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I fabbisogni professionali delle imprese vicentine: aumentano leggermente e sono più stabili le assunzioni programmate

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 7 Novembre 2016 alle 17:02 | 0 commenti

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Di seguito i dati forniti dalla Camera di Commercio di Vicenza sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese elaborati dal Sistema Informativo Excelsior

Le assunzioni programmate

Il Sistema informativo Excelsior fornisce i dati sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese con una dettagliata disaggregazione settoriale, dimensionale e territoriale. L’analisi delle assunzioni è essenziale per fornire utili indicazioni sia per i decision maker nelle formulazioni di politiche attive per il lavoro e di contrasto alla disoccupazione, sia per i centri per l’impiego e le agenzie di formazione nella definizione dei percorsi di accompagnamento al lavoro e di professionalizzazione mirata per i giovani e per i lavoratori.

Ciò premesso, il numero di assunzioni previsto per tutto l’anno 2016 che sarà realizzato dalle imprese del settore privato è pari a 10.530 con un lieve aumento rispetto alle 10.490 assunzioni programmate nel 2015 (+2%): tale incremento è minore tanto del valore veneto quanto del valore nazionale rispettivamente pari a +6% e +8%. Significativo l’aumento, supportato dal permanere delle misure decontributive seppur ridotte, della quota di assunzioni con contratti stabili (tempo indeterminato e apprendistato) passata dal 26% del 2015 al 34% del 2016. Scendono invece la quota di assunzione “a termine” (tempo determinato e altre forme) dal 43% dell’anno scorso al 37% di quest’anno, e la quota di assunzione con contratti atipici (interinali e collaboratori) dal 31% al 29%.

La percentuale di imprese vicentine con dipendenti che prevedono assunzioni di personale nel 2016 è pari al 20,3%; tale valore conferma la tendenza positiva iniziata l’anno scorso (nel 2015 era 17,7%) dopo una sostanziale stabilità nel triennio attorno al 14%. Sono grandezze che restano comunque molto lontane dal livello pre-crisi: nel 2008. L’incidenza di imprese che programmava assunzioni era quasi un terzo del totale (30,7%).

Molto rilevante la differente propensione delle imprese esportatrici e innovatrici a programmare assunzioni rispetto alle altre imprese: la quota di imprese esportatrici che hanno assunto o assumeranno personale nel 2016 è pari al 36% e analogamente la percentuale di imprese innovatrici è pari a 34,1%: si può quindi sostenere che il sostegno a imprese che operano all’estero e che realizzano innovazioni di prodotto o di processo è una politica positiva per l’allargamento della base occupazionale.

Sotto il profilo settoriale, la macroarea in cui risulta più elevata la quota di imprese che prevedono assunzioni è quella delle public utilities: tale valore è significativamente più alto rispetto alla media ed è pari al 33,8%. Si situano al di sopra della media anche la quota di imprese che hanno programmato assunzioni nel manifatturiero (25,5%) e nel collegato comparto dei servizi alle imprese (23,5%). La quota di imprese che hanno assunto o assumeranno nuove personale è in linea con la media provinciale nel settore del turismo mentre la quota si ridimensiona nel commercio (16,4%), nelle costruzioni (15,3%) e nei servizi alle persone (14%).

Le assunzioni previste nel 2016: principali caratteristiche

I bassi livelli della domanda di lavoro e gli alti livelli dell’offerta hanno portato, sia in provincia di Vicenza che in tutt’Italia, a una riduzione delle difficoltà segnalate dalle imprese nel reperire le figure che intendono assumere. Nel 2016 questi problemi interesseranno il 16,1% delle assunzioni previste nella provincia (comunque circa 3,5 punti in più rispetto al dato del 2015). Tale quota, pur crescente, resta lontana dai valori registrati tra il 2009 e il 2010 (25-26%). Le cause della difficoltà di reperimento sono distribuite quasi equamente tra l’inadeguata preparazione dei candidati (7,5% del totale) e la scarsità di candidati disponibili all’assunzione (8,6%). Tra i principali settori dell’economia provinciale, le difficoltà di reperimento sono più frequenti nelle imprese di costruzione (a quasi metà delle assunzioni nel settore sono difficili, 49,4%).

L’età non è giudicata rilevante per il 43,6% dei nuovi assunti. Tra le assunzioni rimanenti la classe d’età maggiormente richiesta è quella compresa tra i 25 ed i 29 anni (28,3% delle nuove entrate) seguita dal segmento 30-44 anni (16,6%); solo l’8,7% dei nuovi assunti sarà un giovane fino a 24 anni e la quota dei lavoratori più anziani (oltre i 45 anni) richiesti non supera un modesto 2,8%: una delle sfide principali della riforma delle politiche attive del lavoro, ancora in atto, sarà quella di fornire un supporto a chi deve entrare e soprattutto rientrare nel mercato del lavoro.

La dicotomia del mercato del lavoro, evidente nei dati Istat sulle Forze di lavoro (in provincia il tasso di disoccupazione maschile è il 3,8% mentre quello femminile, pur in calo, si attesta al 6,2%) emerge, almeno parzialmente, anche dai dati Excelsior. Circa metà delle assunzioni programmate nel 2016 sono neutre rispetto al genere, anche se la quota dei lavori per i quali si preferisce un maschio è pari a circa un terzo del totale. Tale incidenza sale al 52,9% nell’industria mentre nei servizi la situazione appare più equilibrata con una generale preferenza per il genere femminile soprattutto nel commercio.

