Quotidiano | Categorie: Banche, Fatti, Economia&Aziende

Ex BPVi e Veneto Banca, Paolo Ghezzi dei bancari First Cisl: "vanno messi in sicurezza settore bancario e territorio ma servono anche rapidità della magistratura e reato di disastro bancario"

Di Monica Zoppelletto Mercoledi 28 Giugno 2017 alle 15:38 | 0 commenti

Sulla liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca il nostro direttore Giovanni Coviello ha intervistato, dopo Luigi Ugone di "Noi che credevamo nella BPVi" e Marco Paccagnella e Fabrizio Zampieri di Federcontribuenti Italia, anche Paolo Ghezzi, segretario di gruppo First Cisl BPVi, uno dei sindacati più rappresentativi dei bancari "C'è un forte malessere dei dipendenti per quello che è successo - ci ha detto Ghezzi il 26 giugno scorso - e bisogna capire che chi ha portato la banca al dissesto non sono stati di certo i dipendenti, che tra l'altro hanno vissuto e vivomo momenti complessi nel rapporto con i clienti. C'è stata miopia del settore delle banche. Ora c'è la necessità di mettere il settore in sicurezza".

"Sarebbe giusto procedere per il reato di disastro bancario, aggiunge Ghezzi, come ha proposto il nostro segretario generale Giulio Romani- conclude - ma bisogna anche applicare con severità le leggi esistenti con severità e con una velocità della magistratura che oggi a Vicenza non sembra quella ideale...".

Queste  e tante altre cose ha detto Paolo Ghezzi, che vale la pena di ascoltare anche per le riflessioni che fa "sui riflessi negativi che la soluzione trovata, di certo ascrivìbile al merito di Intesa Sanpaolo, avrà per gli affidamenti e il credito a chi magari aveva fidi in più di una delle tre banche, diventate ora un'entità unica che non potrà concedere la somma dei fidi agli affidati per le regole bancarie vigenti. Anche se Carlo Messina ha subito annunciato linee di credito per ulteriori 5 miliardi la situazione andrà monitorata attentamente per tutti gli aspetti e non solo per quelli che riguardano i dipendenti che noi rappresentiamo, che sono anche soci per la gran parte e che devono penasre a soluzioni globali per il territorio perchè quello odierno non sia solo una tappo messo su una grande falla pronta a riaprirsi se la soluzione non sarà di sistema e di rivisitazione del modus operandi delle banche..."-


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