Quotidiano | Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende

No a svendita BPVi e Veneto Banca a Intesa: insorgono "solo" ora lega Nord Vicenza e Consulta "Tutela del risparmio"

Di Note ufficiali Venerdi 23 Giugno 2017 alle 15:03 | 0 commenti

ArticleImage

Erik Umberto Pretto, Segretario Provinciale Lega Nord Liga Veneta di Vicenza, e Massimiliano Dandrea, Responsabile Consulta "Tutela del risparmio", prendono posizione, sarebbe da dire "ora", sulle trattative in corso sul "presunto" salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca ad opera di Intesa Sanpaolo con la nota che pubblichiamo si seguito. La recente notizia di una possibile vendita delle banche popolari venete a Banca Intesa, oltretutto ad un prezzo simbolico, suona come una beffa per il nostro territorio e per il tessuto economico di piccole e medie imprese che insiste su di esso. Imprese spesso artigianali, che per lavorare e continuare a portare il vessillo del Veneto nel mondo avrebbero bisogno di essere finanziate non sulla base del solo rating aziendale, ma anche sul necessario rapporto di fiducia fra imprenditore ed istituto di credito che spesso, purtroppo, nelle banche di dimensioni troppo grandi sembra scomparire.

La Lega Nord vicentina deve constatare che ci troviamo di fronte all'ennesima operazione volta ad impoverire il nostro territorio, peraltro, svolta con modalità poco corrette. Se fino a pochi giorni fa il presidente di BPVI Gianni Mion stava lavorando all'ipotesi della banca unica e tale discussione era sul tavolo del ministro Padoan, ci dica il ministro perché in via riservata stava anche conducendo la trattativa di un acquisto condizionato ad opera dell'Istituto di credito torinese. Forse era un modo per tenere impegnato il management delle banche popolari venete in attesa di stilare l'opzione proBanca Intesa? Il rischio è che quest'ultima, in un solo boccone, possa acquistare una good bank di soli asset pregiati, diventando così banca con una posizione di mercato dominante in Veneto, mentre debiti inesigibili o di difficile recupero restino in una bad bank con la conseguenza che i risparmiatori ancora una volta si vedano svanire i propri risparmi.
Il disastro delle banche popolari venete è causa per il nostro territorio di danni pari a quelli causati da un terremoto o da un'alluvione; ci vorranno anni per ricostruire la ricchezza svanita nel nulla, in seguito alle operazioni volute dall'Unione Europea e dalla sua Banca Centrale per rafforzare il sistema bancario e quindi la politica monetaria UE. Con il risultato finale che la ricostruzione avverrà per il tramite di banche che non sono del nostro territorio, e che esporteranno quindi la ricchezza prodotta in Veneto in altre parti d'Italia e d'Europa.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
Gli altri siti del nostro network