Fiere, l'alleanza Milano - Verona nel food può spiazzare Vicenza. Ivan Scalfarotto "benedice" ma qui i poteri decadenti dopo la "dipartita" di BPVi pensano a Matteo Marzotto e ai Cda
Sabato 7 Maggio 2016 alle 17:54 | 0 commenti
Emanuele Scarci su Il Sole 24 Ore, di cui tiportaimo a seguire l'intero articolo, dà notizia di un nuovo asse tra la Fiera di Milano e quella di Verona che valorizzi il settore e sfidi anche Cesena per non parlare di Vicenza col suo Cosmofood novembrino. Mentre, al solito, a Vicenza si continua con proclami senza costrutto, e lo dimostra anche la differente evoluzione della situazione della fu Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca che vuole essere ancora un player col nuovo Cda nato da una vera coalizione tra soci forti, altrove ci si allea e si bruciano le tappe anche nel settore fieristico facendo temere una graduale sparizione di quella presieduta finora da un Matteo Marzotto condannato in primo grado per reati fiscali e difficilmente riproponibile in quel ruolo.
Ma, se il ministro Ivan Scalfarotto spinge per la strategia di poche, grandi fiere, qui da noi si discute ancora di chi nominare nei Cda con continui bilancini di equilibri dei poteri (decrescenti) del territorio a scapito dei bilanci, che anche loro diventano così dei "bilancini", delle aziende pubbliche e para pubbliche. Se un posto in Cda ai rampolli nobili o agli amici degli amici non si nega mai, leggete Il Sole 24 Ore per capire come altrove si fa a crescere e a sviluppare l'economia.
Fiere, alleanza Milano-Verona
di Emanuele Scarci, da Il Sole 24 Ore
Patto di ferro tra Veronafiere e Fiera Milano per lanciare una manifestazione internazionale annuale dedicata all'ortofrutta che punta su innovazione e mercati esteri. La partnership è stata presentata ieri a Verona nel corso di Fruit&Veg System. La nuova manifestazione, Fruit&Veg Innovation, nata dall'unione di Fruit Innovation a Milano e Fruit&Veg System a Verona, avrà cadenza annuale e si svolgerà alternativamente a Verona, negli anni pari, dando enfasi alla filiera e quindi alle tecnologie agricole ed a Milano negli anni dispari, con un focus sul prodotto finito. Il presidente di Veronafiere ieri ha detto che la manifestazione si rivolge a un settore con 500mila imprese e 20 miliardi di fatturato.
La prima edizione di Fruit&Veg Innovation si terrà dall'8 all'11 maggio 2017, in concomitanza con Tuttofood a Milano. In quest'ultima Veronafiere organizzerà anche lo spazio Wine Discovery dedicato al vino.
Dal ministero dello Sviluppo economico il sottosegretario Ivan Scalfarotto benedice l'intesa tra Milano e Verona. «Il nostro obiettivo - sostiene - è creare dei campioni nazionali in grado di lanciare il made in Italy. E che si superi la logica di una fiera sotto ogni campanile».
Cesena, detentrice della fiera di riferimento dell'ortofrutta, Macfrut, però ha scelto (pur figurando nella lista dei beneficiari di contributi pubblici) di non aderire alla nascita del campione nazionale auspicato da Scalfarotto. «Non spetta al Governo entrare nel merito delle singole scelte aziendali - osserva Scalfarotto - ma è finito il tempo dei soldi pubblici a pioggia. Al Governo spetta il disegno generale: presto apriremo un tavolo con il ministro Maurizio Martina e le fiere italiane per riflettere sulla migliore strategia».
Le foto scattate ieri ai due top manager di Milano e Verona sono un inedito. I tempi sono cambiati e quando si scorgono nuovi spazi di crescita si collabora. Del resto Milano e Verona avevano già trovato un'intesa su un evento congiunto (Samoter-Transpotec Logitec) da tenersi nel prossimo febbraio e che potrebbe ripetersi.
Insomma, l'asse lombardo-veneto nasce anche in funzione della holding fieristica regionale che comprenderà Bologna, Parma e Rimini? Gli interessati smentiscono. Corrado Peraboni, ad di Fiera Milano, preferisce soffermarsi sul fatto che «l'Italia deve poter vantare una fiera leader nei settori in cui esprime una produzione di eccellenza, come, per esempio, nel mobile e nel vino. Nell'ortofrutta siamo tra i massimi produttori europei e dobbiamo puntare su un evento internazionale leader, ovviamente aperto ad altri player». Forse Peraboni si riferisce a Fiera Cesena che però ha respinto le avance di Fiera Milano e ha firmato un accordo triennale con Rimini. Probabilmente anche in vista della costituenda holding regionale emiliano-romagnola.
Giovanni Mantovani, dg di Veronafiere, rincara la dose. «Non capiamo perchè - si chiede - la fiera di riferimento in Europa dell'ortofrtutta debba essere Fruit Logistica di Berlino quando i maggiori produttori sono Italia e Spagna. Il nostro è un accordo per il Sistema Italia ed è coerente con il programma governativo sul made in Italy che vedrà le maggiori fiere italiane collaborare ancora negli eventi che si terranno negli Usa».
Infine, quali sono le frecce nell'arco dell'asse lombardo-veneto per diventare fiera di riferimento? Peraboni sottolinea che l'identità di Fruit&Veg Innovation sarà determinata, in particolare, dai produttori di ortofrutta e non da quelli della meccanica.
Da Cesena fanno subito sapere che nell'ultima edizione di Macfrut la produzione e commercializzazione di ortofrutticoli era rappresentata dal 29% delle presenze e da 11mila mq lordi sui 33mila lordi complessivi della manifestazione.
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