"Sfida" di Silvano Trucco a Bankitalia, sesta puntata a firma dell'ex dg di Bene Banca tartassato dopo sua denuncia anche per soldi "in cassa" BPVi: certe coincidenze coincidono
Domenica 3 Settembre 2017 alle 20:45 | 0 commenti
Dopo «"Tu non obbedisci e io ti commissario, ma anche... no": la storia che ha opposto Bankitalia a Bene Banca. L'ex dg Silvano Trucco la ricostruisce a puntate e la incrocia con quella di BPVi e Veneto Banca», abbiamo proposto «Un caso esemplare per l'ex dg di Bene Banca Silvano Trucco: Bankitalia la commissaria "preventivamente". La seconda puntata con BPVi e Veneto Banca in filigrana», quindi, la terza parte («Un caso esemplare del "sistema" bancario, gli strani intrecci tra Bene Banca e BPVi: storia di un deposito milionario»), poi la quarta («I pesi e le misure di Bankitalia: a Vicenza tollerato per anni il valore "gonfiato" delle azioni, per Bene Banca (s)gonfiato un bilancio») e, infine, la quinta ("E... 5, Bankitalia non vuole a tutti ... Bene, e in egual misura: incroci, assonanze e dissonanze tra Bene Banca, BPVi e Veneto Banca") della ricostruzione dei fatti secondo Silvano Trucco (nella foto), l'ex dg della piccola BCC cuneese, commissariata nonostante stesse... bene e che bissa coincidenze o contrasti nei rapporti con Bankitalia delle storie di BPVi e Veneto Banca.Â
Della ricostruzione oggi proponiamo la sesta di 8 puntate mentre, lo ripetiamo, continuiamo a essere pronti a riferire di eventuali repliche o di diverse versioni che ci pervenissero dal "sistema" (l'unica finora arrivata, minacciosa, ma rispedita al mittente perchè proditoria ed errata, è stata quella del commissario di Banca d'Italia Giambattista Duso). Grazie.
Il direttore
Undicesimo comandamento: non criticare l'operato di Bankitalia invano.
Le peculiarità o meglio le "strane coincidenze" di un procedimento penale
Dal 3.05.2013, giorno di insediamento degli Organi dell'Amministrazione Straordinaria della Bene Banca Credito Cooperativo di Bene Vagienna al 24.05.2017 passano più di 4 anni.
Per la precisione trattasi di 1.482 giorni lunghissimi, un vero e proprio calvario giudiziario che chi scrive ha dovuto subire in seguito al commissariamento "preventivo" della piccola Bcc della quale il medesimo è stato direttore generale, peraltro per un lasso di tempo inferiore ai 2 anni, ossia dal 5.8.2011 all'insediamento degli emissari di Banca d'Italia.
E ahimè non è ancora finita...
Solo a luglio scorso il sottoscritto ha appreso dal proprio legale difensore come il GIP di Cuneo, dott.ssa Emanuela Dufour, in data 24.5.2017 avesse decretato l'archiviazione del procedimento penale a proprio carico, condividendo le opinioni del PM Dott.ssa Carla Longo che aveva proposto l'archiviazione ritenendo la notizia di reato "del tutto infondata".
Del procedimento penale, rubricato al n. 585/2016/RGNR dalla Procura di Cuneo, chi scrive ha avuto contezza in data 24.8.2016 in seguito alla notifica dell'avviso di garanzia da parte della Guardia di Finanza di Mondovì, a fronte di indagine per i presunti reati di "concorso in appropriazione indebita e falso interno bancario", ascrivibili a fatti avvenuti nel 2011 e 2012.
Messo da parte lo stupore per una siffatta iniziativa penale, avviata a distanza di oltre 3 anni dalle vicende della Bcc benese e soprattutto dopo più di 42 mesi dalla chiusura del rapporto ispettivo di Banca d'Italia, il sottoscritto, assolutamente certo di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti avendo sempre ricoperto il ruolo con la massima correttezza e trasparenza, ha dato personalmente la notizia alla stampa, al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione.
