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Il colpo di spugna su BPVi e Veneto Banca, Luca Canale: è tempo di elezioni, i truffati premano sui politici responsabili

Di Lettere al direttore Mercoledi 27 Settembre 2017 alle 10:08 | 0 commenti

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Come già evidenziato in passato il decreto del Governo sulle banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ha eliminato per i risparmiatori diverse possibilità di rivolgersi alla Magistratura. In particolare:
- le cause civili contro gli istituti saranno destinate a estinguersi causa fallimento della controparte (possono anche chiamarla Liquidazione Coatta Amministrativa, ma sempre di fallimento si tratta);
- Le cause civili contro funzionari, dirigenti ed amministratori possono continuare;
- Le cause penali sono sempre più a rischio prescrizione (ricordiamo l'udienza in Cassazione il 22 Ottobre per le misure cautelari del processo BPVi);

- Gli arbitrati sono destinati ad essere respinti e/o annullati causa revoca della licenza bancaria a BPVI e Veneto Banca.
- Il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'uomo promosso da alcuni esponenti politici locali rimane in pista, e costituisce una ulteriore forma di pressione politica addizionale sul Governo nazionale (www.ricorsocedu.it);
- L'insinuazione al passivo viene portata avanti da diverse associazioni, ma più per mantenere una pressione e ribadire i propri diritti in vista di misure risarcitorie da decidere a livello politico, che per concrete possibilità di ricavare qualcosa dal fallimento.

A livello politico, dopo gli iniziali tentativi (da parte di esponenti locali della maggioranza di Governo) di nascondere il sole con il dito, dopo le rassicuranti affermazioni del Governo ("abbiamo salvato i risparmiatori"), molti esponenti PD cominciano a rendersi conto di quanto grande sia l'astio verso questo decreto (votato con la fiducia) che dispensa per l'ennesima volta risorse alle Banche senza però identificare responsabilità ne tantomeno prevedere ristori per i truffati.
I tentativi di "tenere buoni" gli elettori con promesse ed ordini del giorno, in assenza di celeri e concrete misure di risarcimento sembrano destinati a ritorcersi contro il partito di maggioranza sempre più relativa, che nelle zone maggiormente colpite (non solo dalle Banche Venete, ma anche dalle "4 banchette" di renziana memoria) rischia di scivolare, secondo sondaggi informali, verso risultati elettorali da cifra singola.

Non dubitiamo che nei prossimi mesi verranno annunciate misure volte a favorire un risarcimento, ricordiamoci che siamo praticamente già entrati nella campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, ma obiettivamente NON crediamo che ci sia la volontà, da parte di questa maggioranza, di risolvere il problema che hanno in gran parte contribuito a creare.

Ricordiamo infatti che:
- A Marzo 2016 in pochi giorni è stato messo in piedi il Fondo Atlante (da oltre 4,5 mld), con capitali privati sotto forte pressione governativa;
- A Dicembre 2016 in poche ore sono stati stanziati 20 mld di euro per sostenere le banche in difficoltà (MPS, BPVI e VB in primis);
- A Giugno 2017 in 17 minuti il Governo ha impegnato lo Stato per 17 e rotti mld, per "regalare" quanto di profittevole fosse rimasto di BPVI e Veneto Banca a Banca Intesa Sanpaolo.
Stanti i precedenti, questo governo ha avuto tutte le opportunità ed il tempo per rendere giustizia ai truffati.

Ma piuttosto che ammettere che non una, non due, ma ben 6 banche, decisamente non microscopiche, avevano truffato i propri clienti è stato preferito farle fallire.

Lo Stato da figura terza, da Garante, da Controllore, si è trasformato in attore primario salvando dal fallimento MPS e dal giudizio e dal risarcimento gli amministratori truffaldini delle Banche Venete e non solo.
Rimaniamo in attesa di vedere cosa succederà con la Banca Popolare di Bari, prossima in lista tra le grandi banche "sistemiche-ma-anche-no", "solvibili-fino-a-una-settimana-prima" e "fallite-ma-senza-bancarotta".

Gli organi di vigilanza (BCE, Banca d'Italia e CONSOB) stanno continuando a frustare i due cavalli morti (BPVI e VB) comminando multe faraoniche.
A che pro?
Non potevano farlo prima?
Ora la loro manovra sembra essere utile solo ad auto assolversi da ogni responsabilità giustificandosi ex-post.
"Vedete? Noi gli abbiamo dato la multa! NON eravamo complici!"
"Sì, ma con 15 anni di ritardo, e a banca fallita!"

Dal punto di vista sindacale appare evidente la miopia dei sindacati coinvolti, le ultime notizie danno circa 600 filiali in chiusura (su circa 1000) entro fine gennaio 2017, ed ulteriori (oltre a quelli già previsti) 900 esuberi nelle società collegate a BPVI e VB.
In difesa dei dipendenti è sceso in campo anche Avvenire, il periodico delle Conferenza Episcopale Italiana, dichiarando che trattasi di una "guerra tra poveri".
Non possiamo che sottoscrivere, si tratta proprio di una guerra tra chi ha perso i propri risparmi e chi quei risparmi li doveva gestire.
La difesa messa in campo da molti del "dover obbedire agli ordini" somiglia purtroppo a quanto sostenuto da molti nel dopoguerra; a livello internazionale questa linea NON è mai stata accettata, neanche per i militari, ma a livello italiano non abbiamo mai avuto un processo tipo Norimberga che potesse stabilire principi e responsabilità.
Pur rilevando che "non tutti i dipendenti dei due istituti sono responsabili", assolvendoli tutti (anche chi di responsabilità ne ha eccome!) si macchiano indirettamente anche quelli che risulterebbero effettivamente privi di responsabilità.
E d'altra parte quella di portare in giudizio i funzionari di sportello e i direttori, la "prima linea", è (pur con costi per molti non sostenibili) una delle poche opzioni rimaste ai risparmiatori, grazie al colpo di spugna operato dallo Stato.

Tutti innocenti, tutti assolti quindi?
Assolutamente NO, nonostante vi sia un evidente tentativo di insabbiare la questione, di farla cadere nel dimenticatoio, di far mollare la presa per sfiancamento ai molti che hanno intrapreso questa lotta.
Sulla questione delle Banche e delle truffe bancarie si giocherà una buona fetta della prossima campagna elettorale.
Starà a noi truffati cercare di mantenere la pressione sulla politica per cercare di ottenere un risarcimento, e di punire con il voto quelle forze politiche che hanno contribuito a creare il problema.
Dovremo pertanto stare molto attenti a non cedere ad annunci o impegni generici, ma chiedere di vedere risultati concreti, provvedimenti pubblicati in Gazzetta Ufficiale e risarcimenti effettivi, prima di mollare la presa.

Buona Giornata

Luca Canale


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