Quotidiano | Categorie: Banche

Strali di Report su Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Consob, Milena Gabanelli: Giuseppe Vegas si dimetta

Di Rassegna Stampa Lunedi 6 Giugno 2016 alle 09:11 | 0 commenti

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Ieri sera è andata in onda una puntata di Report incentrata sui casi Etruria, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca con una finestra particolare accesa sulla Consob. Ecco cosa scrive al riguardo Sergio Rizzo su Il Corriere della Sera.

«Presidente, o è in grado di produrre la smentita a questa lettera a lei indirizzata, protocollo numero 11038690, altrimenti credo che responsabilmente debba dimettersi». Un dilemma difficilmente eludibile, quello davanti al quale Milena Gabanelli ha posto ieri sera Giuseppe Vegas, chiudendo il servizio di «Report» curato da Giovanna Boursier sul pasticcio delle obbligazioni subordinate costato caro ai risparmiatori. Perché quella «nota informativa per il Sig. Presidente», firmata dal responsabile della divisione emittenti il 3 maggio del 2011, a cinque mesi esatti dal passaggio di Vegas alla presidenza della Consob, presenta aspetti da chiarire in fretta.

C'è scritto che la sua Commissione aveva deciso di eliminare dai prospetti destinati a mettere in guardia i risparmiatori alcune informazioni sugli «scenari probabilistici di rendimento dell'investimento».

E questo nonostante l'esistenza di una raccomandazione esattamente contraria della stessa Consob, peraltro mai abrogata. Gli scenari probabilistici sono calcoli che ti dicono la probabilità di perdita di quanto hai investito in titoli a rischio se succede un patatrac. Nel caso di alcune delle banche travolte dallo scandalo delle obbligazioni subordinate avrebbero detto per esempio che c'era il 60 per cento di possibilità di veder sfumare metà dei risparmi. Mentre qualche mese fa infuriava la bufera, Vegas dichiarava a Ballarò: «Questo meccanismo, un po' difficile se vogliamo, era stato ammesso come facoltativo da Consob nel 2009. Nel 2012 il Parlamento europeo con un regolamento ha escluso che si potesse richiedere questo tipo di strumento, quindi non potevamo richiederlo a nessuno». Non risulta l'esistenza di un divieto europeo, e comunque il pronunciamento di Strasburgo, datato 2012, sarebbe successivo di un anno alla lettera di cui stiamo parlando con cui si comunicava la decisione di eliminare gli scenari probabilistici dai prospetti informativi. La «nota informativa» recapitata a Vegas nel maggio 2011 faceva riferimento a un intervento dell'Assonime, l'associazione fra le società per azioni cui aderiscono pure le banche (dal 2009 ne esprimono la presidenza) e dopo aver ricordato che l'uso di quegli scenari era una prassi consolidata nel tempo, concludeva: «Conformemente alle indicazioni fornite per le vie brevi dalla S.V. al responsabile della divisione studi economici, gli Uffici, a prescindere da qualsiasi valutazione in merito all'opportunità, inviteranno gli emittenti a non inserire le predette informazioni sugli scenari di probabilità nel prospetto». Non solo. «Ne chiederanno l'eliminazione nel caso in cui il prospetto le dovesse comunque riportare per autonoma iniziativa del proponente». Traduzione: se una banca volesse comunque fornire agli investitori quelle informazioni supplementari sul rischio che corrono non potrà farlo. Ma la Consob non dovrebbe tutelare i risparmiatori?

di Sergio Rizzo, da Il Corriere della Sera


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