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La nostra missiva simbolo al vescovo "spinge" decine di soci BPVi a scrivere a Mons. Pizziol: "Reverendo, rinunci a rimborsi privilegiati"

Di Citizen Writers Sabato 4 Febbraio 2017 alle 01:07 | 4 commenti

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Dopo la lettera "simbolo" del malessere dei soci traditi dalla vecchia BPVi, scritta dal nostro direttore in loro vece per incoraggiarli a "manifestarsi", ci arriva questa volta una missiva "originale" firmata da decine di lettori con tanto di nome e cognome e indirizzata, contro i presunti "privilegi" riservati alla Diocesi di Vicenza dalla Banca Popolare di Vicenza, alla "c.a. di Mons. Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza"
Eccellenza Reverendissima,
Le scriviamo a nome di un molto più folto gruppo di fedeli che sono rimasti gravemente turbati dalle notizie apparse sulla stampa, relativamente alla possibilità che la Diocesi di Vicenza aderisse all'offerta di compensazione presentata da BPVI. Come l'E.V. ha peraltro già pubblicamente esternato lo scorso anno, la situazione di decine di migliaia di famiglie è oramai permeata di "sconforto, delusione e sfiducia nelle persone, sfociati in taluni casi in veri sentimenti di disperazione".

Molte di queste persone sono ora addirittura escluse (in quanto vecchi soci) da quell'offerta di compensazione che, seppur miserrima rispetto a quanto affidato all'istituto, potrebbe comunque rappresentare un concreto aiuto nella quotidiana incombenza di sbarcare il lunario. "Ancora una volta i più deboli hanno pagato il prezzo più caro", per citare le Sue stesse parole.

Da quanto riportato sui media sembrerebbe che la Diocesi di Vicenza abbia ricevuto una offerta compensativa di 9 euro ad azione, anche se tecnicamente non ne avrebbe diritto dato che gli acquisti sarebbero stati effettuati prima del 01 Gennaio 2007, quindi fuori dai parametri stabiliti da BPVI per il ristoro.

Vorremmo pertanto invitarLa a fare chiarezza in merito a quanto riportato dalla stampa e, qualora questo si rivelasse corretto, di RINUNCIARE al ristoro e chiedere a BPVI di destinare le somme cui avrebbe diritto la Diocesi di Vicenza ad altri soci in evidente difficoltà.

La parabola del figliol prodigo ci insegna a perdonare, ed a mettere sullo spiedo il Vitello Grassso per festeggiarne il ritorno, ma per farlo è necessario che i "prodighi figliuoli" di BPVI tornino alla casa del Padre pentiti delle proprie azioni e ad oggi non abbiamo assistito a nulla di tutto questo.
Noi "Primogeniti dimenticati" saremmo ben disposti a gioire del ritorno dei nostri fratelli, ed a sederci per partecipare dello spiedo, ma il problema è che mancano sia il vitello grasso, già scarnificato dalle bestie selvagge, sia i prodighi fratelli per altro non ancora pentiti, e tutt'ora impegnati a dissipare "quello che spetta loro".

Ecco perchè riteniamo che il loro destino, NON possa, a nostro parere, essere messo a confronto con le decine di migliaia di persone che sono rimaste coinvolte nel crack, e la reputazione e le meritorie e commendevoli opere di assistenza e soccorso che le infrastrutture ed il personale diocesano portano avanti ogni giorno nei confronti dei più deboli NON possono, parimenti, dipendere da quella che è oramai divenuta una impresa puramente speculativa di proprietà di un conglomerato con sede in un paradiso fiscale.

Il biblico "tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante", anticipazione di quel Giudizio cui tutti saremo un giorno sottoposti, sembra purtroppo, stante le notizie ed i dati disponibili, drammaticamente vero, attuale ed imminente per quella che fu, per i risparmiatori coinvolti e per la Chiesa Vicentina, una vero e proprio porto di rifugio, nel passato.