Ma andiamo con ordine.
Un soggetto sottoposto ad indagini ed il proprio difensore hanno diritto a prendere visione della documentazione relativa alle indagini espletate quando il Pubblico Ministero ritiene di avere concluso le indagini preliminari e viene notificato l'avviso di conclusioni indagini (che è l'atto propedeutico al rinvio a giudizio) oppure quando il GIP decreta l'archiviazione del procedimento penale, in caso invece di infondatezza della notizia di reato.
Ma solo a luglio 2017 il sottoscritto ha potuto sapere dell'archiviazione e prendere visione del fascicolo aperto a proprio carico ed estrarre copia della mole di documentazione in esso inserita, che comprendeva altresì alcuni stralci di altri procedimenti negli ultimi 4 anni aperti dalla Procura di Cuneo inerenti il caso singolare di "Bene Banca" ed inseriti nel medesimo faldone dagli inquirenti.
Ponendo in relazione la documentazione testè citata con quella a suo tempo acquisita dall'ex Presidente Francesco Bedino, ossia la parte querelante nei procedimenti aperti ed archiviati nei confronti del Commissario Giambattista Duso, chi scrive è riuscito a ricostruire con tanto di date, i vari atti procedurali di ben 4 anni di indagini a tutto campo circa le vicende della Bcc benese ante, durante e post commissariamento.
I procedimenti penali rubricati dalla Procura di Cuneo sulla vicenda Bene Banca sono stati infatti diversi.
Ecco i dati salienti dei principali:
A) 199.13: procedimento contro ANONIMI (Modello 45) scaturito in seguito alla segnalazione di Bankitalia del 11.6.2013, prot. n.0559201/13, inoltrata dalla Vigilanza post verifica ispettiva (28.11.2012-15-2-2013) ed a commissariamento avviato
Magistrato assegnatario: inizialmente il Dott. Riccardo Baudinelli, sostituito nel gennaio 2014 dal Dott Maurizio PICOZZI
Denunciante: Banca d'Italia
Annotazione di Polizia Giudiziaria a firma di: Tenente Arrigo GALVAN, comandante GdF di MondovìÂ
Esito: ARCHIVIATO il 10.09.2014 per irrilevanza penale
B) 1286.15 RGNR: procedimento contro il Commissario DUSO per i presunti reati di abuso d'ufficio e infedeltà patrimoniale per la vicenda del deposito milionario presso la Banca Popolare di VicenzaÂ
Magistrato assegnatario: Dott.ssa Fiammetta MODICA
Denunciante: Francesco Bedino, ex Presidente di Bene Banca
Annotazione di Polizia Giudiziaria a firma di: Tenente Arrigo GALVAN, comandante GdF di MondovìÂ
Consulente tecnico del PM: Â nel procedimento viene nominato a tale ruolo il Dott. Salvatore RICCI, ex funzionario di Banca d'ItaliaÂ
Esito:Â ARCHIVIATO il 27.4.2016 (riconosciuto solo il comportamento "deontologicamente censurabile" del Commissario, ma escluso il reato)
C) 4950.15 RGNR: procedimento rubricato contro il solo Commissario DUSO (come riferito nella precedente puntata la denuncia era indirizzata anche alla Banca d'Italia ed al Presidente del Comitato di Sorveglianza) per il presunto reato di false comunicazioni sociali in ordine al bilancio di fine procedura (31.5.2014) chiuso volutamente in perdita di 7,8 mln per la mancata contabilizzazione di plusvalenze oggettive sul portafoglio di proprietà (titoli di stato) per 11,4 mln lordi, pari a 8,324 mln al netto della fiscalitÃ
Magistrato assegnatario: Dott Maurizio PICOZZI
Denunciante: Francesco Bedino, ex Presidente di Bene Banca
Annotazione di Polizia Giudiziaria a firma di: Tenente Arrigo GALVAN, comandante GdF di MondovìÂ
