Quotidiano | Categorie: Sanità, Banche

La crisi di BPVi e Veneto Banca ha "toccato" tutto il Vicentino, Emilia Laugelli di Servizio inOltre: "In psicologia si chiama trauma"

Di Sara Todisco Venerdi 10 Giugno 2016 alle 19:10 | 0 commenti

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Si è tenuto oggi, 10 giugno, presso Casa Immacolata S. Gaetano il convegno organizzato da Servizio inOltre su “Comunità per Azioni: banche popolari, esigenze comunitarie e Reti di Servizi per la promozione della salute del territorio”. Ad introdurre l’evento è Emilia Laugelli, responsabile del Servizio inOltre, che illustra un’analisi di ciò che le difficoltà finanziarie hanno comportato. È presente anche l’assessore regionale ai servizi sociali Manuela Lanzarin che esprime il suo interesse per “una delle tematiche attuali che più di tutte ha coinvolto in maniera forte il nostro territorio, quella finanziaria e bancaria. Come regione vogliamo esprimere vicinanza e sostegno".

"Come sapete è stato istituito un fondo per far fronte a questi problemi. Le ripercussioni non sono solo economiche” ci ricorda l’assessore, “bensì sociali”. Si dichiara infine un’ascoltatrice come gli altri presenti di questo convegno per “apprendere al meglio la situazione e i numeri a riguardo” e aggiunge “la lungimiranza dell’Ulss 4 e di inOltre li ha resi in grado di prendersi carico di queste situazioni. La prevenzione è importante in tutti gli ambiti, in questo caso di malessere è fondamentale”. La Responsabile Emilia Laugelli spiega che il Servizio inOltre nasce nel 2012 con il desiderato e finanziato della regione con il presidente Luca Zaia. L’obiettivo è chiaramente quello di promuovere la salute nel territorio andando incontro alle persone scioccate dalla crisi economica e bancaria, spesso con rischi suicidari. La presa in carico e l’ascolto avvengono 365 giorni l’anno 24/24h per opera di psicologi dell’Università di Padova formati specificamente per le emergenze. Il supporto può essere telefonico o, se non fosse sufficiente, a diretto contatto con gli psicologi si può stillare uno o più percorsi. Dal 2012 ad oggi sono state accolte 2936 chiamate, intrapresi 395 percorsi con i cittadini successivamente messi in contatto, se ritenuto necessario, con i servizi territoriali di categoria e con la Caritas dal 2014. La chiave infatti, rivela Laugelli, è lavorare insieme. “Si è passati dalla crisi economica a quella bancaria” dichiara la Responsabile, “e si è verificato quello che in psicologia si chiama ‘trauma’. Nasce una nuova categoria, dunque, una nuova povertà che non esisteva prima d’ora nemmeno nei libri di sociologia. Ha gli stessi sintomi di una catastrofe ambientale, cioè la reazione è quella di chi mai si sarebbe aspettato una cosa del genere: il tradimento. Il tradimento della fiducia non di chi ha investito male i propri soldi ma di chi non è stato avvertito che li avrebbe persi”. Il professore Responsabile Scientifico del Servizio inOltre, Gian Piero Turchi, illustra la ricerca condotta assieme ai ricercatori dell’Università di Padova per ricostruire la situazione della crisi bancaria e costruire un’azione per affrontare la stessa. “Si tratta di una tragedia umana” esordisce il professore, “si tratta di fiducia tradita”. Fornisce poi una spiegazione tecnica dei criteri con cui è stata condotta la ricerca ed espone poi la ricerca stessa evidenziando gli avvenimenti e i riverberi sulle vittime dello shock (o trauma) sottolineando che “non è nostra intenzione fare dei commenti, che appartengono al privato di ognuno. Il nostro obiettivo è quello di descrivere l’assetto socio-economico attuale per delinearne aspetti critici e punti di forza per disporre poi di una strategia. Se non conosciamo il presente del Veneto non si può nemmeno trovare una soluzione”. La ricerca è stata svolta con una metodologia che nel mondo possiede solo l’Università di Padova, ovvero la M.A.D.I.T (Metodologia di Analisi dei Dati Informatizzati Testuali).
Interviene anche Maurizio Crema, autore di Bancherotte e recensore del nostro libro testimonianza "Vicenza. La città sbancata". Il giornalista de Il Gazzettino racconta di aver conosciuto una “piccola azionista - piccola nella sua perdita-  che mi diceva di essere stata derubata di qualcosa che non sono i soldi ma la fiducia. Una fiducia che è stata istituita dal banchiere di paese che ha attirato a sé più clienti possibile, e molti paesi ad oggi infatti sono rasi al suolo. Siamo davanti ad un tradimento proprio perché avrebbe dovuto essere quel banchiere allo sportello di cui ci si è fidati a spiegare ai clienti che avrebbero potuto perdere i propri soldi. Del resto tutti noi abbiamo firmato le 40 pagine di MiFID senza leggerle tutte. La colpa è anche di noi media, di noi giornalisti che caduti nell’illusione elogiavamo le popolari e il carisma di chi le guidava”. Infine fa un augurio: “che la falla nel sistema di credito e di fiducia che si è creata si possa arginare. E spero che la reazione e la voglia di rivincita ‘sana’ sfocino in servizi come inOltre”.
Intervengono anche Paolo Frison di Caritas Vicentina dando una riflessione etica del disagio economico creato da questa situazione bancaria, e Davide Dal Maso presidente di Avanzi-sostenibilità per azioni.
A breve su VicenzaPiù il video integrale del convegno.


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