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Il figlio di un socio invalido della BPVi scrive a [email protected]: serve l'autentica notarile per firma di adesione a transazione? Banca Popolare di Vicenza: no, basta delega

Di Risposte agli azionisti Venerdi 3 Marzo 2017 alle 08:20 | 0 commenti

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Ci scrive a [email protected], l'indirizzo da noi dedicato all'evidenziazione di problemi e di soluzioni possibili per i soci delle vecchie BPVi e Veneto Banca, un lettore per conto del papà socio della Banca Popolare di Vicenza che sta valutando l'adesione alla transazione proposta ma trova delle difficoltà "tecniche" visto che il padre è invalido e non può recarsi in filiale per la sottoscrizione dell'accordo e che dalla filiale stessa sarebbe stato indirizzato al comune per una autenticazione "domiciliare" della firma per la quale, però, sta trovando obiezioni formali. Vi proponiamo la lettera col problema e la soluzione indicataci dalla direzione della Popolare vicentina, che supererebbe gli ostacoli indicati dalla filiale e dal numero verde della banca stessa.

Buongiorno, volevo segnalarVi un problema: mio padre, sfortunato possessore delle azioni Bpvi, sta valutando se aderire all'accordo di ristoro che scade il 22 c.m.; egli è invalido e pertando (pur essendo in grado di firmare) avrebbe difficoltà a recarsi in Filiale. Ho contattato la banca che mi ha detto che è sufficiente l'autenticazione della firma a domicilio da parte di un incaricato comunale.

Senonchè, l'anagrafe del Comune di residenza di mio Padre, dopo aver analizzato la bozza del documento che egli dovrebbe firmare, ci ha detto che, trattandoci di accordo tra privati, l'autentica non rientra tra le loro competenze. Alla banca tuttavia, alla quale avevamo riferito ciò, risulta che qualche comune abbia invece effettuato il servizio.

Il numero verde della Bpvi, predisposto per l'assistenza dei soci, ha invece riferito che serve una procura speciale notarile. Voi avete qualche informazione più precisa in merito ? Perchè se si dovesse ricorrere al notaio (il cui costo per tale procura non sappiamo nemmeno a quanto ammonti), immagino che più di qualcuno che si trova nella situazione di mio padre, forse, rinuncerebbe al rimborso, tanto più che il buon esito dello stesso è subordinato al famoso 80% di adesione e, quindi (in caso di mancato raggiungimento), si butterebbero altri soldi (quelli per il notaio) dalla finestra...

Se, infine, non ci fosse alternativa al notaio, sarebbe quantomeno auspicabile che la banca si convenzionasse con i notai del territorio per offrire tariffe sostenibili...

Grazie per l'attenzione.

Rimango in attesa di vostri chiarimenti.

 

Ecco quanto rispostoci dalla direzione centrale della BPVi che parrebbe azzerare i problemi

Gentile direttore, sarà sufficiente che il socio firmi una delega a una persona di sua fiducia. La firma sarà confrontata con lo specimen depositato in banca. Non è assolutamente necessario il ricorso al notaio


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