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La "confessione" a GQ del fervente cattolico Matteo Marzotto: ero scarso a scuola, forse non ho capito i "tecnicismi" ma non ho evaso, le donne spesso mi piantano, mi piace il silenzio... Matteo, se non ora, quando?

Di Edoardo Andrein Domenica 16 Ottobre 2016 alle 16:19 | 0 commenti

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Una confessione su lavoro e famiglia alla soglia dei cinquant'anni, da fervente cattolico quale si definisce. Solo che davanti a Matteo Marzotto non c'era un prete, ma un giornalista che ha riportato tutto su una delle riviste più conosciute in Italia e nel Mondo: GQ. Il rampollo vicentino, presidente di Fiera di Vicenza, che con la sua gestione è passata di fatto nelle mani di quella di Rimini, ed ex componente del cda della Banca Popolare di Vicenza a guida Gianni Zonin, si è confidato a Giovanni Audiffredi mostrando anche le foto del suo archivio di gioventù (in questa aveva 10 anni).A partire dalle considerazioni sulla famiglia, tra cui sua madre Marta Marzotto scomparsa questa estate, senza la quale dice di sentirsi ancora più solo.

"Una parte della mia famiglia si è comportata male con me - accusa Matteo, che poi aggiunge - 
Ho studiato poco e male, a scuola sono stato proprio scarso: ero il quinto figlio e non è che sia stato tanto seguito".
Ma un altro aspetto interessante riguarda la condanna in primo grado per evasione fiscale conseguente alla vendita di Valentino Fashion Group al fondo Permira:
"È un fatto doloroso che mi tormenta - spiega Marzotto -. Se ci sono state delle irregolarità, non ho inteso farle: ci sono di mezzo dei tecnicismi che ignoro. Non ho patteggiato, mi prendo le mie responsabilità e non scappo dal mio Paese. Con tutta le charity che ho fatto, mi offende che si possa pensare che sia un evasore seriale. Hanno cercato di farmi passare per un farabutto, questa è la tragedia". 
Una tragedia, quindi, per un manager del suo livello e con tante "charity" fatte, anche la sua dichiarazione dei redditi del 2013, nella quale compaiono solo 60.018 euro...
Poi il capitolo donne, una parte rilevante nella vita del cinquantenne playboy vicentino da Naomi Campbell in giù: "Sono stato spesso piantato, con un biglietto o messaggino. Il "pacchetto famiglia" non fa per me".
Infine il buon Matteo confida di essere diventato un fervente cattolico: sarà per questo che la sua Bmw rossa fiammante la si vede parcheggiata in piazza Duomo in zona Ztl a Vicenza:
"Ho un padre spirituale, faccio i miei pellegrinaggi, professioni di fede davanti a tremila persone, cerco di seguire il Vangelo".
Con il colpo ad effetto conclusivo:
"Io sto volentieri a Valdagno, nel silenzio". 
Ecco, forse sarebbe il caso di starci, però.
A Valdagno?
No, in silenzio.


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