Esito: ARCHIVIATO il 18.11.2016 (con la motivazione: "dato che il bilancio è stato approvato dal Comitato di Sorveglianza e dalla Banca d'Italia, i quali non hanno formulato alcuna osservazione in merito, una perizia al riguardo apparirebbe pertanto meramente esplorativa e non giustificata dalle risultanze in atti. Difetta quanto meno l'elemento soggettivo del reato ed eventuali contestazioni in merito alla bontà delle valutazioni potranno e dovranno di conseguenza essere sollevate nelle competenti sedi civili e amministrative.").Â
D) 585.16 RGNR: procedimento contro "Altri" e Silvano Trucco (quest'ultimo nella qualità di ex DG di Bene Banca) per i presunti reati di concorso in appropriazione indebita e falso interno bancarioÂ
Magistrato assegnatario: Dott Maurizio PICOZZI, sostituito, causa trasferimento, a settembre 2016 dalla Dott.ssa Carla Longo
Denunciante: NESSUNO - apertura d'ufficio in data 8.2.2016 a firma del PM Picozzi in seguito alle risultanze delle indagini del procedimento n. 4950.2015 contro commissario DUSO, sulla scorta della relativa annotazione di p.g. in pari data
Annotazione di Polizia Giudiziaria a firma di: Tenente Arrigo GALVAN, comandante GdF di MondovìÂ
Esito: ARCHIVIATO il 24.5.2017 ("del tutto infondata la notizia di reato" , "pratica trattata in maniera scrupolosa e accorta", "in presenza di un corretto iter di approvazione della pratica, alcuna censura può essere mossa nei confronti degli odierni indagati"
Ma da un esame molto attento della documentazione in parola, sono emerse talune peculiarità alquanto singolari, da ascrivere a coincidenze che appaiono allo stato parecchio strane.
Come avrebbe detto Totò: "sono coincidenze che coincidono" ...
Ma quali sono queste peculiarità ? Eccole.
-) i rilievi ispettivi di Bankitalia relativi alla ispezione su Bene Banca dal 28.11.2012 al 15.2.2013 sono stati notificati a mani il 13.6.2013 al Procuratore della Repubblica Dott. Riccardo Baudinelli, che ha rubricato le notizie di reato nel procedimento n. 199/2013 (Modello 45) contro ignoti, allo stesso assegnato. Il fascicolo e' poi passato al Dott. Maurizio Picozzi nel 2014 su indicazione del Procuratore Capo Dott.ssa Francesca Nanni.
 -) lo stesso Commissario, in un verbale di interrogatorio alla P.G., ha riferito come da parere pro veritate del Prof Dalmotto di Torino non fossero sussistenti fattispecie di reato rinvenienti dai profili di irregolarità rilevati dalla Banca d'Italia per cui erano invece presenti responsabilitò civili, da perseguire con idonea azione di responsabilita' (poi coltivata dalla Banca con l'ausilio dello stesso Prof.Avv.Dalmotto come legale patrocinante della banca attrice)
-) nelle annotazioni di P.G. della Tenenza di Mondovì al PM del 5.9.2014 (a firma del Tenente Galvan) vengono ribadite le osservazioni del Commissario e del Prof Dalmotto, per cui nessun profilo penale era riscontrabile dal rapporto ispettivo di Bankitalia a carico degli ex esponenti di Bene Banca
-) il PM Dott Maurizio Picozzi ha proposto l'archiviazione, poi avvenuta il 10 settembre 2014 per irrilevanza penale
 -) nel fascicolo del procedimento penale contro il Commissario era presente una lettera (riservata s.p.m. - sue proprie mani -) di Bankitalia del 22.9.2015 indirizzata al Procuratore CAPO di Cuneo Dott.ssa Francesca Nanni (busta della Banca d'Italia Sede di Torino con indirizzo scritto a mano), missiva contenente copia della segnalazione della Vigilanza del 11.6.2013 prot. n. 0559201/13. Sia la busta che la lettera sono state opportunamente protocollate dalla Procura di Cuneo in data 22.09.2015 ore 9:00.
