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Fondi comunitari, bilancio di sette anni di programmazione veneta e primi impegni per il 2014-2020

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 10 Novembre 2015 alle 20:12 | 0 commenti

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Regione Veneto

“Se in Veneto ci sono 30 mila disoccupati in meno e il tasso di disoccupazione è del 6,6 % il merito è anche degli interventi di formazione, ricollocamento e inclusione sociale finanziati con le risorse del Fondo sociale europeo. I misuratori quantitativi e qualitativi sulla capacità di impegno e di spesa del Veneto evidenziano che il programma operativo 2007-2013 ha consentito di abbattere di un punto e mezzo il tasso di disoccupazione nella nostra regione”.

E’ uno degli indici di valutazione più evidenti sull’efficacia della gestione dei fondi comunitari in Veneto presentato oggi alle commissioni riunite del Consiglio regionale di palazzo Ferro-Fini da Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro e alla formazione, insieme ai colleghi Federico Caner (programmazione fondi Ue) e Giuseppe Pan (agricoltura).  Al centro del confronto tra Giunta e consiglieri -conclusosi con l‘approvazione delle tre rendicontazioni - sette anni di gestione dei fondi Fesr (sviluppo regionale), sviluppo rurale (Psr) e Fondo sociale europeo (Fse), per una partita complessiva che vale oltre 2 miliardi e 100 milioni di finanziamenti già liquidati. 

PSR. In testa, per capacità di impegno e di spesa, spicca l’agricoltura – fa notare l’assessore Giuseppe Pan – con ben 62.713 domande di aiuto finanziate, un miliardo e 42 milioni di impegni di spesa programmati e un miliardo e 36 milioni di risorse liquidate. Un portafoglio davvero gonfio (cofinanziato da Stato e Regione) che ha consentito alle imprese venete del settore primario di migliorare la propria competitività, di investire nel miglioramento ambientale, nella qualità delle colture e della vita in area rurale, in progetti di sviluppo locale (come i Leader). E visto che il Veneto è stato promosso a pieni voti per la buona ed efficiente gestione dei fondi comunitari per l’agricoltura nel settennio precedente, per il 2014-2020 la posta risulta in aumento: sono disponibili un miliardo e 184 milioni di euro, dei quali 510 di fonte comunitaria, 471 da parte dello Stato, 202 di cofinanziamento regionale. “Il Veneto è stata la prima regine in Italia a farsi approvare il Psr 2014-2020 – ha sottolineato Pan – e non ha perso tempo nell’aprire i bandi. Per il 2014 sono state ammesse 1637 domande per un totale di 114,7 milioni di aiuti concessi alla competitività delle filiere agroalimentari. E per il 2015 abbiamo già ricevuto 14 mila domande, per un monte complessivo di 266,4 milioni di aiuti richiesti”.

FSE. Anche sul fronte delle politiche sociali per il lavoro, l’occupazione e la formazione, la ‘performance’ del Veneto appare positiva. “In sette anni – rileva l’assessore Elena Donazzan – i diversi programmi attivati hanno contato ben 360.197 destinatari, tra lavoratori delle imprese in crisi, disoccupati, inoccupati, persone in stato di disagio sociale, nuovi imprenditori. Abbiamo investito 764 milioni di euro, per il 92 % già liquidato, per formare i lavoratori delle imprese,  riorientare e sostenere i disoccupati, avvicinare i giovani al mondo del lavoro, preparare studenti e ricercatori, reinsenrire socialmente e professionalmente persone disagiate. Il bilancio del ciclo di programmazione comunitaria appena concluso?  Quasi 72 mila lavoratori coinvolti in interventi di formazione continua, 94.400 lavoratori o ex lavoratori hanno partecipato a iniziative di riposizionamento nel mondo del lavoro, 30.500 disoccupati hanno partecipato a interventi formativi per il reinserimento, 1400 donne hanno fruito di bonus per conciliare vita familiare e vita professionale, 516 ricercatori universitari sono stati sostenuti nei progetti di ricerca. Merito di un approccio coordinato e unitario che ha consentito di promuovere iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo, come i lavori di pubblica utilità sul fronte dell’inclusione sociale, lo sviluppo dell’alternanza scuola-lavoro e la connessione tra istituti tecnici superiori  e imprese, che costituisce una peculiarità del modello formativo veneto”. Tra i risultati della programmazione comunitaria Elena Donazzan evidenzia anche Garanzia Giovani, il programma di rimotivazione dei giovani al lavoro o alla formazione che in un anno ha avvicinato oltre 50 mila giovani, offrendo un’occasione di impiego a 7 mila di essi e coinvolgendo 4300 aziende, con un investimento complessivo di 83,2 milioni di euro. “I buoni esiti occupazionali registrati a consuntivo dei sette anni di programmazione dei fondi comunitari – prospetta Donazzan – ci autorizzano a chiedere a Roma e a Bruxelles il rifinanziamento del FSE e di Garanzia Giovani. Con il ministro Poletti e le altre Regioni abbiamo già un’intesa per dare continuità alle migliori pratiche attuate. E il Veneto si candida, con i propri progetti, a diventare partner  affidabile per le nuove risorse Ue”

FESR. Anche per i 494 milioni del Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) il bilancio è ampiamente positivo. “Oltre il 90 per cento del piano finanziario approvato è stato pagato – sintetizza Federico Caner, assessore alla programmazione fondi Ue -  In sette anni abbiano portato a termine 3807 progetti di sviluppo. Che cosa abbiamo finanziato?  Nuova imprenditorialità, banda larga, cooperazione internazionale, prevenzione del rischio idrogeologico, iniziative di risparmio energetico sia nel pubblico che nel privato, il recupero di siti degradati, piste ciclabili, servizi informativi per le piccole e medie imprese. In Veneto la spesa effettuata sulla base dei programmi comunitari  risulta addirittura superiore a quella del target fissato dal Governo. E siamo già partiti con il nuovo ciclo 2014-2020. Ora abbiamo a disposizione altri 600 milioni, circa il 20 per cento di risorse in più da spendere rispetto al ciclo precedente. Il programma operativo del Veneto per il nuovo ciclo Fesr, approvato dal Consiglio regionale a luglio 2014, ha superato ad agosto 2015 l’esame della Commissione europea ed entro marzo 2016 partiranno i primi bandi  per i nuovi progetti”.

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