le attività terroristiche dei mercenari armati dalle comunità di esiliati cubani anticastristi che da decenni organizzano attentati contro l'isola della rivoluzione e hanno già causato più di 3.500 vittime? Parlerà, forse, di Albert Woodfox*, ex Pantera Nera, scarcerato dopo 43 anni di isolamento? E parlerà di Leonard Peltier, attivista per i diritti dei nativi americani, che da 40 anni è incarcerato ingiustamente e al quale è sempre stata negata la revisione del processo che lo condannò grazie a testimonianze e prove costruite? Parlerà di questo, mister Obama? E delle guerre che gli Stati Uniti hanno scatenato in ogni parte del mondo, contro ogni governo che si oppone al loro predominio imperialista?

Cosa dirà Obama a Raul Castro? Gli contesterà il fatto di aver resistito al blocco economico imposto dagli Stati Uniti? Protesterà perché a Cuba esiste un sistema sanitario all'avanguardia nonostante tutte le difficoltà? O che l'analfabetismo è stato sconfitto già dai primi anni della rivoluzione? O che l'aspettativa di vita dei cubani, che è di circa 80 anni, colloca l’Isola tra le nazioni del mondo più "sane"? E dirà, mister Obama che la salute e l'istruzione a Cuba sono garantiti a tutti mentre negli Stati Uniti sono privilegio di chi se le può pagare?

E allora, cosa dirà Barack Obama di fronte a chi non si è mai sottomesso alla politica imperialista che gli Stati Uniti hanno sempre condotto in America Latina e altrove? Vorrà, ancora una volta, imporre la “dottrina” statunitense o, finalmente, chiederà scusa?

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