-) a seguito della sopra riportata missiva, in pari data, con lettera su carta non intestata il Procuratore Capo Dott.ssa Francesca Nanni chiedeva aggiornamenti al PM assegnatario sulle risultanze delle indagini scaturenti a seguito del rapporto ispettivo
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-) con lettera del 29.10.2015, stavolta su carta intestata Procura della Repubblica, il PM dott Maurizio Picozzi scriveva al Procuratore Capo in cui esplicitava le ragioni dell'avvenuta archiviazione nonchè manifestava un certo stupore circa l'iniziativa di Banca d'Italia in quanto il PM afferma in maniera inequivocabile come egli stesso avesse informato dell'esito delle indagini la Vigilanza nella persona della Dott.ssa Marilena Merlino, responsabile della Filiale di Cuneo di Banca d'Italia.
 -) appunto del Procuratore Capo di Cuneo che conferma l'archiviazione ("può tornare in archivio"), opportunamente protocollato dalla segreteria in data 30.10.2015
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-) nota del 8.2.2016 (stranamente redatta in 2 versioni di cui solo 1 protocollata dalla Procura) con cui il Tenente Galvan, nel ritenere non perseguibile l'operato del Commissario Duso, citava (nella versione protocollata e solo in essa) la presenza di "FUMUS di illeciti penali" a carico della precedente amministrazione, sulla base della IDENTICA documentazione gia' analizzata dallo stesso inquirente nel 2013 e 2014 (proprio la relazione di Bankitalia) per la quale il 5.9.2014 il medesimo Tenente Galvan scriveva che non vi erano profili penali in ordine ai rilievi ispettiviÂ
-) con provvedimento scritto rigorosamente a mano, datato proprio 8.2.2016, il PM Maurizio Picozzi, assegnatario del fascicolo (n. 4950/15 RGNR) relativo all'indagine a carico del Commissario Duso, sulla scorta della testè citata annotazione di p.g. a firma del Tenente Galvan, d'ufficio disponeva l'apertura del procedimento contro, tra gli altri, l'ex Direttore Generale Silvano Trucco.
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-) Due giorni dopo, il 10.2.2016, il procedimento veniva così rubricato al numero 585/2016/RGNR.
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Ecco così ricostruiti, con tanto di documentazione ufficiale alla mano, i prodromi del procedimento penale a carico, tra gli altri, di chi scrive. Ogni commento appare evidentemente superfluo.
Ma torniamo all'indagine.
A settembre 2016 il PM Dott. Maurizio Picozzi viene promosso e trasferito al Tribunale di Savona con incarichi di giudice.
Il fascicolo, dopo una prima proroga delle indagini, viene così assegnato alla P.M. Dott.ssa Carla Longo, la quale in data 13.03.2017 propone al GIP l'archiviazione del procedimento per totale infondatezza delle ipotesi di reato.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Emanuela DUFOUR, condividendo integralmente le motivazioni del Pubblico Ministero, ha ritenuto la notizia di reato del tutto infondata e conseguentemente ha disposto in data 24.05.2017 l'archiviazione del procedimento penale a carico, tra gli altri, del sottoscritto.
Le ipotesi di reato contestate, ossia concorso in appropriazione indebita e falso interno bancario, erano ascrivibili rispettivamente a due serie di pratiche di affidamento deliberate dagli Organi facoltizzati della Bene Banca negli anni 2011 e 2012. Addirittura, al momento della notifica dell'avviso di garanzia (24.8.2016), per il capo di imputazione di una di esse risultava interamente decorso il termine di prescrizione di legge, con conseguente estinzione del reato stesso.
In ogni caso il PM ha rilevato come risultino del tutto infondate nel merito le contestazioni mosse per entrambe le fattispecie addebitate, poiché non risultano integrati gli elementi costitutivi delle ipotesi di reato.
