Quotidiano | Rassegna stampa | Categorie: Banche, Economia&Aziende

Gli artigiani in pensione, CorVeneto: trattati da pezzenti agli sportelli di BPVi e Veneto Banca

Di Rassegna Stampa Domenica 19 Febbraio 2017 alle 10:47 | 0 commenti

ArticleImage

«Entriamo in quella stessa banca che ci ha derubato e siamo trattati da pezzenti, da individui ed imprenditori falliti. Ci fosse almeno qualcuno che chiede scusa». Forse è uno sfogo come ne sono stati pronunciati a migliaia, fra i piccoli azionisti risparmiatori di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza. Ma quello mandato ieri di Fiorenzo Pastro, casa a 500 metri da quella Villa Loredan delle assemblee trionfali di Vincenzo Consoli e Flavio Trinca, con le slide colorate di inarrestabile ascesa , è lo spietato osservatorio dei 24 mila artigiani pensionati veneti di cui è il presidente. Sono quelli che, in larga misura, nemmeno possono riflettere sull'offerta di transazione perché i loro titoli sono stati comperati più di dieci anni fa e dunque, per effetto della prescrizione, non sono più un rischio legale. «Mi aspettavo che chi ci ha per anni accolto allo sportello come vecchi amici, a pacche sulle spalle, vedesse invece in noi i soci più fedeli, quelli che al valore di una banca cooperativa hanno sempre creduto».

Invece qualcuno dei pensionati della Confartigianato, risulta da un sondaggio condotto su 780 soci, è stato convinto ad acquistare titoli anche pochi anni fa, quando il prezzo superava i 40 euro. Così, prosegue ancora Pastro, dei 7.300 soci artigiani pensionati «ne ho almeno tremila che continuano a lavorare, anche a 80, 85 anni. Non credo sia solo per quella incontenibile passione del piccolo imprenditore che sta sotto il suo capannone finché riesce a stare in piedi. È l'istinto del non arrendersi, l'illusione di poter comunque rimontare qualcosa quando hai perso tutto». Perché anche nel popolo di chi è rimasto nudo corre la crudele linea di faglia. «Un giovane può tentare di rifarsi una vita, la nostra è passata e quello che è successo ci impedisce non solo di pensare al nostro futuro ma anche a quello dei nostri figli e nipoti».

Non sarà, però, che anche il mondo della microimpresa abbia qualcosa da rimproverarsi? «Periodi di vacche grasse in cui si concedeva allegramente li abbiamo sicuramente vissuti - riconosce Pastro - ma nove volte su dieci l'artigianato ha onorato gli impegni, e chi non ce l'ha fatta ha sicuramente perso la casa e le macchine senza far i giochetti di scatole cinesi. No, di questo non dobbiamo fare mea culpa . Non voglio la testa di nessuno, chiedo semplicemente che porgano a tutti noi delle scuse pubbliche, sincere».
di Gianni Favero, da Il Corriere del Veneto


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
Gli altri siti del nostro network