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I piani di Atlante per i vecchi soci della BPVi: warrant o azioni a forte sconto

Di Gianfri Bogart Venerdi 10 Giugno 2016 alle 23:08 | 0 commenti

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Secondo Matteo Buffolo di VeneziePost per consentire agli azionisti di BPVi di rifarsi di parte delle perdite sarebbero allo studio due ipotesi di cui si fa menzione ufficialmente nella nota in cui il fondo Atlante ha annunciato i nuovi vertici di Popolare di Vicenza e arrivate sul tavolo di Penati proprio grazie al discusso e confermato ad Francesco Iorio. Le due ipotesi allo studio, quella di un 'warrant', per ora privilegiata, e un'altra strada, che porti i vecchi soci a rientrare, con uno sconto fortissimo, nel capitale sociale, si basano sul fatto che la raccolta di Banca Popolare di Vicenza è "ancora legatissima a quanto portano i clienti storici, ovvero gli industriali e gli imprenditori vicentini e delle province in cui è più presente. Che, gioco forza, sono anche fra gli azionisti che si sono maggiormente scottati con la distruzione di capitale di questi anni e con il calo repentino delle azioni da 62,5 a 10 centesimi, bruciando interi patrimoni. E che, proprio per questo, potrebbero essere tentati di portare la liquidità e le operazioni in altri istituti".

La prima ipotesi per "recuperare" fiducia (e denaro) è che, come fatto all'epoca del crac del Banco Ambrosiano, "vengano emessi dei warrant. Ovvero dei contratti finanziari che possono essere convertiti in azioni a un prezzo prefissato - ad esempio a 10 centesimi, il valore a cui Atlante stesso ha sottoscritto l'aumento di capitale - dopo un determinato periodo di tempo. È evidente che, se in questo lasso di tempo, la banca avrà acquistato valore, convertire questi strumenti e acquistare così nuovi titoli porterà un po' di sollievo ai vecchi soci. L'altra ipotesi, più complicata, prevederebbe una cessione diretta di una quota del capitale in mano ad Atlante alla platea degli altri soci: sarebbe un modo per il fondo di rientrare da subito di parte dell'investimento e per gli azionisti di tenere la banca maggiormente legata al territorio dove è nata e si è sviluppata. Nel primo caso al centro della discussione sono le tempistiche: è ovvio che chi si trova ridotto dal 100% a meno dell'1% del capitale punti ad un warrant con una scadenza più lunga possibile, per recuperare quanto più possibile della perdita subita. Nell'altro invece le variabili sono la quota che Atlante potrebbe cedere e il prezzo, fermo restando che il fondo, ovviamente, manterrà il controllo della banca per poter procedere a una ristrutturazione che, per Penati, sarà a favore di tutti gli azionisti".


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