In ordine ad una imputazione, per il PM "la pratica è stata trattata in maniera scrupolosa ed accorta (...) considerato che, in presenza di un corretto iter di approvazione, alcuna censura può essere mossa nei confronti degli odierni indagati (...) tanto meno in capo a Trucco del tutto estraneo a tale operazione".
Con riferimento ad altro addebito, il PM ha concluso che "analogo ragionamento possa essere effettuato con riferimento alla pratica di concessione del credito a (...) che è del tutto immune da censure poiché approvato dal CdA con un parere piuttosto stringente da parte di Trucco in un'ottica maggiormente prudenziale".
In conclusione il PM ha "rilevato che in nessuna delle operazioni citate emergono profili penalmente rilevanti poiché difetta sotto il profilo materiale la disponibilità materiale di somme della banca, la condotta appropriativa, il vantaggio patrimoniale e, a maggior ragione, sotto il profilo psicologico, il dolo (...) e che pertanto la notizia di reato deve ritenersi del tutto infondata".
Come detto, solo ad archiviazione avvenuta il sottoscritto ha potuto accedere agli atti del fascicolo che sono tuttora al vaglio dei propri professionisti per valutare ogni profilo della indagine e dei "particolari prodromi" della stessa, ictu oculi (a colpo d'occhio, ndr) ravvisabili, ed a prima vista quanto meno degni di un esposto a CSM e Ministero della Giustizia.
Ma come mai un simile accanimento quando, sulla base degli identici presupposti, i medesimi PM ed Ufficiale della GdF avevano nel 2014 dichiarato l'inesistenza di profili penalmente rilevanti ed avevano pertanto archiviato il procedimento?
Come mai è stata riesumata senza l'ausilio di nuovi elementi una indagine già archiviata 17 mesi prima, sulla base addirittura della IDENTICA segnalazione di Bankitalia del 11.6.2013?
Non sarà forse perché una sorta di ripetizione di indagine è stata "caldeggiata" dalla stessa Banca d'Italia con la particolare lettera "riservata s.p.m." del 22.9.2015 indirizzata al Procuratore Capo di Cuneo?
Guarda caso nel 2014 gli ex esponenti della Bene Banca erano in educato silenzio, impegnati nei ricorsi contro il Commissariamento avanti la Giustizia Amministrativa.
Mentre nel 2015 il silenzio è stato rotto con iniziative che hanno suscitato il clamore mediatico, quali le denunce alla Magistratura sia dello strano deposito milionario della Bcc benese commissariata alla lontana Banca Popolare di Vicenza (di cui sono state evidenziate le connessioni col dr. Duso, ndr), sia del presunto reato di false comunicazioni sociali in ordine alla bilancio di fine procedura "sgonfiato" complice la mancata valutazione delle plusvalenze oggettivamente maturate sul portafoglio titoli di proprietà .
Sempre nel 2015, il 15 luglio, a Montecitorio, nella sala Tatarella della Camera dei Deputati, chi scrive ha effettuato in diretta TV un intervento in cui ha esplicitato le peculiarità dello strano commissariamento di Bene Banca, in occasione della presentazione del libro "La Banda d'Italia" del grandissimo Elio Lannutti, Presidente di ADUSBEF, un'opera che peraltro dedica ben 2 capitoli alle particolari vicende della Bcc benese.
Con ogni probabilità è stato violato un comandamento tanto innominabile quanto implicito del sistema bancario: "non criticare l'operato di Banca d'Italia invano"...
In ogni caso i tempi sono ormai maturi affinchè venga finalmente a galla l'assoluta verità sullo strano caso del commissariamento preventivo di Bene Banca, una banca in piena salute stoppata dalla Banca d'Italia che invece ha continuato a lasciare operare altri Istituti dimostratisi poi in evidente decozione.
E in materia, da parte sua, il sottoscritto ce la metterà tutta ...
To be continued
Silvano Trucco
(ex D.G. Bene Banca)
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