Auspichiamo infine che, in quanto preposta alla cura pastorale e spirituale del gregge vicentino, la Diocesi di Vicenza compia un gesto pubblico, fosse anche solo simbolico, ma concreto perchè la "tutela dei risparmiatori e il giusto risarcimento" siano resi possibili anche in QUESTO mondo, e non solo in quel Regno dei Cieli cui tutti noi aspiriamo.

Anche una sola goccia, nel deserto, può far germogliare una pianta.

Con stima, rispetto ed osservanza

Canale Luca
Segalla Silvia
Campanaro Mirco
Reghelin Maddalena
Marcante Stefania
Crosara Bruno
Scandian Carlo
Viero Gian Antonio
Rizzi Rosella
Borgo Elia
Danzo Adriano
Pigatto Severino
Filippi Alfredo
Fedeli Maria Margherita
Panozzo Maria
Castegnaro Venerio
Marana Anna
Castegnaro Chiara
Castegnaro Stefano
Turcato Laura
Schibotto Giuliana
Sella Giuseppe
Pozza Giovanni
Munaretto Regina
Stella Gaetano
Calore Ancilla
Bidese Fabio
Bidese Nadir
Bidese Clemente
Canale Giuseppe
Aretusi Patrizia
Tagliapietra Flavio
Lanaro Lucia
Facci Enrico
Pianalto Irma
Zanella Luigino
Valente Ivana
Testolin Maurizio
Bolfe Margherita


Commenti

Inviato Sabato 4 Febbraio 2017 alle 09:23

In effetti sarebbe interessante sapere se c'è questa offerta compensativa
Inviato Sabato 4 Febbraio 2017 alle 11:19

Attendo anch'io che Mons. Pizziol faccia sapere se c'è o no questa offerta. Anch'io sono un vecchio socio (1999) e sono escluso dalla offerta, per il numero - stratosferico - di 145 azioni. Mi chiedo perciò - se è vera la notizia dell'offerta privilegiata alla Diocesi - perché la Popolare, per una cifra enormemente superiore, procederebbe all'offerta. Farebbe pensare a intrecci di interessi, che non sarebbero dichiarati espressamente, ma che evidentemente ci sono.
Inviato Sabato 4 Febbraio 2017 alle 12:20

Adesso, risponde il Vaticano e il suo ministro degli Esteri. Un rappresentante della Chiesa Vicentina ha un debito di una decina di Milioni di € nei confronti della Banca, perché non vengono restituiti? Se non fosse una cosa seria, ci sarebbe da ridere...a chi si chiede se è una offerta ....compensativa. Amen. Il resto sono chiacchere di commentatori ...persi tra i meandri del destino. Qui i soldi sono spariti, ma nessuno...sa niente. Come il PD con la Banca Monte dei Paschi.. Mi no xo gnente! Quando i ladri e corrotti andranno in galera. C.v.d. Siamo troppo buoni!
Inviato Sabato 4 Febbraio 2017 alle 16:58

Monsignor Pizziol oltre ad accettare la simonia ha respinto recentemente l'intervento della pontificia commissione Ecclesia Dei la quale ha chiesto che riprenda la Messa antica in città, sospesa a San Rocco nel dicembre del 2010. Avevano firmato per questa petizione piu' di 700 persone e c'è stata una nuova richiesta. La risposta misericordiosa del Vescovo è stata: fatevi una sgambata di 30 chilometri la domenica pomeriggio se volete la Messa in latino( nell'alto vicentino). Vicenza è l'unica città del Veneto a non averla in città dove sarebbe piu' comodo per tutti: perchè? Oltre ad aver don Matteo Pasinato che è favorevole all'adozione alle coppie gay e lesbiche adesso abbiamo religiosi che giocano e bruciano il denaro altrui (11 milioni di euro) ci si vede negare la Messa cattolica a cui i fedeli hanno diritto e per cui non serve il consenso dell'ordinario: Monsignor Pizziol ha anche vietato a dei parroci del centro storico favorevoli a dare la Chiesa? Si comporta da Vescovo costui? Ne risponderà davanti agli uomini ma soprattutto davanti a Dio
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