Droni e robot, Andrea Ruscica: è tempo di Etica 4.0. E di partnership tra uomo e macchina
Martedi 26 Dicembre 2017 alle 11:34 | 0 commenti
Di Andrea Ruscica*, da Il Sole 24 Ore Radiocor Plus per VicenzaPiù. E' la storia che si ripete. Anzi che si trasforma. E' l'eterno incontro-scontro tra uomo e macchina. Una storia iniziata ai tempi della rivoluzione industriale e che oggi, anche in ottica di Digital Transformation, e' sempre attuale. L'Intelligenza Artificiale, infatti, si sta facendo strada nei processi produttivi e cosi' si aprono nuove frontiere all'interno delle imprese sia sotto il profilo economico sia sotto quello sociale e del lavoro. E se fino ad ora l'innovazione tecnologica era vista come un mezzo per affrontare nuove sfide e nuove opportunita', adesso comincia a fare paura: i robot sostituiranno in un futuro prossimo il lavoro umano?
Dopo avere sostituito l'uomo nei lavori pesanti e ripetitivi, arriveranno presto a sostituirlo anche nelle decisioni? In alcuni casi, le macchine hanno gia' preso il posto delle persone. Magari con tempi di lavoro inimmaginabili per un uomo, anche per 30 giorni ininterrotti. E con risparmi per le aziende che sfiorano il 90% dei costi. Uno scenario che puo' spaventare, che non ha nulla di etico, anzi. Ma occorre guardare questo fenomeno da un'altra prospettiva. L'uomo ha qualcosa che una macchina, anche la piu' perfetta e tecnicamente ineccepibile non ha: passione, curiosita', creativita' e intelligenza umana sono qualcosa di unico e irripetibile. Il fulcro della questione diventano le competenze, i talenti. Per questo credo sia meglio parlare di partnership tra uomo e macchina. La tecnologia non deve spaventare, non bisogna avere timore di sperimentare e mettersi continuamente in gioco. Occorre considerare gli strumenti di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning degli strumenti in grado di migliorare le scelte operative, ma dall'altro lato utilizzarli come mezzi che ci aiutano a migliorare e a migliorarci, ma che non ci sostituiscono. Crescere, innovare e incrementare la produttivita' sono gli obiettivi che guidano il cambiamento. Un dato interessante, e per certi versi sconvolgente, che emerge da alcuni studi sul settore tecnologico puo' aiutarci a riflettere: se in passato erano le persone che dovevano adattarsi alle tecnologie, oggi sono le tecnologie che si adattano agli individui. Si tratta di una svolta radicale nel modo di considerare il rapporto uomo-macchina, una svolta che sta alla base dell'ingresso di nuovi talenti nelle imprese. E della valorizzazione dei talenti che gia' operano nelle stesse. Una collaborazione che ha come obiettivo finale l'ottimizzazione dei reciproci punti di forza e quindi il miglioramento delle condizioni di vita. La tecnologia quindi non rimpiazzera' i lavoratori, ma certamente il processo lavorativo dovra' adattarsi al cambiamento: la capacita' di acquisire nuove conoscenze sara' piu' preziosa della conoscenza stessa. Con questo scenario in continua evoluzione, aziende e individui quindi nel prossimo decennio in primo luogo saranno impegnati a trovare un nuovo punto di equilibrio tra limiti e punti di forza di uomo e macchine per creare un futuro piu' favorevole per tutti.
*fondatore e chairman di Altea Federation www.alteafederation.it
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