Il Fatto, la Serenissima concessione: la proroga al 2026 è un regalo dell'Anas ai gestori
Mercoledi 1 Giugno 2016 alle 09:59 | 0 commenti
Ha il sapore del regalo quello che l'Anas ha fatto alla società A4, concessionaria dell'autostrada Brescia-Padova, e agli spagnoli Abertis. Il 10 maggio scorso il gruppo spagnolo si è assicurato il 51,4% di A4 Holding (Autostrada Brescia-Padova Spa), la cosiddetta Serenissima, per 594 milioni di euro.
Nell'A4 il socio di maggioranza è Banca Intesa con il 44,8%, seguita dal gruppo Astaldi (società ingegneristica) e dalla famiglia Tabacchi (un tempo proprietari di Safilo), che però questi quattrini li vedranno solo nel gennaio 2023, perché ora Abertis (che può contare sul sostegno di un pool di banche spagnole tra cui Caixa Bank), dovrà versare un anticipo di soli 5 milioni nei prossimi mesi. In compenso, però, potrà incassare gli introiti di una delle autostrade più trafficate d'Italia: quei 146 km, infatti, rappresentano la terza strada nazionale per traffico, con 91 mila veicoli al giorno e 340 milioni di ricavi annui.
La concessione comprende anche l'A31, ovvero l'autostrada Valdastico (89 km) che vanta un traffico medio giornaliero di 12 mila veicoli, suddivisa delle tratte Vicenza-Piovene Rocchette di 36 km e di Vicenza-Badia Polesine di 53 km. Il contratto, che dovrà avere il via libera dal Cipe, comprende però l'impegno da parte degli spagnoli a realizzare una nuova Valdastico Nord arrivando quasi fino a Trento - ovvero il collegamento tra l'A31 e l'A22 del Brennero - al posto di quella vecchia, ormai considerata inadeguata. In questo modo la Valdastico diventerebbe quanto mai strategica nei collegamenti tra Italia del Nord e l'Europa orientale.
Il problema è che questa operazione sembra un enorme regalo di Anas, quindi del governo Renzi, alla Brescia-Padova Spa. L'A4, infatti, è stata data in concessione dall'Anas nel lontano luglio del 1956. Le concessioni statali hanno un limite massimo di 30 anni, dopodiché si dovrebbe procedere a nuova gara. La scadenza di questa concessione, invece, è stata più volte prorogata fino al 2007, quando ad A4 è stata concessa un'ulteriore proroga al 31 dicembre 2026 in funzione, però, secondo il contratto, della realizzazione della Valdastico Nord, il cui progetto sarebbe dovuto essere presentato entro il 30 giugno 2013. Lo Stato, a fronte della mancata realizzazione della Valdastico Nord, si sarebbe dovuto riprendere la concessione e rimetterla a gara.
Cosa che però non è stata fatta: A4continua a gestire la Serenissima e, a seguito di una sorta di gara privata, firma un accordo in esclusiva per la vendita del 51 per cento della concessione ad Abertis. Un bel regalo non solo agli spagnoli - che però ora dovranno realizzare la Valdastico - ma soprattutto all'A4 che, senza colpo ferire, incassa 594 milioni.
Insomma, racconta il senatore Lucio Malan che sulla vicenda ha presentato diverse interrogazioni in Parlamento e al ministero delle Infrastrutture e ha fatto ricorso alla Corte dei conti, "il governo ha trasferito a una società privata un patrimonio pubblico del valore totale di 1 miliardo e 200 milioni". E comunque, anche volendo dare la concessione agli spagnoli, "poteva farlo direttamente lo Stato, con introito per le casse pubbliche, e non lasciare questo affare a una società privata di cui Banca Intesa detiene la maggioranza".
Quella che si contesta, come si legge anche dall'esposto alla Corte dei Conti, "è la cessione del tutto discrezionale di un bene pubblico a un soggetto privato, con un'ingente perdita per le casse dello Stato di quasi 600 milioni". Non è la prima volta che Abertis prova a mettere le mani sulle autostrade italiane.
Ci provò già nel 2006, sempre sulla Brescia-Padova, ma allora a mettersi di mezzo fu l'allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Nel 2009, invece, gli spagnoli tentarono di prendersi la Torino-Milano con un'offerta da 1,3 miliardi che non andò a segno. Ora, invece, dopo aver conquistato le torri di Wind mettendo sul piatto 693 milioni di euro, sono finalmente riusciti nel loro vecchio pallino: la conquista della Serenissima. E questa volta il governo ha lasciato fare.
di Gianluca Roselli, da Il Fatto Quotidiano
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