Il 2016 evidenzia un leggero aumento delle assunzioni di lavoratori immigrati, la cui quota massima sul totale è pari al 13%, dato comunque inferiore alla media veneta e italiana. Tale percentuale si discosta in modo rilevante dalle quote di personale straniero richiesto dalle imprese beriche prima della crisi (si superava ampiamente il 30% del totale delle assunzioni). La diminuzione dell’attrattività dell’economia provinciale per i lavoratori stranieri è confermata anche da altri dati: il saldo migratorio è stato negativo e anche quello naturale, fino a poco tempo fa sostenuto anche dalle nascite nei nuclei famigliari stranieri, è risultato calante e negativo, inoltre le iscrizioni di alunni stranieri nelle scuole vicentine sono diminuite. Sotto il profilo settoriale, in provincia, il segmento economico che richiede maggiormente lavoratori stranieri è l’area dei servizi alle persone.

Le figure professionali e i titoli di studio più richiesti

Nel 2016, in provincia di Vicenza, le assunzioni di figure di alto profilo, cioè dirigenti, specialisti e tecnici si attesteranno a 2.050 unità, pari al 19,5% del totale, quota superiore alla media nazionale (16,5%). Nel confronto con il 2015 emerge che la quota di assunzioni di alto profilo diminuisce, anche se la tendenza di medio periodo è di un assestamento attorno al 20-25% del totale.

Più nel dettaglio, analizzando le richieste delle imprese dal livello di competenze più elevato, si nota che le assunzione di figure relative a dirigenti e professioni specialistiche saranno 530 (il 5% delle assunzioni programmate): all’interno di questa categoria le figura più richieste saranno quelli degli “Ingegneri, architetti e professioni assimilate” (160 assunzioni programmate).

Le figure legate alle professioni tecniche rappresentano il 14,3% (1.510 assunzioni): in questa macro-categoria i più richiesti sono le “Professioni tecniche in attività organizzative, amministrative, finanziarie e commerciali” (770 entrate programmate) seguite dalle “Professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione” (550).

Nella macro-categoria delle professioni esecutive del lavoro d’ufficio sono catalogate 1.510 assunzioni programmate (14,3%) e le figure più richieste sono quelle degli “Impiegati addetti alle funzioni di segreteria e alle macchine da ufficio” (910 entrate) e degli “Impiegati addetti ai movimenti di denaro e all'assistenza clienti” (330).

Nella macro-area delle professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi si concentra il maggior numero di assunzioni: 2.690 entrate pari al 25,5% del totale delle entrate programmate. Molte assunzioni riguarderanno le “Professioni qualificate nelle attività commerciali” (1.170) e le “Professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione” (910 assunzioni).

La macro-categoria degli artigiani, operai specializzati e agricoltori raccolgono quelle professioni caratterizzate da grande abilità manuale e rappresentano il 14,8% delle figure richieste (1.560). In questo ambito i più richiesti sono gli “Artigiani e operai specializzati metalmeccanici montatori e manutentori di macchine” (680 entrate).

In provincia, le assunzioni programmate di “conduttori di impianti e operai addetti ai macchinari” sono 1.800 (17,1%) e riguarderanno principalmente “Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e addetti al montaggio” (1.100) e “Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento” (390). Infine le assunzioni legate a professioni non qualificate genereranno 910 nuovi posti di lavoro (8,6%).

Delle 10.530 assunzioni programmate nel 2016 1.280 interesseranno persone laureate (12,2%), 4.880 diplomati della scuola superiore (46,3%), 1.960 in possesso della qualifica professionale (18,6%) e 2.410 figure a cui non verrà richiesta una formazione scolastica specifica. Rispetto al 2014 vi è una riduzione della quota percentuale di entrate di persone laureate (meno due punti percentuali) mentre è in aumento la quota di persone diplomate: il dato relativo alla quota di assunzioni di laureati e diplomati è comunque migliore della media regionale e nazionale (circa il 59% a Vicenza, quota superiore di 7 punti rispetto alla media nazionale). Gli indirizzi di laurea più richiesti dalle imprese sono quello economico (360 entrate), seguito da vari indirizzi di ingegneria: ingegneria industriale (190) e ingegneria elettronica e dell’informazione (150). Gli indirizzi di livello secondario preferiti dalle imprese vicentine sono invece quello relativo ad amministrazione, finanza e marketing (1.300 assunzioni), quello relativo a meccanica, meccatronica ed energia (680) e, con un’importanza minore, quello relativo a turismo, enogastronomia e ospitalità (440).

Per quanto riguarda le competenze trasversali, cioè non specificamente collegate alla professione da svolgere, le imprese vicentine - nel momento in cui assumono personale laureato e diplomato - considerano prioritarie la capacità di lavorare in autonomia, la capacità di lavorare in gruppo qualità indicate quali “molto importanti” per circa il 44-45% delle assunzioni programmate.

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