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Migranti, Mocanu: Romania e Ungheria non possono rifiutare le quote di immigrati

Di Citizen Writers Domenica 13 Settembre 2015 alle 22:38 | 0 commenti

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Riceviamo da Marian Mocanu dell'associazione Europei per l'Italia e pubblichiamo

Il premier Victor Ponta durante il Consiglio Europeo ha detto “no” alle quote obbligatorie di immigrati ed ha annunciato che la Romania è in grado di ospitare solo 1780 rifugiati perchè un numero più alto di stranieri musulmani potrebbe destabilizzare il Paese. 

Se la Romania e l'Ungheria vogliono continuare a far parte della Unione Europea, entrare nell’area Schengen, dovrebbero capire che oltre i vantaggi che porta l’appartenenza alla UE ci sono anche dei problemi che vanno affrontati insieme. Essere europei significa avere un senso di civiltà ma anche capire che gli stati membri si devono aiutare tra di loro ad affrontare anche situazioni complesse. Victor Ponta dice che non vuole nessun immigrato africano per le strade di Bucarest perché viaggiando a Budapest hanno visto di persona il loro comportamento definito “pericoloso e squallido.” Nei giorni scorsi anche il Presidente della Corte Costituzionale ha dichiarato: “La mia risposta è categoricamente no. La Romania dovrebbe rifiutare di ricevere i migranti nel suo territorio. Non è il nostro gioco, non è un nostro problema, non siamo un paese interessante per queste persone. Al contrario, se qualcuno pensa di ospitare un certo numero di migliaia di cittadini che vengono dalla Siria, Libia, Nord Africa, posso dirgli che non è semplicemente una questione di alloggio. Una volta accettati nel tuo territorio deve fornire l’istruzione, l’apprendimento della lingua rumena, la salute, la salvaguardia della cultura e dei costumi. La Romania ha avvertito l’Europa o alcuni paesi dell’UE, quando hanno attaccato Libia. La Romania ha detto nelle piu’ alte sedi: non distruggere la dittatura in Libia, perché il contrario sarebbe il caos. La lezione che ha avuto oggi l’Europa è la lezione della sua follia.” La Romania dovrebbe ricordare quanti rumeni vivono oggi in altri stati europei (un milione solo in Italia ad esempio) dove sono stati accolti come cittadini europei, che hanno sicuramente dei doveri da rispettare, ma anche dei diritti, come il diritto allo studio, al lavoro, assistenza sanitaria, ecc. Proprio per questi motivi in questo preciso momento, bisogna aiutare l’Italia che ha accolto tanti rumeni. Italia oggi ha necessità di redistribuzione dei migranti africani che stanno arrivando in penisola in questi giorni e la Romania non può e non deve tirarsi indietro.

L’ Italia ha necessità di redistribuzione dei migranti e la Romania non può e non deve tirarsi indietro. Apprendiamo sorpresi la dichiarazione di oggi del Ministro degli Interni della Romania che in sintesi dice che domani alla riunione con i suoi colleghi europei voterà contro le quote obbligatorie di migranti. “Ho il chiaro ordine del presidente, del premier e del governo, – ha dichiarato il Ministro Oprea - , di farlo in maniera modesta ma con dignità, la Romania rispetta gli impegni iniziali di ricevere 1.785 migranti e voterà contro le quote obbligatorie.” Il cosi-detto “ordine” impartito da Ponta e Iohannis va contro un Europa unita nei diritti e nei doveri dei cittadini e soprattutto degli Stati. Ovviamente nessuno vorrebbe dire che gli Stati europei non hanno più l’autonomia di decisione su simili problematiche ma sembra sorprendente come tutto questi dimostri una discutibile volontà di affrontare in maniera unitaria una problematica europea complessa. Romani ha il dovere di partecipare alla redistribuzione dei migranti in arrivo in Penisola. Intanto, continuano gli arrivi, in poche ore, 12 mila a Monaco, 4 mila in Ungheria nonché un naufragio in acque greche che registra 28 morti. Se la Romania e l'Ungheria vogliono continuare a far parte della Unione Europea, entrare nell’area Schengen, dovrebbero capire che oltre i vantaggi che porta l’appartenenza alla Ue ci sono anche dei problemi che vanno affrontati insieme. Essere europei significa avere un senso di civiltà ma anche capire che gli stati membri si devono aiutare tra di loro ad affrontare anche situazioni come questo. La Romania dovrebbe ricordare quanti rumeni vivono oggi in altri stati europei (un milione solo in Italia ad esempio) dove sono stati accolti come cittadini europei, che hanno sicuramente e giustamente dei doveri da rispettare, ma anche dei diritti, come il diritto allo studio, al lavoro, assistenza sanitaria, ecc. Proprio per questi motivi in questo preciso momento, bisogna aiutare l’Italia che ha accolto tanti rumeni. L’ Italia oggi ha necessità di redistribuzione dei migranti che stanno arrivando in penisola in questi giorni e la Romania non può e non deve tirarsi indietro.

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