Derivati MPS, Il Fatto: chiesto processo per Viola, ora Ad BPVi, e Profumo, neo Ad di Leonardo. VicenzaPiù: ma non fu Banca d'Italia a indicare quella scelta agli indagati?
Martedi 16 Maggio 2017 alle 13:20 | 0 commenti
La Procura di Milano, leggiamo su Il Fatto Quotidiano, ha chiesto il rinvio a giudizio di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, ex presidente ed ex ad di Mps (il primo neo Ad di Leonardo Finmeccanica, il secondo ora Ad di Banca Popolare di Vicenza e presidente del Comitato Strategico di Veneto Banca, ndr) e di Paolo Salvadori, ex presidente del Collegio sindacale dell'istituto, accusati di falso in bilancio e aggiotaggio, per i quali lo scorso aprile il gip ha respinto l'istanza di archiviazione. I pm Stefano Civardi, Giordano Baggio e Mauro Clerici hanno inviato all'ufficio gip la richiesta di processo per i tre manager dopo che il giudice aveva disposto l'imputazione coatta.
Il sostituto pg Felice Isnardi aveva disposto nuovi accertamenti sulla banca e ha trasmesso gli atti ai pm affinché chiudano l'inchiesta con il deposito degli atti in vista di una riunione del procedimento con quello di Profumo, Viola e Salvadori.
La tranche d'indagine, trasmessa da Siena la scorsa estate, riguarda la contabilizzazione a "saldi aperti" dei derivati Santorini e Alexandria, operazioni strutturate la prima con Deutsche Bank e la seconda con Nomura (segnalate, per la verità , da Viola e Profumo a Banca d'Italia che sembrerebbe dalla stampoa che avrebbe approvato quel tipo di contabilizzazione su richiesta di indicazioni, all'epoca, degli stesso indagati, ndr). Il gip ha ravvisato nelle condotte dei manager presunti profili ingannevoli nei confronti del mercato ritenendo che quella contabilizzazione non ha dissipato le ambiguità sui derivati.
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