Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Insinuazione al passivo di BPVi e Veneto Banca in liquidazione, Corriere del Veneto: entro il 24 agosto, meglio non rischiare

Di Rassegna Stampa Domenica 23 Luglio 2017 alle 09:54 | 0 commenti

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Nessuna deroga al termine del 24 agosto per presentare istanza di insinuazione al passivo fallimentare delle due ex popolari venete. Da quella data in poi, chiusa una corsa contro il tempo che mette in discussione le ferie degli studi legali, si potrà pensare alle procedure per il ristoro delle obbligazioni subordinate, così come prevede il decreto in discussione al Parlamento, mentre alcuni professionisti non escludono l'attivazione di cause contro i dipendenti dei due istituti «responsabili» di aver imbrogliato i clienti. Macchine avanti tutta, insomma, anche perché, come fa presente Renato Bertelle, avvocato di Vicenza, «non c'è chiarezza sull'applicabilità della norma della sospensione feriale dei termini per chiedere di entrare nelle passività.

Gli stessi giudici di sezioni diverse del medesimo tribunale la pensano in modo diverso. Per precauzione, dunque, è meglio presentare tutte le carte entro il 24 agosto». Se Bertelle ha sulla scrivania circa 20o dossier, quasi mille sono quelli di cui si deve occupare iil collega Matteo Moschini, di Treviso. Il quale, oltre a questo canale e a quello dell'Acf, medita seriamente di innescare azioni legali verso i lavoratori delle ex popolari che hanno venduto le azioni di carta straccia ai soci. «Cercheremo di analizzare bene e di considerare in prevalenza i titoli piazzati più di recente - aggiunge - in particolare se sono stati venduti in più riprese dallo stesso dipendente. Aggredire le banche non si può più, non possiamo ritirarci con le pive nel sacco». Trascinare in

tribunale chi stava dietro lo sportello, però, per Sergio Calvetti, altro legale fra i più combattivi che ha in mano seimila casi, significa «fare una guerra fra disgraziati. Vogliamo forse portare via a questa gente le loro casette comprate con il mutuo? In sede penale poi serve il dolo, la colpa grave non basta, e per queste vicende sarebbe molto difficile dimostrarlo». «Cause ai lavoratori? Assolutamente mai», è la posizione di Valter Rigobon, leader di Adiconsum Veneto. «Per il resto invito chi voglia muoversi per essere risarcito delle obbligazioni, e calcoliamo che in ballo ci siano valori per 15o milioni di euro, ad attendere il 2,5 agosto, quando, cioè, avremo concluso con le domande di insinuazione al passivo».

di Gianni Favero, da Il Corriere del Veneto


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